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  • Zio Paperone e la meravigliosa vecchia ciabatta
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Zio Paperone e la meravigliosa vecchia ciabatta è una storia di Carlo Gentina e Silvia Ziche, pubblicata per la prima volta sul numero 2520 di Topolino.

Trama[]

Amelia è in un museo archeologico dove costringe il direttore a permetterle di consultare delle antiche pergamene scoperte da poco e non esposte al pubblico. La strega trova così la "formula del desiderio" che può rendere un oggetto comune irresistibile agli occhi di chi lo guarda tranne che al proprietario.

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Tempo dopo, nella sua casa sul Vesuvio, Amelia ha finito di preparare la complessa pozione e decide di testarla su una sua vecchia ciabatta. Dopo averla immersa, la mostra a Gennarino che la afferra subito e costringe la padrona ad una colluttazione per mollarla. Unica immune all'incantesimo, Amelia vola subito a Paperopoli. Trova Paperone intento a passeggiare nel parco e gli mostra la ciabatta dentro una scatola. Immediatamente il papero ne rimane attratto e si offre di comprarla. Sotto lo sguardio scioccato di Battista, Paperone porta Amelia al Deposito e le consegna la Numero Uno in cambio della ciabatta. Riflettendoci però, Amelia decide che il decino non le è più necessario più per diventare ricca e si fa consegnare tutte le proprietà di Paperone con regolare contratto. Ottenuta la ciabatta, Paperone lascia il Deposito che ora è diventato di Amelia la quale rassicura Battista sul fatto che potrà ancora lavorarci. La cosa si rivela proficua per il maggiordomo dopo che la strega gli aumenta persino lo stipendio.

Poco dopo giunge Paperino coi nipotini che vengonoo messi al corrente del nuovo status dell'incredibile scambio fatto da Paperone. Sicuri che lo zio dev'essere sotto qualche incantesimo, vanno subito a cercarlo. Nel frattempo Paperone vuole mettere la cibatta al sicuro nella cassafforte di una banca, ma quando il direttore la vede lo rinchiude nella camera blindata e scappa via portandosi la scatola con la ciabatta. Liberato dalla polizia, Paperone viene informato che il direttore della banca è stato arrestato per diverse violazioni stradali ed ora la ciabatta è nelle mani del commissario. Con l'arrivo provvidenziale di Paperino, l'ex-miliaradrio si fa subito portare al commissariato. Ma anche quest'ultimo, rimasto vittima dell'incantesimo, è scappato. Paperone parte a tutta velocità sulla 313 versoa casa sua mentre Paperino lo implora di calmarsi. Approfittando di un momento in cui la scatola è incustodita, Paperone se ne riappropria e scappa via in macchina coi nipoti.

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Per fermare lo zio, Paperino e i nipotini sono costretti a legarlo e lo portano a casa. Qui, Quo e Qua capiscono che il contenuto della scatola è stregato e provano a bruciarla nel camino. L'incantesimo viene così sciolto e Paperone ritorna in sè...solo per svenire di nuovo una volta saputo quello che ha fatto. Per risolvere il problema, i paperi decidono di usare su Amelia lo stesso incantesimo e di andare nella sua vecchia casa per trovare della pozione rimasta. Arrivati al Vesuvio, il calderone è quasi vuoto ma rimane abbastanza liquido per un piccolo oggetto. Paperone usa un suo bottone che viene immerso nel liquido. Il giorno dopo, Paperone si presenta al Deposito dove mostra ad Amelia il bottone e, pur di averlo, la strega gli restituisce tutte le sue proprietà. Così Amelia se ne va col bottone che le viene poi rubato da Gennarino mentre Battista chiede al suo principale di mantenere un cambiamento fatto dalla strega...ovvero il raddoppio del suo stipendio.

Pubblicazioni italiane[]

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