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  • Topolino e la scoperta di New York
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Topolino e la scoperta di New York è una storia di Augusto Macchetto e Salvatore Deiana, pubblicata per la prima volta sul numero 2201 di Topolino nel febbraio 1998.

Trama[]

Topolino, Pippo, Tip e Tap stanno visitando New York e i nipotini sono molto colpiti dal ponte Giovanni da Verrazano, che collega Staten Island a Brooklyn. Topolino si offre allora di raccontare la lunga storia del ponte, che inizia nel 1495 a Firenze, nei pressi del Ponte Vecchio e i protagonisti sono due ragazzi, Giovanni da Verrazano e Topo de' Linaiuoli. Dal momento che non sembrano esistere ritratti dei due amici, Tip e Tap possono immaginarli con le fattezze che preferiscono e, naturalmente, i nipotini si immaginano Pippo e Topolino nei panni dei protagonisti.

Giovanni e Topo sognano da sempre di navigare «come messer Colombo», ma la loro è un'aspirazione da ragazzini che alcuni anni dopo sembra essersi spenta: sono divenuti ricchi mercanti e li troviamo a Parigi, intenti a procacciarsi lucrosi affari. Tuttavia Giovanni pensa ancora ai viaggi in mare e Topo è certo che, dato il loro successo, toverebbero facilmente finanziatori per qualunque impresa. Ciò che l'amico ha detto quasi per scherzo riscuote Giovanni: trascinando con sé Topo, si reca in udienza dal re Francesco I per chiedere il suo patrocinio ad una spedizione.

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Il monarca è angosciato da tutte le possibili nazioni nemiche intente a tramare contro di lui in Europa e cerca di tranquillizzarsi con litri di camomilla. L'idea di un viaggio verso il Nuovo Mondo però lo convince a rilasciare il patrocinio, senza appoggio economico perché i soldi gli servono per la camomilla. Inoltre suggerisce ai due di visitare il castello di Cloux, dove Leonardo ad Vinci fu suo ospite: forse tra le sue carte e le sue cose potranno trovare qualcosa di utile.

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Nel laboratorio di Leonardo gli amici si imbattono una varietà di oggetti, compreso il quadro della Monna Lisa, ma l'unico che può interessare loro è una cassa con strumenti di navigazione, un salvagente e una «canna-da-occhiale per guardare le cose lontane». Caricano il baule sulla loro nave, la caracca Delfina, e partono. Durante il viaggio cercano di utilizzare la canna da occhiale ma, stranamente, la visione attraverso di essa non corrisponde alla realtà: agli occhi di Giovanni sul mare spariscono relitti che galleggiano davvero e appare una caravella nera e veloce che non c'è.

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L'attrezzo viene quindi prestato al cuoco a cui serve un mattarello.
Finalmente la nave raggiunge terra e inizia l'esplorazione delle coste finché, il 17 aprile 1524, l'equipaggio si trova in una splendida baia, dove potrebbe sorgere una grande città, dice Topo e Giovanni aggiunge «così lontana!».

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Alla parola «lontana», Topo ha un'intuizione: recupera dal cuoco la canna da occhiale e la rivolge verso la baia: ha così le stupefacenti visioni della moderna Manhattan, con le Torri Gemelle in primo piano, e del ponte Da Verrazano con la targa dell'inaugurazione del 1964. Dunque le cose lontane che lo strumento consente di vedere non sono lontane spazialmente, ma temporalmente: Leonardo aveva avuto visioni dal futuro, come Giovanni quando aveva visto il mare sgombro da relitti e una nave moderna.
Mentre Topo osserva, l'amico chiede di avere la canna ma il passaggio di mano in mano è maldestro e lo strumento cade in mare. Perduto per sempre? Forse no: Pippo l'ha trovato -dice, brandendo un oggetto simile ad un cannocchiale- ma non farà sapere a Topolino e Tip e Tap cosa vi veda dentro.

Analisi e Riferimenti[]

Accanto a personaggi e fatti di pura invenzione (Topo, la canna da occhiale etc.), la storia presenta molti dati reali: oltre a Giovanni da Verrazano, il re Francesco I che commissionò il viaggio - e piuttosto somigliante ai ritratti che del sovrano ci restano; il nome della nave; la permanenza di Leonardo a Cloux (o Clos Lucé), dove portò il famoso quadro.

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Al di là delle fantasia e delle trovate umoristiche (a Parigi compare persino una bancarella con in vendita modellini della Torre Eiffel), la storia è un omaggio alle esplorazioni italiane e allo spirito di avventura, componenti essenziali di tante storie della Disney.

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Le Torri Gemelle, all'epoca della storia ancora ritte e salde, sono ormai una malinconica immagine, resa più inquietante dall'aereo che le sorvola.



Curiosità[]

  • Il nome di Verrazano conta diverse grafie, che vedono R e Z geminate o meno. A New York prevale, anche nella segnaletica stradale, la versione utilizzata nella storia.
  • Nel laboratorio di Leonardo sono visibili i progetti o i modellini di alcune delle invenzioni più famose.

Pubblicazioni italiane[]

  • Topolino 2201 (1998)
  • Super Miti Mondadori 50 – Il Papero da Vinci (2005)
  • Supplementi a Topolino 2670 – Il giro del mondo con Topolino – 2 America (2007)
  • Le più belle storie Disney 47 – Il Papero da Vinci (2019)
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