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"Era un rapimento. Lui l'afferra e la trascina alla sua concessione mineraria costringendola a lavorare. Non sembrava un rapimento, ma lo era."
Carl Barks[1]

Zio Paperone e la Stella del Polo (Back to the Klondike in lingua originale) è una storia di Carl Barks pubblicata per la prima volta nel marzo 1953. È una delle storie migliori mai scritte dal Maestro, tanto da risultare dal dicembre 2014 al novembre 2021 al primo posto della graduatoria del sito INDUCKS[2].

La storia racconta il ritorno di Paperon de' Paperoni nel Klondike, e dell'incontro con Doretta Doremì, la papera che aveva conquistato il cuore di Paperone durante la sua giovinezza.

Trama[]

Paperone soffre di amnesia: dopo aver passato tredici anni a contare tutto il suo denaro, si è dimenticato a quanto ammonti realmente il suo intero patrimonio. Afferma di averlo scritto su un foglio di carta, ma ha dimenticato persino dove lo abbia messo. Decide quindi di chiamare suo nipote Paperino, che in quel momento si trova proprio davanti a lui. Paperone però non lo riconosce e prova a telefonargli ma si rende conto che ha scordato anche il suo numero di telefono. Vedendo questa scena Paperino propone allo zio di farsi visitare da un dottore. Inizialmente Paperone, che finalmente ha riconosciuto il nipote, è molto riluttante, ma quando cade vittima di una trappola anti-ladro, si decide a rivolgersi a un esperto.

Il medico, dopo un attento esame, diagnostica a Paperone la Perbatum Memoria, una sorta di equivalente disneyano del Morbo d'Alzheimer: la memoria a causa dell'età avanzata ha bisogno di essere stimolata di tanto in tanto e gli prescrive delle pillole, da prendere ogni dodici ore.
Mentre stanno rientrando a casa,il miliardario mormora alcune parole: "Doretta! Skagwat...Dawson..." e ancora "Doretta Doremì...fosso dell'Agonia Bianca..."

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D'un tratto Paperone chiede a Paperino quanto lui e i nipotini ci avrebbero messo per prepararsi ad un lungo viaggio verso il Klondike. Infatti le pillole gli hanno fatto ritornare alla memoria fatti della sua giovinezza, accaduti cinquant'anni prima e adesso vuole visitare i luoghi dove accaddero quei fatti.
Mentre i paperi sono sulla nave che da Paperopoli li condurrà nello Yukon, Paperone rivela che vuole raggiungere la sua vecchia concessione mineraria nella Valle dell'Agonia Bianca dove aveva seppellito un gruzzolo di pepite d'oro senza mai recuperarle. Infine, colpito da un attacco di malinconia, rivela anche che i suoi ricordi gli hanno portato alle memoria ragazza, Doretta Doremì, la Stella del Polo ma subito si rende conto di essersi aperto troppo e inventa una scusa per la visita. Paperone vuole rivederla solo perché deve riscuotere un debito di mille dollari che è lievitato a un miliardo di dollari per i cinquant'anni di arretrati.

Dopo un lungo viaggio prima via terra e poi per aria, i paperi raggiungono la cittadina di Dawson. Paperone si reca alla Bolla d'Oro e si lascia trasportare dai ricordi, raccontando di come conobbe Doretta, la papera tuttavia era più interessata alla gigantesca Pepita Uovo d'anatra che al cercatore, così dopo averlo drogato lo derubò, abbandonandolo in mezzo alla tormenta. Paperone riuscì a tornare in città e dopo aver messo a ferro e fuoco il locale, pretese da Doretta un indennizzo di mille dollari inoltre, volendo farle capire quanto fosse difficile la vita del cercatore d'oro la obbligo a lavorare per lui per un mese nella sua concessione mineraria.

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Paperone scopre che Doretta ha lasciato la città anni prima e di lei nessuno ha più avuto notizie. Quindi decide di andare direttamente alla Valle dell'Agonia Bianca per recuperare le sue pepite. Una volta arrivato scopre che un intruso ha preso possesso della sua vecchia capanna e grazie a un famelico orso da guardia non li lascia avvicinare al terreno. Dopo vari insuccessi i paperi mettono in pratica un diversivo e mentre i due zii fanno da esca, i nipotini riescono a catturare il misterioso intruso che è proprio Doretta Doremì, ritiratasi a vita privata dopo il fallimento del suo locale.

Doretta e Paperone si preparano al tanto atteso rincontro, lei mettendosi l'abito più bello della sua gioventù, lui impomatandosi le basette. Si salutano imbarazzati e si fanno alcuni complimenti, ma poi Paperone torna a mostrarsi il solito duro privo di sentimenti e pretende la restituzione dei debiti.
L'orgoglio con cui Doretta accetta la perdita del suo intero patrimonio, intenerisce Paperone che le propone una sfida mineraria: chi troverà più oro in dieci minuti sarà il proprietario dell'Agonia Bianca ed entrerà in possesso dell'intero saldo del debito. È proprio Doretta a vincere la gara, trovando tantissime pepite, Paperone si dispera in maniera plateale, ma era stato proprio lui a far scavare Doretta sopra il punto in cui aveva nascosto le sue pepite cinquant'anni prima.

Analisi[]

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Dawson disegnata da Carl Barks

Questa storia è la seconda avventura dedicata a Paperone ad apparire sulla testata Four Color Comics, dalla quarta storia in poi verrà inaugurato Uncle $crooge, la testata dedicata proprio allo zio di Paperino.

L'episodio segna una pietra miliare nella ricostruzione storica del passato di Paperone. Barks, dopo aver fatto alcune allusioni alle gesta del giovane Paperone in Zio Paperone e la disfida dei dollari, ritorna alla giovinezza del suo protagonista, raccontandone gli amori, le difficoltà e i primi successi.
Paperone riferisce ai suoi nipotini che tutto accadde "cinquanta anni prima", in modo che la storia, creata da Barks nel 1952, sia ambientata nel 1902.

L'ispirazione[]

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Pepita vera simile a quella Uovo d'anatra

Nel 1949 Barks lesse il libro di Ethel Anderson Becker dedicato alla corsa all'oro dello Yukon del 1898. Mentre cercava ulteriori informazioni su quell'evento storico, apprese che le sale da ballo, le berline e le sale giochi fallirono e vennero abbandonate quando la corsa all'oro finì. Questo particolare portò l'autore ad interrogarsi su cosa fosse accaduto a tutte le persone che lavoravano in quei locali e a cui il destino non aveva arriso. Doretta Doremì, con il suo volto seducente e simpatico, è la trasposizione disneyana di tutte queste persone che al termine della corsa all'oro vennero dimenticate.

Il libro conteneva anche una fotografia di una pepita d'oro da 2.180 grammi a forma d'uovo, che ha ispirato a Barks inserire un piccolo dettaglio della trama: la Pepita Uovo d'anatra, trovata da Paperone nella sua concessione mineraria.

Luoghi[]

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Locandina canzone After the Ball

È interessante notare che Barks, contrariamente ad altre storie Disney anche di sua stessa produzione, utilizzò riferimenti geografici reali per ambientare la sua storia. Le città di Dawson, Whitehorse, e Skagway e fiumi Yukon e Klondike sono infatti tutti esistenti, così come il minaccioso Passo dello Stambecco simbolo della sofferenza e la morte di molti cercatori.

La canzone[]

La canzone 'After the Ball' che Doretta eseguiva ogni sera nel suo saloon, è stata accuratamente scelta da Barks. È una canzone scritta da Charles K. Harris del 1891 e che ebbe un successo immenso in quel periodo storico. Harris vendette più di 5 milioni di copie della sua partitura.

Il testo parla di un vecchio che non si sposò mai e che ricorda una ragazza, conosciuta in gioventù, con la quale avrebbe potuto convolare a nozze, cosa che però non fece. Nella canzone la causa è tutta dovuta a un malinteso, tuttavia è facile intravedere un parallelismo tra i personaggi della ballata e Doretta e Paperone.[3]

Nella traduzione italiana, la canzone è "Fili d'oro", un vecchio brano molto popolare in Italia nei primi decenni del secolo, scritta nel 1912 da Giovanni Capurro e Francesco Bongiovanni e portata al successo da vari interpreti (Gennaro Pasquariello, Carlo Buti ed altri).[4]

Censura[]

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Doretta mentre osserva la Pepita Uovo d'anatra.

Quando la storia venne pubblicata negli Stati Uniti, su Four Color Comics numero 456, i lettori erano a conoscenza che l'ex cantante era in debito con Paperone di un miliardo di dollari, ma senza conoscere il motivo di questo debito. Infatti la redazione aveva pubblicato solo 27 delle 32 pagine realizzate in origine da Barks. Secondo lo stesso autore la redazione non aveva apprezzato l'ambientazione delle sala da ballo, ombrosa, peccaminosa e violenta e, in particolare, aveva ritenuto eccessivo il rapimento di Doretta da parte di Paperone e la sua prigionia nella concessione mineraria.[5]

Tutte le pagine inedite vennero poi recuperate nelle successive ristampe, e nel 1981 uscì finalmente l'intera avventura in versione integrale sul volume Uncle Scrooge - His Life and Times [6]. In Italia invece si dovette attendere il 1987 per avere la pubblicazione della storia in versione integrale, proposta al pubblico sul primo numero della nuova testata Zio Paperone.[7]

Riferimenti[]

L'autore statunitense Don Rosa si è ispirato a questa storia per realizzare alcune avventure i cui protagonisti sono sempre Doretta e Paperone. Tre di queste sono: L'argonauta del fosso dell'agonia bianca, Cuori nello Yukon e La prigioniera del fosso dell'agonia bianca e appartengono tutte alla Saga di Paperon de' Paperoni.
Un'altra avventura è Zio Paperone e l'ultima slitta per Dawson che invece è ambientata molti anni dopo le altre tre.

Note[]

  1. [1] Uack #1 pag 50
  2. [2] Classifica migliori storie, INDUCKS.coa
  3. [3] Pagina di Wikipedia, After the Ball (canzone)
  4. [4] Google books - Itinerari epistolari del primo Novecento di Filippo Sallusto
  5. [5] Lettera di Barks a Kim Weston, 17 febbraio 1972.
  6. [6] Volume Uncle Scrooge - His Life and Times, USA, 1981
  7. [7] Zio Paperone #1, Italia, 1987
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Zio Paperone... al semaforo rosso

Semafororosso

Marzo 1953 Zio Paperone e il pesce (d'oro) d'aprile

Pescedorodaprile

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