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  • Zio Paperone e le streghe in azione
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"Me l'ha chiesta con tanta grazia! Non ho saputo dirle di no!"
Zio Paperone dopo aver spontaneamente consegnato la Numero Uno ad Amelia

Zio Paperone e le streghe in azione è una storia scritta da Rodolfo Cimino e disegnata da Giorgio Cavazzano, pubblicata per la prima volta in Italia il 20 giugno 1971 su Topolino 812.

Trama[]

Amelia è sempre più determinata a sottrarre la Numero Uno a Paperone, ma il suo tentativo iniziale è un completo fallimento: il multimiliardario ha infatti installato sul deposito un gigantesco robot a sua immagine, creazione di Archimede, che neutralizza gli attacchi di Amelia convogliando impulsi cerebrali inviati automaticamente da Paperone stesso.

La fattucchiera, tornata sul Vesuvio con le pive nel sacco, chiede consiglio all'amica e collega Roberta, che le consiglia un'alternativa all'offensiva tecnologica attuata da Paperone: innanzitutto le due streghe si recano in un'isola deserta per consultare un oracolo magico, che suggerisce ad Amelia di dirigersi per la "via rovescia"; secondo Roberta, il vaticinio intende che la personalità stessa di Paperone vada rovesciata e piegata ai disegni di Amelia.

Le fattucchiere si dirigono poi verso la caverna del "mondo rovesciato", dove si trovano delle statue di personaggi famosi, contenenti l'essenza opposta alla loro personalità, che loro nel tempo hanno represso per ottenere fama e successo. Nel caso di Paperone, la statua contiene la sua personalità prodiga, rimasta latente per decenni mentre il papero si sforzava di risparmiare fino all'osso per accumulare più denaro possibile. Sottratta la statua, Amelia può fare ritorno a Paperopoli, dove scoperchia il simulacro in faccia a Paperone, che assimila all'improvviso la sua personalità prodiga e in men che non si dica regala di buon grado la preziosa monetina alla sua avversaria.

Poco dopo il multimiliardario incontra Paperino e Qui, Quo, Qua, e con la massima tranquillità racconta loro di aver regalato la Numero Uno ad Amelia, per di più insiste perché loro stessi accettino un sacco di monete in dono. Paperino non si fa problemi ad accettare la trasformazione dello zio, e si limita a sperare che la sua generosità duri il più possibile; i nipotini, più oculati, si rendono conto che l'intero impero finanziario P.d.P. corre seri pericoli, e cercano una spiegazione finché non trovano casualmente la statua vuota che conteneva la personalità rovesciata di Paperone.

Con l'aiuto del Manuale delle Giovani Marmotte i paperini ricostruiscono esattamente l'avvenuto: sfruttando la temporanea generosità dello Zione, si fanno prestare dei soldi per noleggiare una veloce imbarcazione, con cui, accompagnati dal riluttante Paperino, raggiungono la caverna del mondo rovesciato. Nell'antro i nipotini trovano la statua contenente la personalità rovesciata di Paperino e, apertala, la fanno assimilare allo zio. Quest'ultimo diventa improvvisamente dinamico ed efficiente, e si attiva in prima persona per salvare il patrimonio di Paperone.

Una volta a Paperopoli, Paperino assume prontamente la gestione degli affari dello zio, rimediando efficacemente alle spese sconsiderate del Paperone "generoso"; e subito dopo, ottenuta da Archimede una speciale armatura in grado di neutralizzare i sortilegi di Amelia, si reca sul Vesuvio per recuperare la Numero Uno finita nelle mani della strega. Dopo un tremendo scontro, che al lettore si lascia solo immaginare, Paperino torna alla base con la preziosa monetina: giusto in tempo, perché l'effetto delle personalità rovesciate non è illimitato e di lì a poco si esaurisce.

Sia Paperone che Paperino tornano quelli di prima, e lo zio si infuria vedendo il nipote intento a gestire i suoi affari; Paperino, dal canto suo, non chiede di meglio che tornare alla sua vita di ozio. Non manca però un lieto fine anche per lui: infatti, Paperone riesce vagamente a ricordare che anche la generosità ha qualche lato positivo, e congeda Paperino e i nipotini con una discreta ricompensa in denaro.

Analisi[]

Una delle poche storie in cui Cimino si serve di Amelia sfrutta ampiamente trovate puramente fantastiche e quasi fiabesche (l'oracolo, le personalità rovesciate), rendendo la trama piuttosto bizzarra, come spesso nelle creazioni dello sceneggiatore friulano; grazie all'espediente delle personalità contrapposte si sviluppa peraltro il motivo forse di maggior interesse della storia, ossia l'indiretto approfondimento dei caratteri di Paperino e Paperone, raffigurati quasi come complementari (tanto che i pregi dell'uno appaiono come i difetti dell'altro).

Notevole l'introduzione di Roberta, una delle non molte creazioni ciminiane che l'autore riprese più volte fino a farne un personaggio abbastanza ricorrente. Peraltro, la strega non è ancora caratterizzata come "tecnologica", anzi suggerisce alla sua amica ritrovati della tradizione stregonesca che Amelia stessa ignora.

Curiosità[]

  • In questa storia Cavazzano raffigura Archimede senza i suoi classici occhiali.

Pubblicazioni[]

La storia è stata edita otto volte in Italia:

Inoltre ha avuto un buon successo sul mercato estero, essendo stata tradotta e pubblicata in Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Polonia, Spagna e Svezia.

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