- Topolino e l'equivoco temporale
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- "Spaventoso! Sottrarre alla storia un simile personaggio potrebbe avere conseguenze disastrose!"
- ―Zapotec
Topolino e l’equivoco temporale è una storia di Giorgio Pezzin e Sergio Asteriti, pubblicata per la prima volta sul numero 1749 di Topolino nel giugno 1989. Fa parte della serie della Macchina del tempo.
Trama[]
Inghilterra, settembre 1191. Giovanni Senzaterra, reggente in luogo del fratello Riccardo I, crociato in Terrasanta, mal sopporta la sua posizione precaria e i continui attacchi di Robin Hood ai suoi uomini; inizia quindi a pensare come impedire a Riccardo di rientrare in Inghilterra una volta conclusa la crociata.
Topolinia, ai giorni nostri. Zapotec raggiunge Topolino e Pippo che stanno passeggiando e chiede disperato il loro aiuto per porre rimedio a un gravissimo incidente con la Macchina del tempo.

Durante una riparazione, la macchina si è messa all'improvviso in funzione e ha portato al Museo di Storia e Archeologia un uomo dalla barba e dai baffi bianchi, in armatura medioevale, con scudo e spada. Zapotec dà la colpa a Marlin e questi rinfaccia all'amico altre manchevolezze; Topolino però mette fine al consueto litigio perché al momento è molto più importante sistemare la situazione, cosa non facile però: al momento dell'inaspettato avvio, il pannello di controllo era disinserito e pertanto solo il giorno e il mese del viaggio sono noti, il 16 agosto, non l'anno. Inoltre il tempo stringe: secondo il teorema di Pezzyng -dicono i due professori- l'alterazione del passato provocata da spostamenti d'epoca di un soggetto, se risolta entro quattordici ore, non lascerà strascichi: i soggetti coinvolti dimenticheranno e sarà come se il fatto non fosse mai accaduto. Passate le quattordici ore, invece, la lacuna spazio temporale diverrà insanabile, con tutte le possibili conseguenze.
Per iniziare bisogna quindi capire chi sia l'uomo misterioso, intontito e incapace di ricordare. Topolino consulta allora un testo di araldica e dallo stemma effigiato sullo scudo risale all'identità del personaggio: nientemeno che Riccardo Cuor di Leone! Sarebbe dunque gravissimo non riportare Riccardo alla sua epoca, data l'importanza storica del personaggio.

Si decide pertanto di andare a tentativi e cercare nella storia un momento in cui Riccardo risulti scomparso; dato che il re indossa l'armatura da Crociato, si comincerà con l’anno 1191, quando il sovrano parti per la terza Crociata.
Proiettati in Terrasanta presso la città di Acri sotto l'assedio del Saladino, Topolino, Pippo e il re ascoltano una conversazione tra due saraceni e vengono così a sapere che Riccardo non si vede sugli spalti da un po' di tempo. Potrebbe essere il momento giusto. I tre passano vicino al recinto dei prigionieri e i Crociati lì rinchiusi riconoscono il loro re; forti della sua presenza, sfondano la staccionata e iniziano una ribellione che fa fuggire gli avversari e lascia Acri nelle mani dei Crociati.

Ma a quel punto arriva il vero re Riccardo e Topolino comprende che l'anno è sbagliato: devono quindi ricominciare da capo, ma Crociati, vedendo un uomo vestito come il re, pensano si tratti di una spia e inseguono lui e i sui compagni. Fortunatamente Topolino riesce ad azionare il comando spazio-temporale e i tre scompaiono in un attimo per rientrare sani e salvi al museo. La loro improvvisa e inspiegabile sparizione ha però preoccupato re Riccardo che decide di tornare in patria, temendo un sortilegio da parte del fratello.

Uno spione in ascolto, sentiti i piani del sovrano, parte di gran carriera ad avvisare Giovanni Senzaterra. Intanto Topolino, Pippo e il simil Riccardo sono mandati ancora nel passato, questa volta al 16 agosto del 1194, e si materializzano nella foresta di Sherwood, proprio nel momento in cui Giovanni, saputo del ritorno del fratello, ha mandato i suoi uomini a tendergli un agguato. Nascosti dietro un cespuglio sentono un soldato gridare che re Riccardo è scomparso; ancora una volta pensano di essere capitati al momento giusto e si avviano alla reggia per riportare il sovrano. Nella reggia il capo degli scagnozzi di Giovanni sta annunciando al reggente che il fratello è stato rapito e ne riceve una ricompensa, ma in quel momento si sentono grida venire dal villaggio, che inneggiano a Riccardo e imprecano contro Giovanni. Questi, convinto di essere stato ingannato, si riprende il danaro della ricompensa e manda il rapitore a sistemare le cose. Il re Riccardo è veramente incatenato in una grotta e quando il servitore di Giovanni vuole eliminarlo definitivamente, compaiono Robin Hood e i suoi amici, liberano il re e lo conducono alla reggia. Nel frattempo, Topolino, Pippo e il loro presunto re, dopo un abbondante pranzo offerto da un oste sostenitore di Riccardo, arrivano alla reggia: Giovanni li crede il fratello con due soldati e manda i suoi uomini ad aggredirli; ma sopraggiunge anche il vero Riccardo con Robin Hood e compagni e a quel punto la confusione è massima.

Il vero Riccardo crede che il suo sosia dovesse servire a sottrargli il trono con un espediente e trancia la barba dell'imitatore con la spada: la barba viene via da sé, è finta e quindi l'uomo che i topolinesi credevano Riccardo è effettivamente un impostore. Allora Pippo, nell'ingenuo tentativo di fornire una spiegazione plausibile, dice al sovrano che lui e i suoi compagni provengono dal futuro. Riccardo si sente preso in giro e li condanna a morte. I tre sciagurati rischiano davvero l'esecuzione ma, proprio quando sono davanti al boia, Marlin attiva il processo di rientro e la mannaia cade sul cippo senza far male a nessuno.

Il pericolo di un'alterazione della storia è quindi evitato anche perché la soluzione è avvenuta entro le fatidiche quattordici ore. Resta però da capire chi sia l'individuo vestito da re crociato che ancora non ricorda nulla. La risposta non tarda ad arrivare: Basettoni incontra Topolino e Pippo all'uscita dal museo e racconta della misteriosa sparizione dell'attore Melo Dramma. Si giunge così all'ultimo atto della vicenda: a pochi minuti dallo scadere delle quattordici ore, Melo Dramma viene rimandato con la macchina del tempo nel suo camerino nell'attimo in cui è sparito. L'attore riprende quindi la sua recita, anche se si sente un po' strano, come se avesse fatto un lungo viaggio. A riprova della validità del teorema di Pezzyng, anche Basettoni non ricorda che sia scomparso un attore. Tutto è tornato a posto, quindi e nulla è successo; ma Pippo non è convinto: «Per essere una storia in cui non è successo niente, è stata anche troppo faticosa!».
Analisi e riferimenti[]
Le vicende si riferiscono, nella prima parte, all'assedio di Acri del 1191, durante la Terza Crociata, detta dei Re perché vi parteciparono, oltre a Riccardo, anche altri importanti sovrani europei. In questa fase la vittoria andò ai Crociati, ma San Giovanni d'Acri subì comunque ulteriori assedi con differenti esiti.
Il secondo viaggio dei crononauti li porta invece al rientro in patria di Riccardo, tre anni dopo tali avvenimenti; è reale anche la tentata ribellione di Giovanni.[1] il tutto è naturalmente rielaborato nelle trovate comiche della sceneggiatura.
Interessante poi la proposizione del teorema di Pezzyng, che incorona Pezzin quale massimo esperto dei viaggi nel tempo, come in effetti è se consideriamo la materia disneyana.
C'è però un episodio tra i più inquietanti rispetto ai drammi solo sfiorati nelle storie Disney: Topolino e Pippo arrivano ad un passo dall'essere decapitati e il boia, col cappuccio nero, è rappresentato in due vignette, mentre in una terza la pesante mannaia cala sul cippo e lo spacca in due, pochi attimi dopo la sparizione di Pippo, il cui capo giaceva lì. La scena è a un passo dalla crudeltà, con Pippo che piange disperato perché non vuol morire, ma tutta la storia ha una sua forza narrativa e parla di Crociate e Terrasanta, evocando fatti di guerre e reciproche violenze, nonché motivi religiosi, sottintesi ma inequivocabili, che la censura del politicamente corretto, nel 1989, non aveva ancora ostacolato.
Curiosità[]
- Nella classificazione di Ambrosini e Barlotti (cfr. Paradossi in Macchina del tempo) la storia sarebbe di Livello P1.
Principali pubblicazioni italiane[]
- Topolino 1749 (1989)
- I Classici di Walt Disney (seconda serie) 204 (1993)
- Disney Time 46 - Viaggio nel tempo (2007)
- Raccolta I Classici di Walt Disney (seconda serie) 23 (2007)
- Raccolta Topolino 62 (2007)