- Zio Paperone e le monete aureospaziali
- Commenti
Zio Paperone e le monete aureospaziali è una storia di Fabio Michelini e Luciano Gatto, pubblicata sul numero 3118 di Topolino.
Trama[]
Un antefatto ci porta a 3000 anni passati, nell'antico regno di Paperudia sullo sponde del Mediterraneo Orientale. Re Cresorone (Paperone) rieceve una notizia dal suo apprendista Battista. Il nipote Cresorino (Paperino) ha concluso un affare guadagnando 1 milione di piastre di rame, ma la nave con cui è tornato è affondata portandosi il prezioso carico in fondo al mare. L'inventore di corte (Archimede) gli proprone allra id usare un mezzo di pagamento diverso e meno pesante da trasportare..dei dischetti d'oro che chiamerà monete.
Tornando al presente, Paperone mostra a Paperino e Qui, Quo, Qua un cimelio che ha ritrovato: il primo conio usato da Re Cresorone. Paperone vuole usarlo per coniare delle monete, ma le autorizzazione per poterlo fare gli vengono negate dai vari stati. Ma Paperone non si arrende e decide che se non può farlo sulla Terra, le conierà su un altro pianeta. Chiede così ad Archimede di trovare un pianeta ricco d'oro e col clima abbastanza adatto da soggiornarvi per un pò. Archimede riesce a trovarne e Paperone chiama subito i nipoti per partire su un disco volante preparato da Archimede per l'occasione. Raccomanda solo di prendere una caramella in modo che il corpo contrasti l'effetto rotatorio con cui si muove la navicella. Paperone però non la prende finendo per roteare su sè stesso per tutto il viaggio.
Arrivati sul pianeta, constatano che l'aria è respirabile e Paperone vuole mettersi subito all'opera per coniare monete col suo volto. Viene anche attratto dall'oro presente sul pianeta, ma i nipotini lo fermano ricordando cosa successe in Zio Paperone e il pianeta dei Fantasauri quando rischiò di affamare le creature del pianeta con la sua brama. Incontrano così le creature che abitano il pianeta che sembrano elefantini antropomorfi dalle grandi orecchie e Paperino li ribattezza astroflauti. Grazie ad un invenzione di Archimede (a metà tra un macchina fotografica ed uno smartphone), scoprono che si nutrono proprio di oro. Qui, Quo, Qua cercano così di convincere Zio Paperone a rinunciare, ma naturalmente non ne vuole sapere.
I paperi trovano uno strano insieme di alberi, foglie metalliche e liane d'oro che vanno a formare una spece di grossa arpa che risuona col giungere del vento solare. Paperone però si impadronisce delle liane dorate suscitando la rabbia dei nipoti. E gli astroflauti senza il suono dell'arpa sembrano demoralizzati. Per farli stare meglio Paperone, a malincuore, fa raccogliere a Qui, Quo, Qua dell'oro per darlo in pasto agli alieni. Ma questi non le vogliono; Qui, Quo, Qua consultano così il macchinario di Archimede che parla delle aureoliane le quali possono ricrescere, ma solo con condizioni specifiche che avverranno tra settimane. Vedendo come gli astroflauti tentano di creare dei suoni alternativi usando l'oro raccolto, i tre piccoli paperi hanno un idea. Fanno così coniare a zio Paperone le sue monete scoprendo che agli alieni piace il tintinnio delle stesse. Infatti quello di cui si nutrono non è l'oro in sè, ma il suono che produce. Così, in attesa che le liane ricrescano, Paperino ed i nipotini fanno piovere monete su Paperone al quale la cosa non dispiace.
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 3118 (2015)