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  • Zio Paperone e la disfida delle antenne
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Zio Paperone e la disfida delle antenne è una storia scritta da Guido Martina e disegnata da Massimo De Vita, pubblicata per la prima volta il 16 luglio 1978 su Topolino n° 1178.

Trama[]

Nella redazione del Papersera, Zio Paperone rimprovera Paperino e Paperoga perché il giornale rimane totalmente invenduto. I due redattori fanno presente al capo che i giornali si leggono sempre meno, perché la gente preferisce guardare la televisione; inoltre, per risparmiare Paperone li costringe a copiare le notizie dei numeri precedenti degli altri giornali.

Poco dopo interviene Rockerduck, che rinfaccia a Paperone i suoi metodi giornalistici superati, e lo umilia lasciandogli una copia del suo Rock-mattino, che al contrario del Papersera vende moltissimo. Non si tratta però solo di un'umiliazione fine a sé stessa: Rockerduck sa bene che Paperone sarà attratto da un annuncio pubblicato sul Rock-mattino, che propone l'offerta in regalo di una stazione televisiva.

Il tranello riesce: Paperone invia subito Paperino a rilevare l'offerta in regalo. La stazione è effettivamente di Rockerduck, che, servendosi come tramite di Lusky opportunamente camuffato, fa firmare a Paperino un contratto per cui le attrezzature della stazione vengono regalate, purché il nuovo proprietario si impegni a trasferirle altrove. Si tratta in effetti di un espediente a cui Rockerduck è ricorso per dotare il luogo di attrezzature nuove e più potenti, e risparmiare le spese di trasloco delle vecchie.

Con l'aiuto di Paperino, Paperoga e Qui, Quo, Qua, Paperone si impossessa dei macchinari della vecchia stazione e, dietro consiglio di Archimede, il magnate decide di fondare una sua emittente privata poco lontano. Il nuovo canale trasmetterà esclusivamente pubblicità dei prodotti P.d.P. e, per contenere le spese, verrà gestito interamente da parenti e amici. Così, Paperina sarà il volto della nuova rete e dovrà pubblicizzare i prodotti di bellezza di Paperone; Archimede si occuperà degli aspetti tecnici, Paperino provvederà al gobbo e i nipotini agli applausi a comando. Paperoga, sfaccendato, viene nominato giraffista dallo zio, e incaricato di procurare la giraffa.

I problemi non mancano: Paperina si rifiuta di mettersi sul viso la pessima crema di bellezza P.d.P. e chiede e ottiene che sia sostituita da panna montata; Paperoga, anziché con un microfono, si presenta con una giraffa in carne e ossa, che immediatamente divora la panna e compromette il primo messaggio pubblicitario da mandare in onda. Inoltre, Rockerduck nel frattempo ha installato i suoi macchinari nella vecchia stazione e comincia a trasmettere con una potenza sempre maggiore.

Archimede cerca di contrastare la concorrenza di Rockerduck aumentando a sua volta la potenza della stazione di Paperone, ma le due emittenti rivali causano in breve una vera e propria tempesta elettromagnetica, che provoca cataclismi su tutta Paperopoli. Paperone e Rockerduck sono tradotti in giudizio: il giudice Gufo condanna entrambi a pagare gli ingenti danni causati ai cittadini, mentre le due colossali antenne, ora inservibili, vengono donate alle Giovani Marmotte che, con l'aggiunta di un cavo e dei sedili, le potranno usare come sostegni per una teleferica ricreativa.

Analisi[]

Con Zio Paperone e la disfida delle antenne Martina prende spunto dalla serie del Papersera per ironizzare su un tema di attualità nei tardi anni '70, la nascita in Italia di TV private che approfittarono della liberalizzazione dell'etere per proporre un'offerta mediocre, a limitata diffusione e a basso costo, fortemente condizionata dai contenuti pubblicitari.

La sceneggiatura, che da più versi - la satira di costume, il catastrofico contrasto fra Paperone e Rockerduck, lo spirito a tratti demenziale, soprattutto affidato a Paperoga - ricorda alcune creazioni contemporanee di Giorgio Pezzin, procede con un buon ritmo; il punto debole della storia si può considerare la caratterizzazione di Paperone, qui particolarmente ingenuo, volto esclusivamente al risparmio e chiaramente incapace di lanciarsi in attività imprenditoriali moderne, tanto quasi da giustificare il biasimo che gli riserva il più spregiudicato Rockerduck.

Pubblicazioni italiane[]

La storia è stata edita sette volte in Italia:

Inoltre è stata tradotta e pubblicata in Brasile, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Inghilterra, Jugoslavia, Norvegia, Portogallo, Spagna e Svezia.

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