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  • Zio Paperone e i pascoli del cielo
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Zio Paperone e i pascoli del cielo è una storia in due parti di Rodolfo Cimino e Sandro Dossi, pubblicata per la prima volta sul numero 1699 di Topolino del 19 Giugno 1988.

Trama[]

Prima parte[]

A casa di Paperino si aspetta che Zio Paperone si presenti per scroccare il pranzo, ma Paperino dice ai nipotini che lo zio non si presenterà perché ha saputo che ha un peso sullo stomaco. Più tardi, i tre piccoli paperi vedono arrivare Zio Paperone con un look da vagabondo ed una chitarra dicendo che si sente oppresso da tutto il suo denaro e vuole fare un viaggio di sollievo.

Qualche giorno dopo, Paperino riceve un' ingiunzione legale con l'obbligo di pagare i suoi debiti e Battista gli spiega che, prima di partire, il principale lo ha incaricato di riscuotere i suoi crediti senza eccezioni. Paperino ed i nipotini partono quindi alla ricerca dello zione; raggiunta l'ultima zona dove si è visto devono scalare l'Altopiano Proibito. Durante il tragitto trovano degli indiani che chiedono loro la tessera di aspirante asceta e, in alternativa, devono pagare 10 dollari per il biglietto. Continuando trovano uno scivolo di pietra da usare che però sembra pericoloso ed un indiano offre loro un'alternativa volando col suo grande condor... a pagamento. Dopo una strada tortuosa raggiungono finalmente Paperone che sta suonando su un tronco d'albero tagliato. Insieme a lui c'è un ex-bancario, il ragionier Lariconta che è fuggito anche lui dall'oppressione del denaro. Spiega che si stanno allenando per il Grande Balzo, un balzo letterale per raggiungere i Pascoli del Cielo e non sono gli unici. I paperi naturalmente sono molto confusi.

Poco dopo possono assistere di persona ad un lancio tramite la Grande Tavola (una rudimentale catapulta) degli indiani con l'obiettivo di raggiungere la grande cima della montagna che è coperte dalle nubi. Vengono lanciati due prescelti, ma, dal rumore udito, finiscono solo per cozzare contro la montagna (probabilmente finendo uccisi[1]). Paperino vuole assolutamente impedire allo zio di fare lo stessa fine e prova ad usare la forza senza successo. Giunge così il turno di Paperone e del ragioniere, ma stavolta il rumore che si sente è diverso e gli indiani affermano che ce l'hanno fatta. Paperino ed i nipotini ora sono più tranquilli, ma un oste indiano mostra loro di nascosto un'incisione del loro grande saggio che disse che nessuno ha il cuore perfettamente puro per restare nel pascolo e verrà punito. Gli altri indiani hanno nascosto la cosa per non perdere aspiranti. Dà quindi ai paperi una mappa per raggiungere i pascoli e recuperare Zio Paperone.

Seconda parte[]

Paperone ed il ragionier Lariconta atterrano dentro dei fiori giganti che attutiscono la caduta. I fiori sono troppo grandi per scendere, ma dopo averne assaggiato i semi i due diventano abbastanza forti da poter saltare giù. I due cominciano ad esplorare il posto assaggiando l'acqua fresca della fonte che dà anch'essa vigore e forza. Poco dopo Lariconta trova l'entrata di una caverna chiamata Porta Verace al cui intorno ci sono rubini e gemme che spuntano come fiori e la cui vista rende felice Paperone. Il papero attira l'attenzione di un anziano individuo il quale spiega di aver centrato anche lui i Pascoli molto tempo fa ed ha gioito del posto finché non ha cominciato a stufarsi rendendosi per conto che per "i veri Pascoli" bisogna attendere tempo e luogo ed ora sta aspettando la morte ([2]) in pace. Paperone allora dice che se ne tornerà nel mondo terreno dopo aver scorta di gemme e provviste per il viaggio, ma l'anziano lo avverte che la Porta Verace costringe a scegliere. Il ragioner Lariconta preferisce però restare lì godendosi la pace di quel posto e Paperone parte da solo dando loro degli allocchi. Dopo che il cammino tra le rocce diventa difficile è però costretto ad usare l'acqua per darsi forza.

Nel frattempo Paperino ed i nipotini arrivano all'entrata di una caverna ai piedi della montagna. All'interno sono bloccati da un corso d'acqua e devono saltare su dei ripiani per arrivare dalla parte opposta (ma Paperino finisce per centrare la parete). Anche Zio Paperone arriva di fronte ad un corso d'acqua con l'uscita su una parete che è possibile raggiungere solo usando una piattaforma a forma di bilancia. Paperone constata, dopo vari tentativi, che è necessario usare tutto il suo carico per far pendere la bilancia e permettergli di raggiungere il passaggio. Arriva così incontro ai nipoti dopo aver saltato dolorosamente sui ripiani. Paperino ne approfitta per chiedergli di annullare l'ingiunzione. Ma Paperone rifiuta e mostra come è riuscito a portare alcune gemme. Qui, Quo e Qua lo avvertono delle parole del saggio riguardo il non riuscire a tornare indietro se non nelle stesse condizioni della partenza. Paperone urla di infischiarsene ed la caverna comincia improvvisamente a franare con una delle rocce che lo colpisce i testa mentre cerca di salvare le gemme.

Paperino ed i nipotini portano lo zio fuori dalla caverna e mangiano qualcosa dal loro amico oste indiano. Curato e satollo, Paperone commenta che ora finalmente ha la testa sgombra e lo stomaco pieno.

Pubblicazioni italiane[]

Note[]

  1. dati i Canoni Disney la cosa non viene detta in maniera esplicita, ma il commento dell'indiano "hanno raggiunto i pascoli del cielo effettivi" lascia poche interpretazioni.
  2. anche in questo caso la cosa non viene detta esplicitamente, ma usando delle metafore come "il mio destino si compia."
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