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  • Zio Paperone e l'isola furfantesca
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Zio Paperone e l'isola furfantesca è una storia di Roberto Moscato e Donald Soffritti, pubblicata sul numero 3329 di Topolino.

Trama[]

Zio Paperone, insieme a Paperino ed i nipotini, sta inseguendo su un barcone i Bassotti che gli hanno rubato in ingente quantità di denaro.

I Bassotti sbarcano su un isola non segnata sulle mappe e, quando vengono raggiunti dal papero, si dimostrano molto spavaldi di fronte alla sua rabbia. Il motivo viene rivelato con l'arrivo di un poliziotto che redarguisce Paperone e gli spiega che sono nello stato autonomo di Lestofanzia, un isola che dà asilo ai ladri perseguitati fondata dal criminale Mariuolo della Furfantesca. Non visti, i Bassotti ne approfittano per deturpare la statua del fondatore ed incastrare Paperone che viene arrestato e messo in prigione insieme a Paperino, considerato suo complice, mentre Qui, Quo e Qua evitano l'arresto grazie alla loro età. Ai tre paperotti non resta che affidarsi al manuale per aiutare gli zii.

Nel frattempo i Bassotti stanno depositando la refurtiva nella Gran Tesoreria del governo lestofanziano. Il tesoriere infatti spiega loro che è molto più conveniente affidargli il loro denaro vivendo così di rendita e nessuno ha mai attaccato i loro forzieri. In realtà è proprio quello che intendono fare i Bassotti. 176-617 e 176-761 cercano così di arrivarci tramite il condotto di areazione ma 176-176, rimasto all'esterno, lo attiva accidentalmente e i due fratelli vengono scoperti ed arrestati. Ironicamente finiscono nella stessa cella con Paperone e Paperino ed informati che la refurtiva andrà al loro fratello.

Intanto Qui, Quo e Qua si trovano nel Borgo Spionesco per raccogliere informazioni. Un ricattatore di professione ha quello che serve loro, una foto che mostra i Bassotti deturpare la statua, ma chiede in cambio 10.000 dollari. Tuttavia, dal manuale, i paperotti scoprono che è illegale occultare prove di oltraggi al fondatore e così il ricattatore consegna la foto gratis. Paperone e Paperino vengono scarcerati, ma resta il problema di 176-176. Alla tesoreria, il bassotto sta per firmare il documento che lo rende intestatario unico. Paperone interviene per chiedere la restituzione del maltolto ma la legge locale è contro di lui e viene scacciato.

Mentre i fratelli evadono di prigione, arrabbiati con 176-176, questi cerca di continuare il piano originale e rubare tutto ma scopre che la cassaforte è vuota. Infatti il tesoriere rivela che, col documento firmato, gli ha ceduto i suoi soldi e scappa su un motoscafo insieme a tutto il denaro. 176-176 lo insegue su un altro motoscafo venendo avvistato dai fratelli che, pensando voglia abbandonarli, lo inseguono a loro volta. Poco distante, i paperi seguono la scena e Paperone decide di andare anche lui. Improvvisamente il motoscafo del tesoriere si ferma per mancanza di carburante ed entrambi i mezzi dei Bassotti gli si schiantano addosso dando inizio ad una rissa. Alla fine interviene Paperone che, attaccato l'unico motoscafo rimasto a galla al suo battello, li trascina nelle acque davanti Paperopoli.

I criminali vengono così arrestati dalla guardia costiera e, in televisione, Paperone annuncia di aver comprato l'isola di Lestofanzia spiegando di aver scoperto, quando era stato rinchiuso, un filone d'oro sotto il penitenziario. Il papero commenta come i lestofanziani, troppo presi dalle ricchezze altrui, non se ne sono mai accorti e, nella cella, ai Bassotti non resta che litigarsi la coperta con l'ex-tesoriere.

Pubblicazioni italiane[]