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  • Zio Paperone e il ritorno alla natura
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"Sei un vampiro incosciente! Il terreno è tuo, ma la NATURA no!"
Paperino a Paperone

Zio Paperone e il ritorno alla natura è una storia sceneggiata da Rodolfo Cimino e disegnata e inchiostrata da Giorgio Bordini, pubblicata per la prima volta sul numero 716 di Topolino.

Trama[]

In una Paperopoli futuristica e ipertecnologica, Zio Paperone ha programmato una serie di missioni spaziali per cercare metalli preziosi su altri corpi celesti, e ha incaricato Paperino della ricerca a bordo di uno dei suoi razzi. Il nipote è stressato dal lavoro duro e alienante, ma quando riesce a tornare sulla Terra e a concedersi un giorno libero parte sulla sua vecchia 313 con i nipotini alla volta di un posto segreto: si tratta di una vallata verdeggiante pressoché sconosciuta, dove i paperi possono godersi la natura e saziarsi pescando e raccogliendo frutta. Qui, Quo e Qua sono anch'essi entusiasti del posto che non conoscevano, e i quattro si promettono reciprocamente di mantenere il segreto soprattutto con lo Zio Paperone, che sarebbe prontissimo a rovinare l'incanto del luogo.

Il ricco papero, in effetti, non desiste dal suo proposito di perseguire il guadagno in ogni modo possibile e ignorando qualunque aspetto ecologico, e, malgrado le perplessità dei suoi esperti, continua a distruggere le aree verdi dei terreni che possiede per mettere al loro posto stabilimenti turistici in cui dominano cemento e plastica.

Non tutti i paperopolesi, però, si adattano a passare il loro tempo libero negli stabilimenti P.d.P.: grazie ai suoi investigatori, Paperone scopre che proprio i suoi nipoti sono i più refrattari, e non appena ne hanno la possibilità si recano nella ridente vallata, che in effetti è anch'essa di proprietà del multimiliardario. Malgrado le proteste di Paperino e nipoti, Paperone decide di trasformare anche il luogo segreto in uno stabilimento turistico alla sua maniera, distruggendo senza alcun rimorso la fauna e la flora spontanee.

In una delle sue successive esplorazioni spaziali, tuttavia, Paperino è costretto a cambiare rotta da un meteorite, e scopre casualmente un minuscolo pianetino in cui le condizioni atmosferiche sono del tutto simili a quelle della terra e abbondante di acque e di vita animale e vegetale, tanto da apparire simile alla vallata perduta. Mantenendo il segreto, il papero programma di tornare insieme ai nipotini, sapendo che stavolta lo zio non potrà fare nulla per distruggere l'ecosistema extraterrestre.

Per Paperone, del resto, le cose non vanno per il meglio: benché i suoi profitti non accennino a diminuire, il ricco papero è vittima di una depressione per cui deve rivolgersi a un medico, il quale gli consiglia di tornare alla natura, rivivendo le esperienze di quando era ragazzo, all'epoca dei pionieri. Il mondo, però, è cambiato e in buona parte per causa di affaristi come Paperone stesso, e la natura incontaminata sulla Terra è ormai introvabile. Lo Zione cerca conforto dai nipoti, che però gli rinfacciano di essere il solo responsabile della situazione.

Dopo un po', tuttavia, impietositi dalla condizione dello zio, Paperino e nipoti si offrono di portarlo con loro sul pianetino misterioso. Paperone trae un grandissimo giovamento dal rinnovato contatto con la natura, e comincia a rendersi conto dei suoi errori. D'altra parte, il corpo celeste è troppo lontano perché si possa frequentare abitualmente; così, il multimiliardario incarica i suoi esperti di dividere letteralmente il pianetino in due emisferi e di trasportare questi sulla Terra, in modo da creare due colline inserite nell'ambiente terrestre. L'equilibrio fra progresso e rispetto della natura è così nuovamente ristabilito, e anche Paperone, quando può, è entusiasta di poter fare delle stimolanti scampagnate naturalistiche con i nipoti.

Analisi[]

In una delle prime storie del suo periodo forse più fortunato come sceneggiatore, Cimino tratta il tema dell'ecologia con un'ambientazione futuristica e quasi distopica insolita, in cui i protagonisti dell'Universo dei paperi sembrano quasi inseriti a forza, e una morale finale di tipo fiabesco, con inevitabile sconfitta della logica del profitto rappresentata da Paperone. Si aggiunge, con effetto di ulteriore straniamento, il tema dell'esplorazione spaziale, molto in voga nel periodo e in particolare nell'anno in cui l'uomo mise piede sulla Luna.

Le numerose incongruenze e illogicità della trama (fra cui l'assurdo del pianetino diviso a metà e trasportato sulla Terra con tutte le sue caratteristiche) sono bilanciate da un messaggio complessivo non banale, e anche da una sceneggiatura con dialoghi penetranti e ricchi di contenuto, in cui anche l'"antagonista" Paperone sa argomentare facendo valere, almeno entro certi limiti, le sue ragioni.

Pubblicazioni[]

La storia non ha avuto una grande fortuna editoriale in Italia - forse per l'insistenza sulla caccia e sulla pesca di sussistenza presentate come elementi caratterizzanti del "vivere secondo natura", contenuto verosimilmente poco gradito a partire dagli anni '80 e quasi tabù per i principi animalisti in voga nel nuovo secolo - essendo stata pubblicata solo quattro volte (e mai dopo il 2000):

Sul mercato estero, conta edizioni in Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia, Olanda e Svezia.

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