- Topolino e l'Italia ri-unita
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Topolino e l'Italia ri-unita è una storia di Marco Bosco e Paolo Mottura, pubblicata in due parti per la prima volta sul numero 2883 di Topolino nel marzo 2011. Fa parte della serie della Macchina del tempo.
Trama[]
Prima parte[]
Torino, estate 1848. Il ministro La Marmora si reca a colloquio da Camillo Cavour e ne riceve la preoccupante notizia che a Parigi i consiglieri dell'imperatore cercano di convincerlo a togliere all'Italia il supporto della Francia, supporto invece indispensabile all'impresa. Bisogna ottenere ad ogni costo quell'aiuto.
Torino, primavera 2011.
Topolino e Pippo si trovano nel capoluogo piemontese per incontrarsi con Marlin e Zapotec al Museo del Risorgimento. Pippo è stupito nel vedere tante bandiere tricolori sventolanti su tetti e balconi, ma Topolino gli spiega che si stanno celebrando i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia. I due raggiungono poi il Museo e vengono accolti da un entusiasta Zapotec, che rivela loro il perché della convocazione: la città di Topolinia ha donato a Torino un'avveniristica installazione multimediale per le celebrazioni della ricorrenza e i professori ne cureranno l'attività. Ma non si tratterà di documentari o di ambienti ricostruiti, bensì di immagini direttamente provenienti dal XIX secolo. Presentandola come semplice impianto televisivo, Marlin e Zapotec hanno potuto collegare la Macchina del tempo all'installazione e grazie ad essa trasmetteranno le vere immagini di alcuni momenti del Risorgimento. Topolino e Pippo dovranno viaggiare nel tempo e posizionare una webcam che riprenda le scene; questa poi si autodistruggerà al termine della sua funzione.
Così i due amici partono, arrivano a Milano per le Cinque Giornate, vengono fermati da sospettosi gendarmi austriaci e liberati dai popolani in rivolta; giungono in piazza del Duomo invasa dalle barricate, sistemano la telecamera e rientrano, non senza un altro scontro con gli austriaci.
Marlin e Zapotec provano allora il collegamento che risulta perfetto; ma Il compito di Topolino e Pippo non è concluso: dovranno prima passare da Marsiglia, Marsala e Teano per altri eventi storici di grande importanza e infine tornare a Torino per il servizio conclusivo.
Eccoli infatti in piazza San Carlo a sistemare l'ultima webcam; nell'allontanarsi però si scontrano con due individui, uno dei quali chiama l'altro “Viellot”; poi questi si rialzano e partono in carrozza.
Nell'urto da un baule è uscita una carta arrotolata, ma Topolino e Pippo non fanno in tempo a restituirla perché vengono inaspettatamente risucchiati dalla Macchina del Tempo. All'arrivo nel presente li attende un'altra preoccupante sorpresa: anziché a Torino, sono rientrati a Topolinia, nei sotterranei del Museo di Storia e Archeologia; i professori sono stupiti di vederli arrivare perché stavano solo svolgendo la manutenzione della macchina e non avevano in atto un viaggio nel tempo; inoltre non risulta loro che l'Italia sia mai stata unita, come invece è nel racconto dei crononauti. Che cosa è accaduto, dunque?
Seconda parte[]
La causa di tutto pare essere la carta arrotolata raccolta da Pippo; Marlin è furente perché la prima e fondamentale regola dei viaggi è non trasferire oggetti dal passato al presente e viceversa, ma il vortice temporale si è aperto all'improvviso, impedendo la restituzione della pergamena.
Viene allora esaminata la carta, un lasciapassare intestato a Giuseppe Benso. Topolino capisce che dietro a quel nome si cela Camillo Cavour, di cui Viellot è segretario ed è anche il personaggio dello scontro a Torino. Cavour quindi si preparava a recarsi sotto falso nome a Plombières per l'incontro segreto con Napoleone III, incontro da cui sarebbero scaturiti i primi accordi tra Francia e il Regno di Sardegna per la liberazione dall'Austria. L'involontaria sottrazione della carta ha impedito a Viellot la consegna della stessa e anche lo svolgersi dell'incontro, con le conseguenze note: occorre quindi che Topolino e Pippo ritornino nel passato per porre rimedio all'errore.
Per evitare di trovarsi davanti a sé stessi, fatto che creerebbe un pericoloso paradosso temporale, i due amici vengono proiettati a Torino pochi minuti dopo lo scontro con Viellot. Si danno all'inseguimento della carrozza e la raggiungono nei pressi di Chambéry, in un luogo isolato, ma la carrozza è vuota. Si manifesta però una ragazza, Sonia Dupont, presente al cozzo tra Pippo e i francesi, e si dichiara un agente segreto francese, con l'incarico di proteggere il segretario di Cavour.
Sonia dice di aver assistito al rapimento del suo protetto da parte del Duca d'Ombrone, desideroso di impossessarsi dei documenti segreti di Viellot. Propone quindi ai crononauti, che crede agenti segreti piemontesi, di tentare la liberazione dei prigionieri dal palazzo del duca.
Travestiti da spazzacamini, Topolino e Pippo hanno facile accesso alla sontuosa dimora e con un po' di fortuna scoprono il sotterraneo dove gli ostaggi sono prigionieri mentre d'Ombrone e i suoi scagnozzi li interrogano. Un improvviso attacco dei topolinesi e di Sonia mette fuori gioco i carcerieri e libera Viellot e il suo cocchiere, ma a questo punto la ragazza cala la maschera e svela la sua reale identità: è una spia assoldata dall'Austria col compito di trafugare le carte; quindi colpisce il segretario e si impossessa del rotolo. La sua vittoria dura però pochi minuti perché Pippo la fa colpire di rimbalzo da un ramo dell'albero cui è appoggiato. Non c'è tuttavia tempo di rallegrarsi, infatti il cocchiere colpisce con un paio di bastonate le teste dei crononauti e li manda a far compagnia agli altri due tramortiti.
Al risveglio, Topolino è preoccupatissimo perché non sa dove sia finito il lasciapassare; ma ancora una volta viene catturato con Pippo dal vortice temporale e si trova ancora al Museo di Topolinia. Di nuovo vengono date spiegazioni ai professori ma, poiché l'Italia risulta essere unita, questo significa che il documento è stato consegnato e Cavour è andato a Plombières. Cercando quindi negli archivi del museo, i quattro trovano una foto di Viellot: è in realtà quello che hanno conosciuto come cocchiere: il segretario ha evidentemente scambiato la sua identità con un altro uomo per essere irriconoscibile e non correre rischi nella sua importante missione; non ha quindi sottratto il lasciapassare, ma l'ha portato a destinazione. Chiarito ogni particolare, rimessa a posto la storia, Topolino e Pippo lasciano che Marlin e Zapotec visionino le riprese delle telecamere e preferiscono andarsene a spasso tranquilli nella moderna Torino.
Analisi e riferimenti[]
La ricostruzione dei luoghi, dei personaggi e dei dati storici è piuttosto accurata (Chambery ospitò realmente un incontro tra funzionari piemontesi e Napoleone III; solo Viellot e il Duca d'Ombrone sembrano essere figure di fantasia) e l'immagine del Risorgimento italiano è ben delineata, anche se ad alcuni momenti si accenna solo brevemente; splendidi i disegni, con particolareggiate e suggestive riproduzioni dei monumenti e visioni aeree dei luoghi; in particolare la piazza del Duomo di Milano invasa dalle barricate è imponente e drammatica, per non parlare del magnifico e focoso cavallo della spia Sonia. Persino le fattezze di Cavour e di La Marmora sono fedeli ai loro ritratti. La vicenda riesce anche a tenere in equilibrio gli aspetti didattici e la narrazione, evitando che una bella storia divenga un manuale scolastico. Si può osservare inoltre come l'atteggiamento anti-austriaco, che dal Risorgimento ha influenzato tutta la storiografia posteriore, sia qui marcatamente rappresentato dal ghigno truce dei gendarmi e dalla negatività della (unica) figura femminile, Sonia Dupont. Un'ultima osservazione doverosa riguarda la tavola finale, una aperta e luminosa, anche se non del tutto realistica, visione di Torino con la Mole e i suoi numeri di Fibonacci, il colle di Superga sullo sfondo, parte dell'insegna del Caffè Platti e una copia de «La Stampa» a terra tra le bandierine tricolori.
La storia fa parte delle celebrazioni dei centocinquant'anni dell'Unità del paese; è accompagnata da pagine che illustrano vie, piazze e statue italiane dedicate agli eventi e agli uomini protagonisti del Risorgimento; non mancano un quiz e il concorso, destinato ai più giovani, «L'Unità d'Italia in 150 parole». Successivamente viene pubblicata un'altra storia in quattro puntate sempre a tema risorgimentale, Le avventure di Monsù Paperin e della Giovane Italia. Le tavole dei due fumetti sono state esposte al Salone del Libro di Torino nel maggio 2011, in occasione anche della premiazione del concorso.
Pubblicazioni[]
La storia è stata pubblicata due volte in Italia:
- Topolino 2883-2884 (2011)
- Le più belle storie Disney 31 (2017)
Inoltre, benché l'argomento sia in linea di principio destinato a un pubblico italiano, all'estero è stata tradotta e pubblicata in Brasile e in Finlandia.