- Tutto questo accadde domani
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- "Vedrai, negli anni che verranno incontrerai tante persone incredibili e anche nuovi terribili nemici! Avrai tante gioie e anche qualche difficoltà, ma al tuo fianco ci saranno sempre i tuoi migliori amici!"
- ―Topolino a Topolino degli anni '30
Tutto questo accadde domani è una storia italiana scritta da Casty e disegnata in coppia con Massimo Bonfatti, realizzata per celebrare il 90° anniversario della creazione di Topolino. È il seguito della storia del 2015 Tutto questo accadrà ieri, che festeggiava l'87° anniversario.
Inizialmente Casty non aveva programmato un sequel per la storia precedentemente uscita, ma dopo continue richieste e sopratutto quella della direttrice Valentina De Poli, si mise al lavoro per realizzarne il sequel in occasione del 90° di Topolino[1]. È stata pubblicata per la prima volta su Topolino numero 3284, uscito il 31 ottobre 2018.
Per Bonfatti, dopo anni di collaborazioni con Cattivik e Lupo Alberto, si tratta della seconda produzione Disney ancora in coppia con Casty.
Sinossi[]
Dopo la precedente avventura, raccontata in Tutto questo accadrà ieri, si scopre che Gambadilegno è riuscito a rubare il guanto di Amnezja, nascosto nella casa di Topolino. Impossessatosi del guanto, ipnotizza quest'ultimo e tutta la nazione, diventando un dittatore a tutti gli effetti. Grazie all'aiuto di Minni, Topolino esce dall'ipnosi e riprende coscienza. Ora cercherà in tutti i modi di fermare il cattivo e liberare il mondo dalla sua minaccia.
Trama[]
Prologhi[]
Un misterioso personaggio chiamato l'Ingambissimo ha soggiogato Topolinia grazie ai giogologi, smartwatch che monitorano costantemente ogni cittadino. Inoltre si sono diffusi i droni ed è previsto il reato di contrarianza al pensiero dominante. Minni riesce a risvegliare Topolino da un torpore che lo aveva misteriosamente carpito e lui si dichiara pronto ad agire.
Intanto, negli anni Trenta, Topolino e Pippo hanno uno smartphone dal quale voci sconosciute chiedono insistentemente di scattarsi una fotografia, cosa che avviene, facendo sparire i personaggi.
Prima parte[]
Nell'autunno 2018 Topolinia non è quella consueta. La popolazione è preda di smartphone, smartwatch e social network, ovunque svolazzano droni poliziotti sullo sfondo di manifesti che pubblicizzano serie tv come I Gambas e slogan in stile Grande fratello come "Per un mondo più in Gamba".
Altoparlanti pubblicizzano ovunque un'altra grande iniziativa dell'Ingambissimo, l'abolizione della scuola dell'obbligo. Tutti esultano tranne Topolino, che mugugna per il quale non è certo una cosa positiva non avere una cultura.
Minni lo vede diverso dal solito nonché preoccupato e Topolino, come raccontato nel primo prologo, confessa di avere ricordato come cominciò la sequenza di eventi che ha portato ad avere addirittura una statua gigante di Gambadilegno che domina la Baia di Topolinia.
Grazie a una corsa spericolata in auto, la coppia riesce ad arrivare a casa di Minni dove il giogologio mostrato nel quarto prologo, ormai strumento di dittatura, prescrive che alle 20 lei dovrebbe guardare la tv.
Il trambusto suscitato da Topolino attira l'attenzione di Gambadilegno, che lo raggiunge e minaccia di dargli "una regolata" con il guanto di Amnezja, ormai definitivamente in suo possesso. Con lui c'è il nuovo storico, Marlin, che dà all'amico topo una banconota da 50 dollari per via di un prestito.
In realtà è un messaggio: nei ruderi della vecchia biblioteca, ormai dismessa, si riuniscono i congiurati Topolino, Minni, Pippo, Marlin e Zapotec, anche quest'ultimo finito al servizio di Gamba come ingegnere meccanico.
Topolino svela come è nato tutto: al termine degli eventi di tre anni prima, invece di distruggere il guanto di Amnezja lo ha nascosto in casa e, durante un'effrazione, Gambadilegno, che aveva cancellato dalla memoria l'accaduto ma conosceva il suo potere, lo ha trovato e cominciato a usare.
In primis su Topolino, ordinandogli di lasciarlo in pace "per un bel po'". E così è stato. Per tre anni, grazie al guanto, alla tv, ai telefonini e ai giogologi, come raccontato nel quarto prologo, Gambadilegno ha scalato il potere e assoggettato tutti. Finché Minni, come si legge sempre nel primo prologo, ha detto che "un bel po'" era passato, e senza saperlo ha liberato il suo fidanzato. Il piano per porre fine alla tirannia è di richiamare nel futuro Topolino e Minni degli anni Trenta, liberi da apparecchi di controllo, contattandoli grazie allo smartphone rimasto nel passato da Pippo, unico mezzo dato che la macchina del tempo è inutilizzabile.
Ma i topi del passato sono scettici sull'appello rivolto loro dal 2018. Alla fine sembrano rifiutare, ma in qualche modo il trasferimento si attiva lo stesso (per un tocco casuale di Pippo, come sa chi ha letto il secondo prologo).
I due Topolino e le due Minni perciò si ritrovano di nuovo. Il piano è penetrare nel palazzo di Gamba e, con un diversivo, scivolare indisturbati verso la macchina del tempo dove potranno fermare gli eventi prima che accadano.
Seconda parte[]
Gambadilegno ha organizzato nel suo palazzo un incontro con i principali leader mondiali. Il piano, svela a Topolino e Minni del presente che crede inoffensivi, è riunire tutti gli Stati in un Gambamondo. Per riuscirci scatenerà il caos tra tutti, seminando zizzania, per poi risolvere tutto grazie al guanto di Amnezja e farsi acclamare come pacificatore mondiale. Per i topi è troppo e si ribellano, svelando parte del piano.
Intanto, Topolino e Minni del passato riescono ad avere la meglio su Micius, aiutante di Gamba, e danneggiano anche il Geloc che tiene tutti i cittadini sotto scacco rendendoli raggiungibili con gli orologi. Il piano sembra in discesa ma, nei sotterranei del vecchio museo ora palazzo, la macchina del tempo viene trovata allagata e danneggiata.
E come se non bastasse, arriva Gamba con i droni poliziotti e mette tutti sotto chiave. Mentre il tiranno comincia a mettere in atto il suo piano, a sbrogliare la situazione è il Pippo del passato, anch'egli teletrasportato dallo smartphone che aveva grazie a quello che di fatto è il primo selfie della storia. Il suo corrispettivo del presente fa irruzione nel salone dove Gambadilegno sta pronunciando il suo discorso di pacificazione dopo aver creato dissidi con il guanto. Pippo travolge tutto e tutti e fa volare via il prezioso strumento.
In uno spericolato inseguimento, l'artefatto passa più volte di mano e alla fine finisce liquefatto per sempre in un vulcano artificiale. La situazione sembra precipitare: i leader sono pronti a entrare in guerra ma non ci sono più strumenti per riportare la pace. L'unica speranza è far viaggiare nel tempo qualcosa che metta in guardia i topi del recente passato grazie a dei pezzi recuperati dalla macchina del tempo e assemblati da Marlin. Ma non può pesare più di 10 grammi a causa della precarietà dell'improvvisato marchingegno.
L'idea decisiva è del Topolino del presente: manda a se stesso nel 2015 una fotografia di tutti i protagonisti e un messaggio chiaro e tondo: distruggere il guanto di Amnezja per impedire il furto. Cosa che avviene puntualmente, come già raccontato nel terzo prologo.
Alla luce di questo, i sei personaggi trascorrono i loro ultimi momenti insieme prima che quel futuro sparisca e tutto torni alla normalità. Nell'ultima tavola si torna proprio alla fine del terzo prologo: nessuno si ricorda come ma il mondo è stato davvero salvato, e a testimoniarlo resta, peraltro ritratta nella copertina di Topolino 3284 con un espediente di metafumetto, la splendida fotografia.
Analisi[]
La storia nasce come seconda collaborazione tra il noto autore disneyano Casty e il disegnatore Massimo Bonfatti, precedentemente tutti e due disegnatori della rivista Cattivik. Il lavoro è stato svolto a distanza, poiché i due autori lavorano in due città diverse[1].
Inizialmente Casty non aveva intenzione di creare un sequel per la sua precedente storia, Tutto questo accadrà ieri, ma dopo continue richieste e sopratutto dopo quella della direttrice del Topolino, Valentina de Poli, che gli propose di creare un sequel in occasione del 90° anniversario dalla creazione di Topolino, decise di dar vita alla storia[1].
A differenza della prima storia, il Topolino degli anni '30 e quello moderno sono alleati, e la macchina del tempo non viene usata. Casty non voleva ricreare delle dinamiche ripetitive e situazioni già viste, così ha fatto in modo di diversificare le due avventure.
Nella storia precedente, il disegnatore Massimo Bonfatti si rifece allo stile che aveva adottato per il suo personaggio L'investigatore Leo Pulp, mentre per Tutto questo accadde domani si ispira agli ambienti di Cattivik, la Topolinia dell'Ingambissimo è quindi spesso in penombra, imbruttita e caotica[1].
Prologhi[]
L'avventura vera e propria è stata anticipata, nei quattro albi precedenti, da altrettanti prologhi introduttivi, all'apparenza scollegati tra loro, che poi si imperniano nella storia principale incastrando eventi del passato e del futuro. Di seguito una lista dell'ordine cronologico di pubblicazione dei prologhi.
N. | Storia | Pagine | Codice Inducks | Data 1° pubblicazione |
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1 | Meno quattro! - Una giornata di shopping | 5 | I TL 3280-6 | 3 ottobre 2018
(Topolino 3280) |
2 | Meno tre! - Il fantasma caraibico | 5 | I TL 3281-6 | 10 ottobre 2018
(Topolino 3281) |
3 | Meno due! - La contessa perplessa | 5 | I TL 3282-6 | 17 ottobre 2018
(Topolino 3282) |
4 | Meno uno! - Il milionesimo cliente | 5 | I TL 3283-6 | 24 ottobre 2018
(Topolino 3283) |
Curiosità[]
- Secondo Casty, questa è stata una delle storie tecnicamente più difficili da realizzare[1].
Premi[]
- La storia ha vinto il TopoOscar nel 2018 come miglior storia ambientata nel mondo dei Topi.
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 3280-3284 (2018)
- Topolino Super Deluxe Edition 13 (2020)
Note[]
Storia precedente | Tutto questo accadde domani | Storia successiva |
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Meno uno! - Il milionesimo cliente | 31 ottobre 2018 | - |