- Zio Paperone e il vascello fantasma (Martina-Cavazzano)
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Zio Paperone e il vascello fantasma è una storia di Guido Martina e Giorgio Cavazzano, pubblicata per la prima volta sul numero 1205 di Topolino.
Trama[]
Rockerduck è in visita provocatoria al museo di Paperone, nel quale sono esposti cimeli fasulli: il Pomo della Discordia, ad esempio, è una mela rosicchiata, e la Camicia di Nesso una giacca appesa ad un attaccapanni. Il pubblico latita. Al contrario, il museo di Rockerduck è affollatissimo, anche se la veridicità dei suoi reperti non è molto superiore: la Chioma di Berenice, la pelle dell’Orsa Maggiore… Il “pivello” predice quindi a Paperone un rapido fallimento del suo museo, in caso contrario, si mangerà la bombetta. Lo zione è consapevole della probabile sconfitta e già si dispera, quando si imbatte in un raro visitatore che si presenta come Don Pedro Carambò, rappresentante del consiglio comunale della ciudàd argentina di Usuhaia: la città vuole regalare a Paperone un vascello intitolato all’ammiraglio Florindo Duriban. Paperone dovrà però ritirare il vascello il prossimo sabato e trascinarlo via coi propri mezzi. Gli vengono offerti i biglietti aerei per lui e per la ciurma, vale a dire Paperino e i nipotini. Paperino è restìo alla partenza, ma alla fine deve cedere. I parenti quindi si imbarcano, ma i posti loro riservati sono di infima classe, nella stiva dell’aereo, dove non viene neppure servito il pranzo.
All’arrivo a Usuhaia, vengono accolti da Pedro Carambò che li scorta al cimelio: il Florindo Duriban, millenario, con le vele lacere, ma robusto, a detta degli abitanti. Paperino tenta senza successo una protesta e i paperi si imbarcano. I nipotini rilevano alcune stranezze: il vascello, pur in assenza di vento, si muove e si dirige verso sud, verso Capo Horn, senza che nessuno regga il timone; c’è inoltre un salvagente moderno. Paperone però non è stupito e incarica Paperino di provvedere al cibo pescando. I nipotini intanto cercano di collaudare i loro walkie-talkie chiamando gli amici, ma Paperone li invita a rovistare nei vecchi cassetti del vascello alla ricerca di mappe o altre cose interessanti. A Usuhaia, gli abitanti che avevano continuato a seguire la partenza del vascello, vistolo scomparire in lontananza si rallegrano, perché la maledizione -dicono- se ne è andata con il veliero. Infatti la loro città, una volta solare e visitata dai turisti, dopo che il Florindo Duriban si era arenato sulla spiaggia, era stata flagellata da continue tempeste, tutti i giorni tranne il sabato.
I nipotini nel frattempo hanno trovato degli strani dadi che risultano truccati ( danno infatti sempre sette) e Paperino non ha ancora pescato nulla perché tutti i pesci fuggono non appena il veliero li avvicina; un’altra singolarità è che la nave non viene nominata nell’elenco degli antichi vascelli sul Manuale delle Giovani Marmotte. Tra tanti interrogativi, le razioni d’emergenza che Qui, Quo e Qua hanno provvidenzialmente portato servono almeno a placare la fame dei naviganti.
Giunta la notte, tenuti svegli dagli inquietanti cigolii della nave, i nipotini scorono la verità: il Florindo Duriban è in realtà il Flying Dutchman, alcune lettere sbiadite del quale si leggono ancora a poppa; il manuale racconta la storia della nave e del suo comandante, l’olandese Vanderdecken, incallito giocatore e baro. Costui, una volta morto, fu condannato a vagare per mille anni, trascinato da una violenta tempesta -che si placava solo di sabato- verso Capo Horn, mentre si giocava a dadi tutti i giorni l’anima col diavolo. Trascorsi i mille anni, Vanderdecken si salvò l’anima ed ebbe pace, il vascello parve scomparire, ma un anno prima dell’avventura dei paperi un veliero misterioso si arenò presso la Terra del Fuoco: i ragazzi capiscono allora il pericolo: sabato sta per finire e la tempesta si scatenerà di nuovo e così infatti succede. Sballottati da venti impetuosi, i paperi vengono alla fine gettati su un iceberg, mentre la nave va a pezzi. Con la legna dei suoi rottami, riescono ad accendere un fuoco che però scioglie il ghiaccio e manda alla deriva la famiglia. Ma i nipotini hanno ancora la risorsa dei loro walkie-talkie, con i quali lanciano un S.O.S. e vengono raccolti da una nave.
Il ritorno a Paperopoli è amaro per Paperone, che per giunta ha dovuto pelare patate in cambio del passaggio: solo lui, perché Qui, Quo e Qua hanno vinto ai dadi col cuoco di bordo ottenendo così per sé e per Paperino l’esenzione. Le sfortune dello zione rattristano però i nipoti che gli offrono una possibilità di salvare il museo: l’esposizione dei dadi truccati di Vanderdecken. Il museo è quindi salvo e Rockerduck, come promesso, si mangia la bombetta.
Riferimenti[]
- Questa è una delle numerose storie dell’universo Disney che prendono spunto dalla leggenda del Fliegende Holländer e delle successive rielaborazioni, prima tra tutte la suggestiva opera di Wagner. Il nucleo originario della leggenda viene variamente reinterpretato dagli autori Disney e a volte è solo l’immagine del veliero sollevato nell’aria ad essere utilizzata. Il primo a creare un adattamento per la Disney fu Romano Scarpa nel 1957 con la storia Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante seguito due anni dopo, nel 1959, da Carl Barks con Paperino e il vascello fantasma (nota anche come Zio Paperone e il vascello fantasma).
- Esiste in Argentina, nelle estreme propaggini della Terra del Fuoco, la città di Ushuaia, graficamente affine, con l’inversione delle lettere centrali, all’Usuhaia della storia.
Curiosità[]
- Omonime di questa storia sono Zio Paperone e il vascello fantasma (Chendi-Bottaro) e Zio Paperone e il vascello fantasma (Scala), ciascuna delle quali sviluppa però diversamente lo spunto iniziale.
- Nella leggenda originale è Capo di Buona Speranza e non Capo Horn il teatro della maledizione. La diversità geografica è probabilmente data dalla necessità di restare nel continente americano, da Paperopoli all’Argentina.
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 1205 (1978)
- I Grandi Classici Disney 15 (1985)
- Paperino Mese 195 - Paperi e brividi (1996)
- Gli enigmi di Topolino 5 (2007)
- Disney BIG 51 (2012)
- Raccolta Paperino Mese / Paperino 22