- Topolino e il naso di Cleopatra
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Topolino e il naso di Cleopatra è una storia di Alessandro Bencivenni e Sergio Asteriti, pubblicata per la prima volta sul numero 1611 di Topolino. Fa parte della serie della Macchina del tempo.
Trama[]
Topolino e Pippo sono al Museo di Storia e Archeologia di Topolinia per accogliere Zapotec, in procinto di tornare da un viaggio nell'antico Egitto. Marlin è assente e ha lasciato a Topolino istruzioni per azionare la macchina e far rientrare Zapotec ma, quando il portello si apre, compare solo un papiro in caratteri geroglifici con alcuni disegni che riproducono la sagoma delle orecchie di Topolino, sorta di indicazione del destinatario, e una banconota da un dollaro. A un primo esame, Topolino decifra il nome di Cleopatra, ma tocca a Marlin dare più precisi chiarimenti: Zapotec è partito per visitare l'antica Biblioteca di Alessandria e consultarne i testi prima della loro distruzione. Ma il papiro è un'incognita anche per Marlin, poiché sembra che il redattore del testo abbia usato i geroglifici adattandoli al linguaggio moderno. Topolino e Pippo quindi partono per l'Egitto dell'anno 47 a.C. a cercare Zapotec. Atterrano sulla cima di un obelisco nel pieno di una manifestazione di protesta del popolo affamato contro la regina, ma all'apparire delle guardie del visir tutti si dileguano. Un fuggiasco dice loro che il raccolto è stato abbondante, ma il grano è sparito non si sa dove.

Non c'è tempo tuttavia per questa indagine e Topolino e Pippo si recano alla biblioteca, accolti dal bibliotecario Calligrafis. Questi parla loro di uno straniero e mostra una banconota da un dollaro da lui ricevuta: poiché i due la riconoscono, il bibliotecario ha la certezza che siano gli amici chiamati dal professore e li informa che Zapotec è stato imprigionato.
Fingendosi operai delle acque del Nilo, Topolino e Pippo entrano nelle prigioni e trovano Zapotec: il professore, desideroso di vedere il famoso naso di Cleopatra, si era fatto ricevere dalla regina, ma aveva parlato di una visita di Giulio Cesare prima ancora che fosse ufficializzata, dando così l'impressione di essere una spia. I due vanno quindi, con Calligrafis, a perorare la causa dell'amico dal visir Tuttoankeamen, il quale finge di portarli dalla regina, ma al contrario li imprigiona in un orologio ad acqua che, riempiendosi del liquido, li annegherà.

Topolino però trova il modo di rompere il galleggiante e di liberare sé stesso e gli altri. Di nascosto seguono poi il visir all'interno di una piramide che contiene tutto il grano non distribuito tra gli abitanti: lo scopo di Tuttoankeamen è di generare malcontento nei confronti della regina, farla scacciare e regnare al posto suo.

Per smascherarlo, Topolino e Pippo si presentano dal cuoco regio come assaggiatori e costui dà loro l'aperitivo per Cleopatra: perle sciolte nell'aceto. Intanto Cleopatra, che effettivamente ha un bel nasino, anche se un po' lungo, è a colloquio col visir che le parla della scarsità del raccolto; ma in quel momento entrano i due crononauti e svelano le malefatte dell'uomo, provocandone l'arresto.

Giustificano poi la «preveggenza» di Zapotec col fatto che è un indovino, non una spia, e Cleopatra li invita al banchetto allestito per Cesare. La regina e il generale però iniziano a bisticciare su quale dei due stati abba più prestigio e Cleopatra loda i propri scienziati. Allora Cesare vuole metterne alla prova le capacità e sottopone loro la questione della riforma del calendario: i 365 giorni in cui è diviso l'anno sono imprecisi, poiché avanzano delle ore. Gli scienziati della regina sono perplessi, ma Zapotec è in grado di rispondere e suggerisce a Calligrafis di proporre l'istituzione dell'anno bisestile.

Soddisfatti, Cesare e Cleopatra si accordano sui loro rapporti commerciali e Cesare dice alla donna che ha «naso» per gli affari. Risolta la questione, i tre si congedano da Calligrafis e tornano a Topolinia, dove Minni li ha invitati per una cena di benvenuto al ritorno dall’Egitto. Mentre aspettano il pranzo, Topolino si mostra preoccupato perché Calligrafis ha l’intenzione di tramandare tutta la storia e creerebbe un'interferenza, ma Zapotec lo rassicura: la biblioteca verrà distrutta in un incendio e spariranno così anche le memorie del Bibliotecario. E nel frattempo è pronta la pietanza di Minni: una gallina faraona!
Analisi e riferimenti[]
La vicenda è basata su fatti storicamente documentati o presenti nelle testimonianze antiche, anche se rielaborati dalla fantasia degli autori. La storia è quindi molto dotta, nella sceneggiatura come nei disegni, ma i fatti sono presentati con leggerezza e umorismo e gli interventi di Pippo costituiscono come al solito l'ossatura comica del racconto.
- La Biblioteca di Alessandria[1] era effettivamente famosa e ricchissima di testi e fu colpita da vari incendi: il primo di essi accadde durante la guerra che Cesare combatté in Egitto nel 48-47 a.C., dopo aver sconfitto Pompeo a Farsàlo e a seguito della quale si legò a Cleopatra, ponendola sul trono d’Egitto; tale incendio fu quasi certamente una conseguenza degli scontri, non un atto voluto.[2]
- Per quanto riguarda Cleopatra, la fama del suo naso e stata evidenziata da Pascal; dalle fonti numismatiche il naso sembrerebbe più deciso che grazioso, ma sicuramente la regina era donna di grande fascino. Nei disegni di Asteriti comunque il nasetto di Cleopatra è all'insù [3]
- L'orologio ad acqua è noto anche come orologio idraulico ed il funzionamento è quello rappresentato nella storia.[4]
- Giulio Cesare riformò davvero il calendario con l'inserimento dell'anno bisestile.[5]
- Infine, l'aneddoto della perla sciolta nell'aceto (nella storia l'aperitivo di Cleopatra) è riportata da Plinio il Vecchio (Storia naturale IX 58, 119-121) e da Macrobio (Saturnali, III 17, 14-17) e si trattò di una gara tra Cleopatra e Antonio su chi dei due avrebbe allestito il pranzo più sontuoso e costoso.
Curiosità[]
In questa storia, Minni ascolta il racconto di Zapotec e la preoccupazione di Topolino per gli scritti di Calligrafis e sembrerebbe quindi essere a conoscenza della Macchina del tempo, la cui esistenza viene solitamente taciuta. Potrebbe tuttavia trattarsi solo di un espediente per introdurre la battuta finale della gallina faraona.
Principali pubblicazioni italiane[]
- Topolino 1611 (1991)
- I Classici di Walt Disney (seconda serie) 186 (1992)
- Qui si gioca 2 - Alla scoperta dell'Antico Egitto (1995)
- Super Miti Mondadori 1 - Le disavventure di Paperamses (1998)
- Supplemento a Topolino 2617 - La storia vista da Topolino 1
- La Storia Universale Disney 5 - Topolino e Cleopatra e altre storie (2011)