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  • Topolino e la doppia vigilia di Natale
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Topolino e la doppia vigilia di Natale è una storia scritta da Guido Martina, disegnata da Luciano Bottaro e apparsa in tre puntate su Topolino 129, 130 e 131 (dal 25 dicembre 1955 all'8 gennaio 1956).

Trama[]

Prima puntata[]

Una poesiola in ottonari introduce Babbo Natale che, sulla sua slitta, si dirige a Topolinopoli per portare i regali. Il buon vecchio, in incognito, osserva gli abitanti della città che, nonostante sia la vigilia della festa, continuano a mostrarsi egoisti e crudeli.

  • Paperino si reca nella foresta con Qui, Quo e Qua per tagliare un albero con cui riparare il tetto di casa. Nonostante le rimostranze dei nipotini, sceglie proprio l’albero che ospita Cip e Ciop, vendicandosi così dei tanti dispetti ricevuti, e, non contento di lasciare all'addiaccio i due scoiattolini, ruba loro le provviste di noci e di miele.
  • Ezechiele Lupo abbatte la casa dei Tre Porcellini, servendosi stavolta non del suo soffio ma del turbine generato da un motore d'aereo. I tre fratelli, esanimi, sono catturati, chiusi in un sacco e messi al sicuro fra le macerie. Ezechiele, ipocritamente, fa sfoggio di sentimenti umanitari davanti a Lupetto, pronto, però, a macellare e mangiare le sue prede una volta che il figlio si sarà allontanato.
  • Zio Paperone rifiuta l'elemosina a Babbo Natale, travestito da mendicante. Peggio ancora, butta in mezzo alla strada gli abitanti di una baraccopoli, perché non sono in grado di pagargli l'affitto, e si prepara a radere al suolo le loro povere case per costruirci sopra un nuovo deposito più sicuro.

L'amareggiato Babbo Natale incontra finalmente un’anima pura. Si tratta di Pippo, intento a comprare, per conto di Topolino, i regali che il suo amico distribuirà poi ai poveri la notte di Natale. Approfittando della svagataggine di Pippo, Babbo Natale, senza che lui se ne accorga, aggiunge ai suoi un grosso pacco destinato a Topolino.

Seconda puntata[]

Vigilia 2

Topolino e Pippo aprono il pacco; dentro, vi trovano una cinepresa con allegati un film e un messaggio di Babbo Natale. Seguendo le istruzioni della lettera, Topolino convoca a casa sua Paperino, Paperone ed Ezechiele e proietta loro la pellicola. I tre egoisti vedono, sullo schermo, quale sarà la punizione per i loro peccati contro lo spirito natalizio, se non rimedieranno al male fatto entro la mezzanotte.

  • Un orso penetrerà nel giardino di Paperino, attirato dall'albero di Cip e Ciop. Paperino tenterà di allontanare la bestia con il fuoco, col solo risultato di causare l'incendio e la distruzione della sua casa.
  • Ezechiele, mentre cercherà di recuperare fra le macerie il sacco con i porcellini, sarà ucciso dalla caduta di una trave. Due cacciatori porteranno via il suo corpo, per scuoiarlo e rivendere la carcassa.
  • I Bassotti, immobilizzato il maggiordomo Firmino, svuoteranno il deposito di Paperone (qui chiamato "cassaforte"). I tre reagiscono al filmato con scetticismo, ma una telefonata del commissario Basettoni avverte che una delle profezie, il furto del denaro di Paperone, si è già realizzata.

Terza puntata[]

Vigilia 3

Sono le sette di sera, e i poveri cominciano ad affluire a casa di Topolino. Fra loro, vi sono anche i baraccati sfrattati da Paperone. Topolino induce il miliardario, ora anche lui povero, a condonare i debiti e restituire le baracche. In segno di gratitudine, i poveri aiutano Paperone a rintracciare la refurtiva, con le informazioni raccolte da due mendicanti. I Bassotti sono messi in fuga da un piccolo esercito, composto dai poveri, Ezechiele e Paperino e guidato da Topolino. Paperone, riacquistato il suo denaro, festeggia il Natale con Firmino, mostrandosi insolitamente generoso verso il maggiordomo. Topolino e Pippo, con gli occhi dell'immaginazione, vedono lo scioglimento delle altre due storie.

  • Paperino e Qui, Quo e Qua riportano nel bosco l'albero di Cip e Ciop, che magicamente ritorna vivo, come se non fosse mai stato tagliato; al loro ritorno a casa, scoprono che il loro tetto è stato riparato.
  • Ezechiele, nella foresta, incontra la sua coscienza, sotto la forma di un lupo bianco. L’alter ego lo spinge a ricostruire la casa dei porcellini e a lasciare liberi i tre fratelli, senza far loro del male. Tornato a casa, Ezechiele festeggia affettuosamente il Natale assieme a Lupetto.

Babbo Natale, passato a salutare Topolino, assicura che le cose sono andate effettivamente così, prima di ripartire sulla sua slitta. Topolino constata che, a Natale, tutti i miracoli sono possibili, salvo uno: che Pippo guarisca dalla sua balordaggine.

Analisi[]

La storia sfugge, per molti versi, a quelli che in seguito sarebbero diventati i canoni Disney. Non c'è ancora una netta distinzione fra i vari universi del fumetto disneyano (paperi, topi e bosco) e tutti i personaggi vivono nello stesso contesto.

La Topolinopoli che fa da sfondo alla vicenda sembra collocarsi, più che in America, nell'Italia del dopoguerra, un paese dove ci sono gravi tensioni sociali, l'alloggio è ancora un problema per molti ed è ancora fresco il ricordo della guerra (il lupo si procura il motore d'aereo in un deposito di residuati).

Martina qui dà libero sfogo alla sua inclinazione per la violenza e l'umorismo nero, inscenando perfino la morte (provvisoria) di un personaggio popolare come Ezechiele. Nell'episodio finale, tuttavia, mostra ancora una sincera commozione e fiducia nei buoni sentimenti e nella parte di bontà presente in ogni individuo (probabilmente, però, per aderire al modello classico della storia natalizia a lieto fine e con trionfo di valori rassicuranti); questi aspetti, nel seguito della sua lunga carriera, scompariranno quasi del tutto.

Altra caratteristica del Martina anni '50 ben rappresentata da questa storia è la lunghezza e la complessità delle battute, come se l'autore fosse parzialmente ancorato al genere narrativo e avesse ancora delle remore a sfruttare le potenzialità espressive del fumetto in quanto tale.

Curiosità[]

  • Insolitamente, qui Cip e Ciop sono in grado di parlare non solo fra di loro ma anche con Paperino e Qui, Quo e Qua, esprimendosi anzi in un linguaggio particolarmente letterario e forbito.
  • Malgrado la presenza di un altissimo numero di personaggi ricorrenti con contaminazioni fra i vari universi fumettistici Disney, nessuno di loro è di sesso femminile.

Pubblicazioni in Italia[]

Probabilmente a causa della citata carica di realismo e violenza, la storia è stata ristampata raramente (la prima volta, dopo più di trent'anni) e non è stata mai esportata all'estero, salvo un'isolata traduzione portoghese.

  • Topolino 129-131 (1955-1956)
  • Magico Natale 1 (1987)
  • Disney Time 6 - Natalissimo (1995)
  • I Maestri Disney 21 - Luciano Bottaro (2001)
  • I Grandi Classici Disney 241 (2006)
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