- Topolino e la marea dei secoli
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- "Se c'è un dittatore che la impone, non è uguaglianza, né tantomeno libertà!"
- ―Topolino a Rebeliot
Topolino e la marea dei secoli è una storia Disney di produzione italiana realizzata dal prolifico autore Andrea Castellan in arte Casty. È stata pubblicata, divisa in quattro capitoli, sui numeri 2918 e 2919 di Topolino, usciti in edicola l'1 e l'8 novembre 2011.
La storia vede il ritorno dell'agente cronautica Uma, già comparsa nella storia Topolino e la bionda minaccia.
Trama[]
Capitolo I (Topolino 2918)[]
La storia inizia in un misterioso e futuristico luogo, dove qualcuno sta tentando di convincere alcuni individui che, in meno di ventiquattro ore da quel momento, si verificherà la più grande catastrofe della storia dell'umanità. Questo qualcuno si rivela essere Topolino.
Ottobre 1492, Oceano Atlantico. La spedizione di Cristoforo Colombo in cerca delle Indie Orientali è ancora in corso, e tra l'equipaggio inizia già a serpeggiare il malumore per il lungo viaggio. Improvvisamente, però, viene avvistato qualcosa davanti alla flotta; inizialmente si pensa sia la terraferma, ma i membri della spedizione rimangono sbalorditi quando dinnanzi a loro si pongono delle iper-tecnologiche imbarcazioni, pilotate da strani individui, che affondano i tre vascelli del navigatore, continuando poi a dirigersi verso l'Europa. Colombo, ancora in stato confusionario, si regge sul relitto della "Santa Maria", affermando "N-non doveva andare così...".
Topolinia, 11 novembre 2011. Topolino è dall'edicolante a comprare il giornale, quando varie cose e persone intorno a lui iniziano a scomparire, mentre un enorme tsunami si riversa sulla città. Mentre è ancora confuso per lo scenario apocalittico, il detective viene salvato da un misterioso personaggio avvolto in una sfera di luce, che gli rivela che l'onda anomala è una "marea dei secoli"; il topo fa appena in tempo a rendersi conto che il flusso non è composto di vera acqua, prima di perdere conoscenza.
Poco dopo Topolino si sveglia in un vicolo. Pensando di trovarsi ancora a Topolinia, si dirige verso la via principale, ritrovandosi, però, in una fantascientifica città, denominata Topoltekia. Qui incontra Pippo, che però non lo riconosce come suo amico ma come "Presidente totale del Mondo"; infatti, da un balcone della sua dimora, il Topolino di quella realtà fa un discorso al popolo, rassicurandolo e non mancando di ringraziare una fantomatica "Fenice". Topolino viene quindi trovato dalle "sue" guardie del corpo (le quali gli confessano di aver utilizzato un ologramma per il discorso non riuscendo a trovare lui in carne ed ossa) e portato nel suo Palazzo presidenziale, facendosi accompagnare da Pippo, scopertosi essere un "comunellista" (ossia individui che fanno "comunella" contro il Presidente). Una volta solo con Pippo, Topolino si fa raccontare di questo nuovo mondo, comandato da un misterioso personaggio chiamato Fenice che "si sveglia" ogni cento anni. Fa quindi la sua comparsa Uma, l'agente cronautica proveniente dal 2053 già incontrata da Topolino nella storia Topolino e la bionda minaccia, la quale svela ai due che, durante una sua missione nel 1861, è stata avvisata dal Cronodipartimento della formazione di una "cronomarea", ossia una modificazione del tempo partita da chissà dove. Non potendola fermare da dove si trovava, Uma è così andata all'11 novembre 2011 per formare una "diga" in grado di rallentare temporaneamente la marea; questa "diga" sarebbe Topolino. Mentre Uma racconta, Pippo è sbalordito poiché la storia è quasi uguale a un romanzo che sta scrivendo.
Capitolo II (Topolino 2918)[]
Mentre Topolino e Pippo sono ancora sorpresi per le rivelazioni di Uma, il detective si domanda cosa ne sia stato del Topolino di quella realtà. L'agente cronautico ipotizza allora che, con la comparsa del Topolino della nostra realtà, quello nativo dell'universo in questione potrebbe essersi dissolto; dice anche che, nel caso in cui due "uguali" dovessero toccarsi, potrebbe verificarsi un corto circuito del tempo. Quasi nello stesso momento entra nell'ufficio Binx, segretario personale del Presidente. Questi è venuto a ricordare a Topolino che è l'ora del "sorvolo benaugurante" della città. Inizialmente il segretario è sospettoso di Uma e Pippo, credendoli comunellisti, ma Topolino sorvola la diffidenza di Binx, affermando che si tratta di suoi amici venuti da lontano e permettendo loro di acccompagnarlo.
Mentre si sta compiendo il sorvolo della città, Topolino e Uma hanno modo di vedere cose per loro strane. Binx rende quindi edotti i due sulla struttura del mondo: da secoli non ci sono più guerre, e l'umanità vive in Pace; sono disponibili delle "camu-facce" per chi non fosse soddisfatto del proprio volto; l'ingegneria genetica ha consentito la creazione di una gran varietà di colori per l'erba e permesso il ripristino dei dinosauri; vengono trasmessi costantemente le stesse canzoni e gli stessi film, sempre pieni di buoni sentimenti e lieto fine (Pippo rivela di avere una volta scritto un romanzo con un finale in cui una ragazza lasciava il suo fidanzato, ma nessuno voleva leggerlo, poiché, come dice dice lo stesso Binx, "Chi mai leggerebbe un racconto che non dà felicità?"); però, nonostante tutta la tecnologia disponibile, l'Uomo non è mai andato sulla Luna e l'Umanità vive in un immutabile presente, priva di ambizioni e storia.
Alla fine del sorvolo, Topolino, Uma e Pippo tornano al Palazzo Presidenziale. Qui tentano di accedere al computer del Topolino di quell'universo, al fine di raccogliere maggiori informazioni, ma non conoscono il codice di accesso; Topolino allora, pensando che il Presidente, essendo uguale a lui (tranne per l'età, leggermente superiore), potrebbe avere la sua stessa sbadataggine, riesce ad indovinare la password, la quale è proprio "password". I tre leggono il diario del Presidente, dove questi scrive di iniziare ad avere qualche dubbio sul mondo perfetto della Fenice, chiedendosi perché vi siano delle aree del mondo in cui è proibito a chiunque di entrare, e domandandosi se l'"Albero Profeta" non avesse ragione. Il gruppo trova inoltre annotato nel computer un appuntamento nello Yucatan con un fantomatico M.
Giunti nello Yucatan, l'aeronave presidenziale viene attaccata dai pirati di "Capitan Pantera", il qiuale si scopre essere Minni, che in questo Mondo si chiama Minerva. Riconoscendo un volto familiare, Topolino la abbraccia, ma Minerva, dopo un inziale imbarazzo, lo invita a non prendersi troppe confidenze, dal momento che i due si conoscono appena. Minerva porta quindi Topolino, Uma, Pippo e Binx al cospetto dell' Albero profeta, ora distrutto per ordine della Fenice, che per secoli avrebbe ripetuto un monito all'umanità: "Il Mondo che vi circonda non è reale". Per svelare finalmente il mistero, i pirati, Minerva, Topolino, Pippo e Uma si dirigono verso le "zone proibite" della Terra, Europa e Africa. Nel frattempo, però, in Finlandia, la Fenice si è "risvegliata" dal suo "sonno" in anticipo rispetto ai tempi; stupito di ciò, il misterioso personaggio individua l'anomalia che ne è stata la causa, ovvero Topolino, e invia i suoi nano-robot a dargli la caccia...
Capitolo III (Topolino 2919)[]
I pirati e i protagonisti giungono finalmente dall'altra parte dell'Atlantico. Qui si rendono conto che il tempo non è bello dappertutto come vuol far credere la Fenice, dal momento che le macchine climatiche utilizzate per rendere possibile un buon clima in alcune parti del mondo provocano piogge a non finire da altre parti. In più, si scopre che l'Africa è diventata un'immensa distesa di fabbriche automatizzate: un intero continente è stato quindi sacrificato per permettere il sostentamento del resto del Mondo. All'improvviso compaiono i nano-robot della Fenice, che aggrediscono l'aeronave di Capitan Pantera; le armi dei pirati non possono nulla contro le nano-macchine, pertanto il gruppo decide di liberarsene con uno stratagemma, fingendo di precipitare e schiantarsi. Credendo di aver eliminato i ribelli, la Fenice fa tornare alla base le sue creazioni.
I protagonisti sono salvi, ma l'aeronave non è più in grado di volare; il gruppo viene quindi tratto in salvo dall'Orazio di quella dimensione, il quale ha il nome di Curiazio. Questi porta Topolino e gli altri alla "Città nascosta", luogo dove si incontrano persone da tutta la Terra per scambiarsi idee e praticare altre attività non autorizzate dalla Fenice. In questo luogo il gruppo ritrova un libro del XV° secolo; Uma e Topolino capiscono quindi che non tutta la storia è stata riscritta, ma solo da un certo punto in poi. Gli abitanti della Città nascosta chiedono spiegazioni riguardo agli strani discorsi dei due, pertanto Topolino rivela loro la verità sul mondo da cui lui proviene, il "vero mondo", dove le persone sono libere di pensare con la propria testa e ognuno è diverso dagli altri. La maggior parte dei presenti non è però d'accordo nell'aiutare Topolino e Uma nella loro impresa di ripristino della corretta linea temporale, poiché questo significherebbe, per loro, "scomparire". I due vengono quindi allontanati dalla comunità. Vengono però raggiunti da Pippo, Minerva e Binx, che accettano di continuare con loro il viaggo; Curiazio e Clarabella, inoltre, pur non potendosi allontanare dalla città, li aiutano rivelando loro dell'esistenza di una città chiamata Venezia aldilà del "Mar Macerato" (il Mare Mediterraneo della dimensione alternativa), dove si dice risiedesse, secoli prima, il primo "Presidente del mondo"; consigliano inoltre di rivolgersi a un certo "Bambaragno" per rimediare un'imbarcazione.
Mentre il gruppo si rimette in marcia, la Fenice scopre con rabbia che la "diga" non è ancora stata eliminata; decide quindi di utilizzare un altri sistema per raggiungere lo scopo, iniziando a connettersi ai servizi globali. Frattanto i cinque sono arrivati al bazar di Bambaragno, dove Binx, Pippo e Minerva entrano per trattare con il commerciante il prezzo della traversata: questi richiede 10.000 splendollari (una grossa cifra), pertanto Topolino entra di persona per convincerlo a far loro uno sconto; con sua grande sorpresa, il detective scopre che Bambaragno non è altri che il Gambadilegno della realtà alternativa, il quale, riconosciuto il "Presidente", aumenta il prezzo del viaggio a 100.000 splendollari. Binx scopre però che Bambaragno vende illegalmente camu-facce di vip del cinema, quindi, sotto la minaccia di essere denunciato alla Fenice, egli accetta di traghettarli gratuitamente dall'altra parte del mare. Poco prima che esca dal bazar, però, Pietro-Bambaragno vede alla televisione un comunicato che sembra interessargli.
Poco dopo, la comitiva inizia la traversata del Mar Macerato, che si scopre essere ridotto a "discarica": lì vengono infatti portati e scaricati i rifiuti di tutto il resto del mondo. Una volta arrivati a Venezia, si apre ai protagonisti uno scenario di abbandono e degrado, contornato dalla presenza, nel luogo, di esperimenti genetici falliti. Mentre Topolino e gli altri esplorano la città, una figura posta dinnanzi alla vecchia casa di Leonardo da Vinci dà loro il benvenuto.
Capitolo IV (Topolino 2919)[]
All'entrata della casa di Leonardo da Vinci, il gruppo trova un ologramma del grande artista e scienziato che dà loro il benvenuto. Mentre Topolino, Uma, Pippo e Binx entrano nell'edificio, il detective incarica Minerva di tenere d'occhio Bambaragno poiché non si fida di lui. All'interno i quattro trovano un misto di invenzioni rinascimentali e macchinari futuristici, mentre si aziona un altro ologramma di Leonardo. Per via del tempo passato non c'è più l'audio, ma Pippo, il quale sa leggere le labbra, "traduce" agli altri ciò che l'ologramma sta dicendo. Nella registrazione, incisa il 30 aprile del 1499, Leonardo racconta di come sette anni prima, nel 1492, gli "uomini d'oro venuti da oltre Atlantico" giunsero in Europa, portando il messaggio della Fenice e ingiungendo le sue regole. L'inventore prosegue dicendo di non essere molto d'accordo con questa imposizione, rivelando però di avere ricevuto, dalla Fenice in persona, la proposta di divenire "Presidente del mondo", e dice di avere intenzione di accettare. Palesa inoltre di aver ricevuto dalla Fenice l'incarico di costruire un sontuoso palazzo per lei in Finlandia; la registrazione termina con Leonardo che si diverte per il fatto che la nave della Fenice sia dedicata a Cristoforo Colombo, un navigatore che "non scoprì mai nulla".
Una volta terminata la riproduzione, il gruppo riflette sulle ultime parole di Leonardo. È Uma a intuire la verità, ricordandosi del cronovascello di classe A per le esplorazioni del tempo con equipaggio "Cristoforo Colombo", partito cinque giorni dopo di lei per una missione nello Yucatan del 1399. I membri della spedizione avrebbero dunque modificato la linea temporale, involontariamente o meno. Prima che possa fare alcunché, però, Bambaragno entra a pistola spianata. Pippo cerca di tenerlo occupato, ma mentre Topolino sta risalendo una scala, questa crolla; Binx, il quale era già arrivato in cima alla stessa, è titubante sul dargli una mano e alla fine si schiera con Bambaragno. Questi rivela al gruppo che la Fenice aveva messo una taglia sulla testa del "Presidente", ed è sua intenzione intascare la ricompensa.
Frattanto sono arrivati i nano-robot della Fenice, i quali trasportano i sei fino in Scandinavia. Una volta giunti alla "fortezza" della Fenice, il gruppo entra all'interno del palazzo, il quale ha una temperatura interna mite, in contrasto con quella rigida esterna. All'entrata dell'edificio la comitiva trova inoltre l'equipaggio della nave "Columbus", il quale è stato "zattato" (ovvero colpito dai raggi dello "zatter", una pistola del futuro in grado di rintronare le persone); all'appello manca però il consulente storico. Finalmente i sei vengono ammessi al cospetto della Fenice: si scopre quindi che si tratta del professor Anton Rebeliot, il più grande studioso di storia del futuro nonché maestro di Uma. Questi rivela di aver deciso di modificare la linea temporale poiché stanco di insegnare una storia fatta di atrocità, come guerre e povertà. Aveva quindi colto l'occasione, durante una missione nello Yucatan del 1399, di insegnare le nozioni del futuro ai Maya dell'epoca, per poter reindirizzare la storia a suo piacimento. Venne scoperto dall'equipaggio della "Colombo", ma li zattò tutti, compreso il capitano Jonas, che prima di essere catturato riuscì però a danneggiare il cronovascello (danno di poco conto ma che impediva al professore di viaggiare a intervalli superiori ai cento anni) e registrare il monito "Il mondo che vi circonda non è reale!", per poi inserire il registratore in un albero, che sarebbe divenuto l'Albero Profeta. L'umanità, nei secoli successivi, seguì poi la via indicatagli dalla "Fenice", ovvero Rebeliot, il quale riapparve sempre a intervalli di cento anni con il suo cronovascello, dal momento che sta cercando di tornare a casa, nel 2053. La "diga", costituita da Topolino, glielo ha momentaneamente impedito, bloccando il flusso della cronomarea, ma ora questo sbarramento sta cedendo: Topolino è sempre più debole, e il peso dei secoli si sta facendo sempre più pressante sulle sue spalle.
Topolino decide allora di tentare il tutto per tutto, riuscendo a far liberare Uma, che però non fa in tempo a usare il cronotrasportatore, dal momento che Rebeliot glielo getta via. Mentre il gruppo scappa verso l'esterno, Uma si accorge che a Topolino stanno scomparendo le mani, segno che il "blocco" sta cedendo alla marea. Prima che la Fenice possa ricatturarli, però, si sente la voce di Binx venire da un punto indefinito. Una volta ottenuto anche il contatto visivo, si scopre che per tutto quel tempo sotto alle spoglie di Binx si era nascosto il Topolino di quella dimensione (il quale non si era per niente dissolto); per questo non aveva dato la mano a Topolino a Venezia, poiché aveva sentito da Uma che il contatto fra due "uguali" avrebbe potuto portare a gravi conseguenze. Ora egli, andato nel futuro grazie al cronotrasportatore di Uma da lui recuperato, sta chiamando dal Cronodipartimento del 22 aprile 2053, un giorno prima che partisse la nave "Colombo"; è riuscito a convincere i cronauti della sua tesi e a far arrestare Rebeliot, cosicché il mondo della Fenice non esista mai.
Mentre tutto quanto attorno a loro si sta sgretolando, Topolino, Uma, Minerva e Pippo si tengono per mano, assistendo alla "contromare" temporale, la quale riporta tutto alla normalità. Topolino si ritrova quindi nella Finlandia del nostro mondo; una volta tornato a casa, organizza una festa insieme a tutti i suoi amici, per festeggiare il fatto che, come dice lui, "L'oggi... c'è! E, credetemi, è una cosa meravigliosa".
Personaggi[]
Principali[]
- Topolino
- Uma
- Pippo
- Minni (Minerva)
- Anton Rebeliot
Secondari[]
- Topolino della realtà alternativa (travestito da Binx fino alle scene finali)
- Gambadilegno (Bambaragno)
- Orazio (Curiazio)
- Clarabella
- Pirati di Capitan Pantera
- Abitanti della "Città nascosta"
- Leonardo da Vinci (compare sotto forma di ologramma)
Comparse[]
- Binx (in una foto; quello che compare nella storia è in realtà il Topolino alternativo camuffato)
- Capitano Jonas
- Equipaggio della "Columbus"
- Guardie del corpo del Presidente
- Guardie del Palazzo della Fenice
- Cristoforo Colombo
- Joe (il vagabondo)
- Sam (l'edicolante)
Temi[]
Topolino e la marea dei secoli è una delle opere più impegnate dell'autore. Essa tratta tematiche profonde che generano nel lettore diversi spunti di riflessione.
La città di Topoltekia rappresenta un mondo apparentemente utopico, dove tutti sono felici e le ingiustizie non esistono. Tuttavia tale realtà è solo illusoria: gli abitanti non hanno ambizioni e non vengono stimolati intellettualmente, pertanto vivono senza responsabilità e possibilità di mettersi in gioco. Essi recepiscono tutto passivamente e credono ciecamente a ciò che viene loro detto.
D'altra parte, per mantenere il benessere degli americani, diverse terre sono sfruttate all'estremo; altre sono invece abbandonate al proprio degrado. Rebeliot ha tentato di costruire un mondo dove regnasse il benessere ma solo una parte di esso ne trae vantaggio, a scapito dei meno fortunati.
La civiltà della Fenice vive un eterno presente, perciò priva di storia, cultura e arte.
Curiosità[]
- Nel primo capitolo della storia viene utilizzato il nome di "comunellisti", per indicare un gruppo di persone che "fanno comunella" contro il Presidente del mondo (tra cui vi è anche Pippo). L'assonanza con il termine "comunismo" ha suscitato polemiche.
- La nave di "Capitan Pantera", ossia Minerva (alias Minni), è un probabile riferimento alla serie manga/anime degli anni '70-'80 Capitan Harlok[1]