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  • Topolino e il nonsenso temporale
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"… poco per volta , il passato dell'umanità viene cancellato e rischia di non restare altro che il vuoto!"
Marlin

Topolino e il nonsenso temporale è una storia di Caterina Mognato e Giuseppe Dalla Santa, pubblicata sul numero 2148 di Topolino. Fa parte della serie della Macchina del tempo.

Trama[]

Al Museo di Storia e Archeologia di Topolinia, Zapotec sta informando Topolino e Pippo del motivo della loro nuova missione: pare che a Pompei vivesse Plinius Curiosus, un collezionista di libri che aveva fatto costruire una grande biblioteca; di essa tuttavia non s'è mai trovata traccia, pertanto il compito dei due amici è di tornare nel passato a cercarla. Spunta però un inconveniente: il videogioco portatile col quale Pippo sta giocando ha interferito col computer della Macchina del tempo e Marlin lo rimprovera bruscamente. La macchina viene poi programmata per il 24 agosto dell'anno 76 d.C. (in realtà il 79), dopodiché Topolino e Pippo avranno solo dodici ore per scoprire la biblioteca prima che inizi l'eruzione. La macchina si avvia, ma qualcosa non funziona e, seguiti sul monitor dagli esterrefatti e preoccupati Marlin e Zapotec, i viaggiatori finiscono in un incrocio temporale i cui sviluppi non si possono prevedere.

Noonsenso 7

Infatti Topolino e Pippo si ritrovano davvero a Pompei, ma in una sorta di futuro-passato dove, su avveniristici messi sollevati dal suolo, circolano persone in abbigliamento da antichi romani e due poliziotti in calzari e corazze comminano ai nostri, rei di aver percorso a piedi la sopraelevata, una multa in sesterzi su una tavoletta cerata.

Nonsenso1

In quel momento, da un altoparlante su una colonna, vengono date istruzioni ai cittadini perché procedano all'evacuazione; poi, non gradito ai poliziotti, arriva un personaggio in toga e corona d'alloro che si presenta come Plinius Curiosus e invita Topolino e Pippo a casa propria. Curiosus spiega inoltre che il nervosismo degli agenti è dovuto all'evacuazione della città: già da tempo i vulcanologi hanno lanciato l'allarme dell'eruzione, ma Plinius ne è incuriosito più che spaventato e vuole assistere allo spettacolo. Topolino gli chiede notizie della sua raccolta -di testi papiracei, crede- e Curiosus, inorgoglito, li porta alla sua principesca villa.

Nonsenso2

In contemporanea al Museo di Topolinia scompaiono alcuni reperti dell'antichità romana e Marlin capisce che la storia si sta cancellando: è il nonsenso temporale. Alla villa, dotata persino di un elicottero, Plinius sta mostrando tutte le sue comodità quando arriva il postino Angelo che, giunto a fine giro, cede i suoi razzi a Pippo: con quelli sulla schiena, Pippo inizia immediatamente a volteggiare in aria mentre la servitù parte per mettersi al riparo e Curiosus si ferma ancora un po' per mostrare a Topolino la sua raccolta.

Nonsenso4

Questa è custodita in un sotterraneo, proprio sotto il tempio di Vesta che, dice Plinius, poiché è la dea del fuoco, proteggerà dagli incendi la collezione. Topolino si aspetta una raccolta di papiri, ma quello che vede è una sala cinematografica con scaffali di pellicole; il pezzo forte per Plinius è la raccolta completa dei film di Stanlius e Ollius con il famoso film Columnae sumus, Noi siamo le colonne.

A Topolinia intanto le sparizioni di manufatti artistici continuano progredendo di epoca in epoca e stanno per arrivare alla modernità: allora svaniranno anche gli oggetti comuni insieme con ponti, strade e tutto quanto. Marlin è alla ricerca di una soluzione e, dai suoi complessi calcoli, emerge che la sola speranza di ritorno alla normalità è che la macchina del tempo scompaia nell'istante esatto in cui Topolino e Pippo faranno ritorno al loro presente.

Nonsenso3

Ignari del pericolo, a Pompei Pippo continua a volare e Topolino guarda i film comici con Plinius. Ma a un tratto suona l'allarme che segna l'inizio dell'eruzione. I due cinefili salgono sull'elicottero, ma non c'è traccia di Pippo.

Nonsenso5

Intanto dal Vesuvio si leva un'impressionante colonna di magma e rocce e Pippo, alto nel cielo, pensa che siano fuochi d'artificio. Plinius, affascinato, scatta foto a tutto spiano, ma Topolino si accorge che mancano pochi minuti al rientro. Dall'elicottero riesce ad afferrare Pippo e, con l'aiuto dei razzi, i due si dirigono verso la sopraelevata dove sono atterrati; ma una folata di vento e l'esaurimento della propulsione dei razzi fa cadere malamente i crononauti sulla sopraelevata nel momento di massima forza dell'eruzione.

Nonsenso6

La lava li raggiunge e tutto sembra perduto, ma all'improvviso Topolino e l'amico si ritrovano nella macchina del tempo ed escono sopra un prato spoglio di vegetazione e costruzioni. Pensano di essere capitati nella preistoria; invece accorrono festosi Zapotec e Marlin che cercano di spiegare agli amici l'accaduto. Pippo, che si sta annoiando, estrae dalla sua bisaccia il videogioco che aveva portato con sé e Marlin capisce che la causa dell'incidente è dovuta proprio all'interferenza del videogioco, come successo già prima; infuriato afferra l'oggetto, ma in quel momento cominciano a ricomparire edifici e alberi e tutto ritorna alla normalità. Il museo rientra in possesso dei suoi reperti e Zapotec, saputa la collocazione della cineteca di Plinius, pensa di far scavare sotto il tempio di Vesta. Ma sta succedendo un'altra cosa inaspettata: Marlin prova il videogioco e se ne entusiasma.

Analisi e riferimenti[]

La storia attesta una certa accuratezza storica: la sopraelevata somiglia a un acquedotto romano, la villa di Plinius segue la planimetria delle villae antiche. Lo stesso Plinius porta il nome di due importanti scrittori, zio e nipote, Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane: il primo, autore della Naturalis Historia, morì sotto l'eruzione che aveva voluto osservare da vicino, il secondo narrò in una famosa lettera a Tacito[1] la catastrofe di Pompei e la fine dello zio. Il nome Curiosus accanto a Plinius attesta appunto l'interesse del più anziano per l'osservazione e lo studio dei fenomeni.[2]

La sceneggiatura è vivace, con frequenti cambi di azione tra il passato-non passato di Pompei e le angosce dei professori a Topolinia; la sequenza dell'eruzione e della difficile fuga di Topolino e Pippo è drammatica, come pure il dissolvimento progressivo dei manufatti artistici antichi del museo e la spianata deserta di vita su cui escono i due crononauti: una waste land che fa per un attimo pensare alle distopie da ultimo uomo. Ma, come detto più volte per le storie della Macchina del tempo, nessuna vicenda, anche la più apparentemente assurda, può concludersi con una catastrofe nei fumetti Disney.

Curiosità[]

Sulla custodia del film Noi siamo le colonne che Plinius mostra a Topolino è indicata quale casa produttrice la MGM, mentre dovrebbe essere la United Artists.[3]

Principali pubblicazioni italiane[]

  • Topolino 2148 (1997)
  • Disney Time 46 - Viaggio nel tempo (2007)

Note[]

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