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  • Zapotec & Marlin alla ricerca del tempo perduto
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Zapotec & Marlin alla ricerca del tempo perduto è una storia scritta da Giorgio Fontana e disegnata da Giorgio Cavazzano pubblicata per la prima volta sul numero 3155 di Topolino e appartenente alla serie della Macchina del tempo.

Trama[]

Topolino e Pippo sono appena rientrati da un viaggio temporale nell'antica Roma con l'importante notizia che Ottaviano Augusto amava i datteri fritti, ricetta che invece Pippo trova molto indigesta: disturbato dal mal di stomaco, Pippo chiede se non sarebbe meglio utilizzare la Macchina del tempo per qualcosa di più utile all'umanità. Viste le tante cose brutte verificatesi nella storia, con la macchina se ne potrebbe prevenire qualcuna.

Nonègiusto

Topolino dice subito che è cosa sbagliata e pericolosa modificare il flusso del tempo ma, poiché Pippo è dubbioso, intervengono Zapotec e Marlin a raccontare gli inizi della loro avventura e la loro decisione riguardo agli interventi nel passato.

I due scienziati recuperano così il loro tempo perduto: molti anni prima, Marlin e Zapotec, allora giovani studiosi, dividevano un appartamentino a Topolinia.

MZdagiovani

Marlin si era da poco laureato in fisica con una tesi sulla relatività e si trovava bene in città, nonostante gli mancasse la fidanzata Anne; Zapotec teneva un seminario di storia antica e avrebbe voluto una cattedra di archeologia, ma il carattere spigoloso di entrambi non aiutava le loro carriere e neppure la vita privata. Infatti pochi giorni dopo i due coinquilini litigavano per la musica: Marlin ama il rock'n'roll dei Rollin Bones e dei Beat, Zapotec la musica classica, in particolare Mozart. Erano però accomunati dalla passione per il cinema e dalla buona cucina e così, tra zuffe ed intese, l'amicizia si consolidava.

Jane

Si scambiavano anche confidenze: Zapotec teneva molto a una ragazza, Jane, ma non aveva avuto il coraggio di dichiararsi; un rimpianto di Marlin era aver rotto i rapporti con lo zio Frank che pure l'aveva iniziato alla scienza. Entrambi avrebbero voluto rimediare ai loro sbagli recuperando il passato.

Sembrava impossibile, ma un giorno un entusiasta Marlin mostrò all'amico la sua invenzione per viaggiare nel tempo, ben nascosta nei sotterranei del dipartimento di fisica. L'aveva sperimentata solo con alcuni oggetti, trasferiti nel passato, ma voleva provarla su sé stesso.

Protomaccchina

Così Marlin tornò indietro nel tempo di due settimane per acquistare un biglietto del concerto dei Wild Tops e, nonostante i timori di Zapotec, tutto funzionò bene. Eccitato dal successo, Marlin era intenzionato a usare l'invenzione per ben altro che i biglietti di un concerto: avrebbe voluto evitare tutti gli errori commessi nel passato dagli uomini, ma Zapotec obiettò che le scelte che sarebbero state fatte avrebbero potuto non essere quelle giuste e che le troppe persone a conoscenza della macchina ne avrebbero prima o poi fatto un uso scorretto: l'umanità avanza anche attraverso gli errori, non attraverso la loro cancellazione e sostituzione con probabili altri. Inoltre, modificando il passato, anche la loro amicizia avrebbe potuto non nascere mai. I due amici decisero quindi di utilizzare la Macchina del tempo solo per la ricerca, senza intervenire nel passato, e tennero fede all'impegno.

Idatteri!

Alla fine del racconto, l'unico scontento rimane Pippo che avrebbe voluto tornare indietro di poco per evitare i terribili datteri.

Analisi[]

Pur prendendone a prestito il titolo, la storia ha poco a che fare con l'opera di Marcel Proust se non il recupero memoriale e una certa complessità di pensiero nella decisione di non interferire col tempo trascorso. La questione delle interferenze col passato e della loro possibile pericolosità è un tema proposto in molte storie della serie dei viaggi nel tempo (cfr. Categoria:Storie sui viaggi nel tempo).

Interessanti le notizie sul passato dei due studiosi, soprattutto sulla genesi della macchina, la cui creazione è attribuita al solo Marlin; di lui inoltre viene specificato che si laureò in fisica con una tesi sulla relatività, materia che ben si adatta agli studi sugli spostamenti temporali; anche la datazione del congegno viene di molto anticipata rispetto al momento in cui la macchina è presentata a Topolino e Pippo.[1] Resta imprecisato il momento in cui l'apparecchio venne spostato dal dipartimento di fisica al Museo di Storia e Archeologia.

Curiosità[]

  • Gli oggetti d'arredo e l'abbigliamento hippie di Marlin collocano il ricordo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
  • La prima uscita della storia è su un numero di Topolino, il 3155 del 17 agosto 2016, dedicato interamente al Salone del Libro di Torino che avrebbe aperto di lì a poco, come spiega l'editoriale di Valentina Poli; tutte le storie sono legate alla letteratura: oltre a questa ci sono Le fantastiche avventure di Don Pippotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho, I racconti di Edgar Allan Paperoe e Paperoga e il capolavoro mancato. L'anno successivo, per l'analoga ricorrenza, è stato dato alle stampe un volumetto cartonato che contiene, insieme con altre, la storia di Zapotec e Marlin e quella di Paperoga.
  • Mentre le band amate da Marlin portano versioni modificate dei nomi reali, il riferimento a Mozart di Zapotec è molto preciso: il futuro professore tiene in mano la copertina del vinile di una delle serenate, la famosissima K 525.

Principali pubblicazioni italiane[]

  • Topolino 3155 (2016)
  • Supplementi a Topolino (libretto) 3208 - Topolino Edizione speciale (Salone del Libro) (2017)

Note[]

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