- Topolino e la minaccia sulla città
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- "Pippo non sarebbe nel nostro presente, ma nel suo passato… perché il suo vero presente sarebbe nel nostro futuro…"
- ―Marlin e Zapotec
Topolino e la minaccia sulla città è una storia di Alberto Savini e Luciano Gatto, pubblicata sul numero 2145 di Topolino. Fa parte della serie della Macchina del tempo.
Trama[]
Topolino, Pippo e Basettoni hanno appena trascorso una piacevole serata danzante e stanno rientrando a casa. Topolino, che fa la strada con Pippo, ha la sensazione di essere seguito, ma l'amico, incredulo, lo distoglie dalla vaga impressione e i due riprendono il cammino.
La mattina dopo, però, Topolino si risveglia nella casa allagata: tutta Topolinia è sotto una pioggia torrenziale e gli abitanti sono costretti a muoversi su barche o canotti.
Appunto in canotto Topolino raggiunge il Commissariato di Polizia di Topolinia, dove trova un Basettoni furibondo: Macchia Nera ha creato un apparecchio fabbrica-nuvole e sta ricattando la città. La polizia ha scovato il macchinario, ma non è possibile spegnerlo. Topolino però si fa dire ugualmente il luogo dove il marchingegno si trova; passa poi a prendere Pippo e insieme si recano al Museo di Storia e Archeologia di Topolinia, con la speranza che un viaggio con la Macchina del tempo possa aiutarli a risolvere la situazione. Zapotec e Marlin non ne sono convinti, ma accettano e, recuperato il gruppo elettrogeno (tutta la città è priva di corrente elettrica) danno il via al tentativo. Topolino e Pippo si ritrovano quindi a Topolinia la notte precedente, all’ora in cui stanno uscendo da teatro. Vedono sé stessi in cammino verso casa e questo spiega la sensazione avuta allora da Topolino che qualcuno li seguisse. I due arrivano poi alla vecchia fonderia, dove è situato l'apparecchio fabbrica-nuvole, ed entrano fortunosamente evitando i cani da guardia.
Trovano Macchia Nera intento a potenziare la sua azione e a pregustare il denaro che ricaverà dal ricatto: tentano di catturarlo, ma è il malvivente che li fa cadere in un trabocchetto sbucante in un'alta cisterna. Da lì sembrerebbe impossibile uscire, ma Pippo sale sulle spalle di Topolino e salta fuori dalla cisterna. Esce poi dalla fonderia e recupera qualcosa a casa propria, poi si avvia al Museo. Ma quello che si presenta a Marlin e Zapotec è un Pippo che giunge dal futuro in un passato che è il presente per i professori; quindi essi esitano a metterlo di nuovo in viaggio. Alla fine però devono cedere e mandano Pippo un'ora e mezza nel passato; Pippo torna alla fonderia, rabbonisce i cani con un paio di ossi e rivede sé stesso e Topolino poco prima che finiscano nella cisterna.
Trova infine Macchia Nera che sta premendo il tasto per far crescere la pioggia e lo ferma colpendolo in testa col libro di autodifesa del suo avo Bruce Pipplee: l'autodifesa non era spiegata nel libro, era il volume stesso ad essere un oggetto contundente. Tramortito e legato Macchia Nera, Pippo distrugge la macchina e rientra attraverso un varco temporale; corre poi a liberare Topolino dalla cisterna ed insieme attraversano un secondo varco temporale.
Si ritrovano così in una città asciutta, dove non è mai caduta la pioggia intensa provocata dal congegno fabbrica-nuvole; anzi, incontrano Basettoni che se la ride per la lettera ricattatoria che minacciava un diluvio mai avvenuto. Tutto si conclude al solito bene, ma Pippo ha un rimpianto: aveva iniziato a lavare i pavimenti ed ora che quel momento è cancellato dovrà ricominciare da capo.
Analisi e riferimenti[]
La storia, come altre della serie dei viaggi nel tempo, presenta la conflittualità di spostamenti temporali che comportino l'incontro con i propri se stessi (Livello P4 - viaggio ad interazione forte con duplicazione del viaggiatore - nella classificazione di Ambrosini e Barlotti, cfr. Paradossi in Macchina del tempo); è il livello massimo di rischio, ma l'avvedutezza di Topolino evita contatti diretti. Tuttavia qui assistiamo non ad una duplicazione, ma ad una triplicazione del viaggiatore Pippo che, lasciando i panni di semplice spalla comica un po' sprovveduta, viene rimandato nel passato del passato, sia pure di poche ore, per salvare Topolinia e l'amico Topolino dalle minacce di Macchia Nera. È lui il protagonista della storia che dà prova di tenacia e perspicacia contro i tentennamenti della coppia Zapotec-Marlin. Ma poiché è pur sempre di Pippo che si parla, non mancano neppure le sue tipiche azioni stravaganti, come il lavaggio dei pavimenti sotto il diluvio o le lamentele per il cattivo servizio dei tappi di cera: non hanno attutito l'eccessivo rumore nonostante ne abbia inghiottiti ben otto…
Da segnalare infine nel trattato di autodifesa di Pipplee l'omaggio a Bruce Lee, già scomparso e già entrato nella leggenda[1]
Principali pubblicazioni italiane[]
- Topolino 2145 (1997)