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  • Topolino e il futuro sbagliato
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"Ma se anche abbiamo perso il nostro tempo, dobbiamo rendere questo migliore!"
Topolino a Pippo

Topolino e il futuro sbagliato è una storia di Bruno Concina e Luciano Gatto, pubblicata per la prima volta in due tempi sul numero 1920 di Topolino. Fa parte della serie della Macchina del tempo.

Trama[]

Primo tempo[]

Marlin e Zapotec al Museo di Storia e Archeologia di Topolinia stanno litigando furiosamente: Topolino e Pippo sono in partenza per un viaggio nel 1600, ma la Macchina del tempo non è pronta perché Zapotec ha dimenticato di metterla sotto carica. Mentre i due professori si rinfacciano vicendevolmente le responsabilità, Topolino e Pippo entrano nella macchina ma, nella foga della discussione, Zapotec sbaglia a muovere le leve e proietta così i due crononauti in un futuro del quale però non si visualizza la data.

Forzeopposte

Topolino e Pippo si ritrovano in una strana dimensione, tra due spinte opposte, una verso il passato e l'altra verso il futuro. Prendendosi per mano riescono a escludere una forza e atterrano malamente su uno spinoso roseto. Immediatamente compaiono dei robot che, con parole garbate ma inflessibili, li invitano ad allontanarsi dai fiori.

Mondorobot

Pippo è irritato per l'accoglienza, ma Topolino nota qualcosa di più preoccupante: sono finiti in futuro ignoto, apparentemente popolato solo da robot. È quindi con sollievo che vedono affacciarsi dal balcone di un edifico Orazio, che li invita a salire con l'ascensore. Dopo una discussione anche col computer guardiano dell'ascensore, finalmente i due raggiungono l'amico, ma lo trovano terribilmente ingrassato e non tardano a comprenderne il motivo: in quell'epoca del futuro, gli umani hanno abolito ogni fatica; Orazio fa ginnastica per un minuto su una cyclette a motore e non legge i giornali per non affaticare gli occhi.

Topolino scopre dalla data del giornale che corre l'anno 2222, quindi la persona che hanno di fronte non è l'Orazio che conoscono, ma un suo discendente; a quel punto le spiegazioni sono doverose da entrambe le parti: Topolino rivela la provenienza sua e di Pippo dal passato e l'Orazio del futuro -per nulla turbato, anzi divertito-  li porta su un piccolo disco volante ecologico a visitare dall'alto la città: tutto il lavoro è compiuto dei robot, con mezzi non inquinanti; persino gli sport sono praticati dagli automi e gli umani sono solo spettatori.

Il disco atterra poi sul tetto della casa di Topolino del futuro, anche lui grassoccio, e vengono rivelati altri particolari dei pigri discendenti: i pesi per la ginnastica sono leggerissimi, la spesa la si fa attraverso il Telespesa, che la porta direttamente dal supermercato nelle case attraverso lo schermo; cucinano solo i robot e il Tele-telefono è a comando vocale, per non stancare le dita. Il Topolino del futuro invita gli amici a una festa di benvenuto dei parenti dal passato e tra gli invitati, con Minni, Clarabella e Basettoni, ci sono anche Gambadilegno e Trudy. Topolino e Pippo se ne stupiscono, ma nel futuro non ci sono guerre, ladri e polizia: regna una pace incondizionata.

Arrivano Minni e Clarabella, anche loro sovrappeso; quando i due dal passato lo fanno notare, le donzelle si offendono, perché nel futuro alludere alla ciccia è considerato disdicevole.

Secondo tempo[]

Abbuffata

Quando gli ospiti sono al completo, inizia la festa, ma è ben strana: ci si ingozza di dolci e Topolino e Pippo passati, troppo magri per gli standard del futuro, vengono fatti rimpinzare di pasticcini e biscotti. Quando, sazio a dismisura, Topolino propone una passeggiata, suscita l'orrore dei presenti: è troppo faticosa!. E dopo che Topolino ha ricordato che, passeggiando, si può ammirare il panorama, i suoi ospiti avviano un congegno che proietta sulle pareti ogni tipo di paesaggio.

La situazione comincia a farsi difficile: condannati all'obesità, Topolino e Pippo temono anche di non poter più fare ritorno al loro tempo.

Calodipeso

Ma è evidente che quel futuro da pigri non dà felicità e Topolino cerca di correggerlo, proponendo alle ragazze qualche esercizio per dimagrire: Minni accetta e, pesatasi dopo un esercizio con la cyclette, è felice del risultato. Topolino prosegue l'opera distruggendo i congegni che agiscono al posto degli umani. In un primo momento l'iniziativa lascia perplessi i topolinesi del futuro, ma la prospettiva di snellirsi non dispiace e alla fine tutti si ripropongono di limitare i dolci e fare davvero movimento, organizzando tra le altre cose partite di calcio al vecchio stadio.

Ammassati

Quando sente parlare di vecchio stadio, il Topolino del passato chiede quanto sia vecchio. Scopre così che molti edifici della sua epoca sono ancora esistenti e tra questi il Museo di Storia e di Archeologia. Così scendono tutti a passeggiare e, dopo una scomoda discesa, pigiati in ascensore, raggiungono la strada. Gli alter ego futuri tentano di correre, ma sono ancora poco allenati e non sostengono il ritmo veloce dei loro progenitori che, arrivati al museo, cercano la stanza sotterranea con la macchina del tempo.

Vecchiamacchina

Con loro grande sollievo c'è ancora, sia pure impolverata e coperta di ragnatele, e sulla plancia dei comandi c'è anche un biglietto di Marlin con le istruzioni per avviarla. I due naufraghi tornano finalmente a Topolinia e sorprendono i professori che stanno ancora discutendo riguardo al da farsi. Resta ancora poco chiaro quando sia stato scritto da Marlin il biglietto con le istruzioni che è arrivato nel futuro ma che lo scienziato non ricorda di avere scritto: forse Topolino e Pippo sono rientrati troppo presto, ma poco importa ai reduci dal futuro, che vanno a concedersi un pranzetto -leggero s'intende- mentre i due scienziati discutono se debbano scrivere il biglietto che c'è già oppure no.

Analisi e riferimenti[]

La storia propone con apparente leggerezza alcune comiche visioni di un possibile futuro, che vede un'umanità pacifica e priva di conflitti, ma solo perché imbolsita, pigra e dedita alle ghiottonerie. In realtà la vicenda assume anch'essa gli inquietanti caratteri distopici di molte altre rappresentazioni del futuro, a cominciare dalla capostipite Time Machine di Wells dove, in una sostanziale mancanza di affetti e valori, convivono la razza imbelle e indifferente degli Eloi e quella agguerrita dei Morloch cannibali. Senza arrivare a tanto, nella storia Disney c’è tuttavia una preoccupante visione di come le comodità potrebbero togliere all'uomo il suo spirito fattivo, nel male ma anche bel bene. L'intervento correttivo di Topolino salva il mondo Disney, ma non necessariamente il mondo reale. Parecchi anni dopo questa storia, nel film Disney Wall-e,[1] assistiamo ad una analoga visione di un'umanità obesa e indolente, salvata dalla rinascita di una piantina verde.

Ci sono però altri elementi della storia che meritano attenzione: la dipendenza da macchine e robot, destinati, in certa fantascienza, ad affrancarsi dal comando umano. Inoltre si segnala la presenza di un paradosso temporale potenzialmente di livello P4, secondo la classificazione di Ambrosini e Barlotti (cfr. Paradossi in Macchina del tempo), vale a dire «un viaggio nel futuro o nel passato a interazione complessa», in cui i personaggi incontrano sé stessi. Ma in questa storia il drammatico incontro con i sé stessi del futuro si risolve in una sorta di simpatica rimpatriata, e i personaggi delle due epoche conversano tra di loro serenamente, senza essere sfiorati da preoccupanti dubbi.

Curiosità[]

  • L'iconica firma di Gatto si trova nell'ultima vignetta di ciascun tempo.

Principali pubblicazioni italiane[]

Note[]