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  • Zio Paperone e lo zoccolo di fuoco
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Zio Paperone e lo zoccolo di fuoco (titolo originale, The Heedless Horseman; altro titolo italiano, Il grande derby) è una storia scritta e disegnata da Carl Barks, uscita per la prima volta negli Stati Uniti nel novembre 1966 e pubblicata in Italia a partire dall'anno successivo.

Trama[]

A Paperopoli si avvicina la data del derby annuale di ippica: un evento fra i più prestigiosi nella città, che permette al proprietario del cavallo vincente di ottenere un cospicuo premio e un notevole successo personale. Sorpresi, Paperino e Qui, Quo, Qua scoprono che anche lo zio Paperone intende partecipare, e pur non possedendo neppure un cavallo è disposto a pagare l'altissima tassa di iscrizione: infatti, il multimiliardario intende investire sull'avvenimento (che mira ovviamente a vincere) per averne vantaggi in termini di notorietà.

Al momento di acquistare un cavallo da corsa, Paperone si orienta subito su Zoccolo di fuoco, il vincitore dei due derby degli anni precedenti, tanto più che il suo proprietario circola per la città su un automezzo speciale ostentando un lusso faraonico. Il ricco papero offre nientemeno che dieci milioni di dollari per l'equino, ma in un primo momento il possessore rifiuta sdegnosamente; poi però si rende conto che il comportamento di Zoccolo di fuoco è alquanto strano (non appena percepisce una delle esplosioni che da un po', senza motivi evidenti, si fanno sentire regolarmente a Paperopoli, si imbizzarrisce e si getta in una pozza d'acqua, per poi dover essere scrupolosamente asciugato dagli stallieri) e accetta la transazione.

Paperone è entusiasta dell'affare concluso, trionfante corre a iscrivere il suo cavallo al derby - il fantino sarà Paperino - e prende possesso della migliore scuderia dell'ippodromo, che fra i vari lussi comprende un miniappartamento per il proprietario del cavallo con una vasca ricoperta d'oro. Il multimiliardario non resiste a questo richiamo e decide di farsi subito un bagno, mentre Qui, Quo e Qua cercano di far mangiare Zoccolo di fuoco, che però rifiuta sia il fieno che l'avena.

Insospettiti, i nipotini guardano in bocca al cavallo, e scoprono degli ingranaggi: tutto l'animale è in realtà un gigantesco congegno progettato con estrema raffinatezza per correre e vincere, dando perfettamente l'impressione di un equino in carne e ossa. Tuttavia, si verifica in quel momento una delle solite esplosioni, e Zoccolo di fuoco si imbizzarrisce nuovamente saltando nella vasca da bagno noncurante della presenza di Paperone. Qui, Quo e Qua esplorano le altre scuderie, e scoprono che molti degli altri cavalli in gara sono meccanici: evidentemente, la presenza di automi non è proibita dal regolamento, e anche Paperone può concorrere con Zoccolo di fuoco, pur tenendo presente la sua sensibilità alle esplosioni.

Le cose sembrano mettersi per il meglio, se non che il lettore apprende i Bassotti stanno progettando un sistema per sfondare il Deposito di Paperon de' Paperoni grazie a un potente esplosivo di loro invenzione (e proprio ai loro esperimenti si devono le continue deflagrazioni). L'idea dei malviventi è innescare l'ordigno in modo che esploda proprio alle 15.30 del giorno del derby, quando i paperopolesi saranno impegnatissimi a seguire la corsa. Nel frattempo, ignaro di tutto Paperone provvede ad allenare Paperino: per impedire all'improvvisato fantino di cadere di sella, lo zio lo assicura con della colla, e - dato che Paperino sembra distrarsi dal suo compito a causa degli incoraggiamenti di alcune graziose tifose - lo fornisce di paraocchi e paraorecchie perché durante il derby non possa sentire nulla e possa guardare solo in avanti.

Arriva finalmente il giorno tanto atteso, e i Bassotti, fingendo di voler assistere anche loro alla corsa, nascondono temporaneamente la barretta di esplosivo fra le coperte dei cavalli, in attesa di posizionarla vicino al Deposito. Purtroppo però l'ordigno viene scambiato per un peso da porre come zavorra ai favoriti, e sistemato proprio sotto la sella di Zoccolo di fuoco. I criminali se ne accorgono troppo tardi, quando scoprono che quello che hanno ritirato dal nascondiglio è un semplice pezzo di ferro: la corsa è già iniziata, e i Bassotti sono costretti ad avvertire gli organizzatori che il cavallo di Paperone è destinato a saltare in aria nel giro di pochi minuti.

Viene dato l'allarme a tutti i presenti e l'ippodromo si svuota rapidamente, ma Paperino, che non può sentire nulla né guardarsi intorno, procede nella sua corsa solitaria. Fortunatamente il papero, vedendosi vicino al traguardo in solitaria, decide di togliersi i paraorecchie per godersi il tifo della folla, e percepisce l'allarme: allora riesce in qualche modo a liberarsi della colla e a fuggire, ma Zoccolo di fuoco sembra spacciato.

Paperone cerca di rimediare facendo crollare con un boato l'enorme sfera di cristallo destinata al vincitore: al rumore, il cavallo meccanico s'imbizzarrisce e si butta in un fossato, neutralizzando così l'esplosivo grazie al contatto con l'acqua. Il derby è annullato: il ricco papero si può consolare perché non sono stati danneggiati né il Deposito né Zoccolo di fuoco, con il quale potrà tornare a gareggiare quanto prima; ma, non intendendo risarcire l'organizzazione per aver distrutto il trofeo, si deve adattare a ricomporre la sfera di cristallo infranta pezzo per pezzo, tagliandosi ripetutamente le dita.

Galleria[]

Pubblicazioni in Italia[]

Zio Paperone e lo zoccolo di fuoco è stata pubblicata tredici volte in Italia:

Storia precedente Zio Paperone e lo zoccolo di fuoco Storia successiva
Paperino e Paperina - Il marinaio antico-ma-non-troppo

Marinaioantico

Novembre 1966 Zio Paperone nella reggia della sirena

Reggia della sirena

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