- Topolino e il furto archeologico
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Topolino e il furto archeologico è una storia di Gianfranco Goria e Giampiero Ubezio, pubblicata per la prima volta su Topolino 1941 nel febbraio 1993.
Trama[]
Topolino, Pippo, Minni e Zapotec sono atterrati a Torino in occasione di un convegno di egittologia al quale il professore è stato invitato per i suoi meriti di ricercatore. All'aeroporto vengono accolti da un funzionario del Museo Egizio -dove si terrà il convegno- che offre loro una scatola di gianduiotti (Zapotec non se ne cura ed è Pippo a prenderla) e da alcuni giornalisti che riconoscono Topolino e lo intervistano.

Giunti al museo, i quattro si incontrano con Alarico de Osiridi, il direttore, e Oscar Boom, noto orientalista. Per rafforzare il legame tra archeologia egizia ed antica arte indiana, il professor Boom ha ottenuto in prestito dal governo indiano un reperto da poco venuto alla luce e che sarà esposto al museo. Si tratta di una statuetta di Shiva Nataraja, «signore della danza e simbolo di distruzione e di rinnovamento». La statuetta è collocata in una teca di vetro ed arricchirà il programma del congresso.
Lasciati gli archeologi al museo, Topolino, Minni e Pippo escono a vistare Torino, ma Pippo è infastidito perché ha perduto la scatola di gianduiotti (in realtà gli era caduta di mano al museo senza che se ne accorgesse); intanto, nell'oscurità notturna del museo, una mano misteriosa apre la teca e trafuga il reperto mentre scatta l'allarme.
Il mattino dopo, per evitare pubblicità negativa, il direttore non chiama la polizia e affida l'indagine a Topolino. I primi ad essere interrogati sono il custode e la guardia notturna, che non hanno visto nulla, ma che escludono che qualcuno sia entrato o uscito. Se è così, la statuetta deve trovarsi ancora nel museo e tutti iniziano a cercarla, scendendo anche nei cunicoli che attraversano la Torino sotterranea; riemergono nel bel mezzo di una rievocazione storica per il museo Pietro Micca, poi negli studi televisivi dove si sta girando una trasmissione per ragazzi e ancora, a seguito del fiuto di Pippo, nel laboratorio di una pasticceria dove si stanno preparando i gianduiotti.

E mentre tutti si abbuffano di cioccolatini, Pippo riesce finalmente a farsi ascoltare: è dall'inizio della ricerca che tenta inutilmente di segnalare le carte dei gianduiotti sparse per terra, ma questa volta attira l'attenzione e la compagnia si mette a seguire le cartine e giunge ad una stanza dove il custode e altri individui hanno raccolto vari pezzi del museo per sostituirli con copie; ma di Shiva non v'è traccia, quindi deve esserci un altro ladro oltre ai falsari. Il direttore ipotizza che il faraone Ramesse il Grande, una statua del quale è presente al museo, abbia fatto sparire col suo Ka, lo spirito immortale, l'effigie di una divinità “rivale”. Il professor Boom trova ridicola l'ipotesi e mentre i due archeologi bisticciano, Pippo li rimprovera, dicendo che la mummia nello stanzino delle scope è più dignitosa di loro due.
Scatta un secondo allarme; Topolino apre la porta del ripostiglio e ne cade un sarcofago che, una volta aperto, rivela il suo contenuto: un uomo in abiti indiani che tiene il mano la statuetta. C’è poi anche la scatola vuota dei gianduiotti di Pippo, molto più interessato ai cioccolatini che al ritrovamento di Shiva.

L’uomo racconta la sua storia: si chiama Jay Sigh e era un ladro di oggetti artistici; saputo dell’esistenza di un tempio isolato custodito da un anziano monaco, vi si recò sperando in un ricco bottino e trovò la statuetta; mentre si allontanava, fu fermato da briganti che lo volevano derubare e fuggendo da loro cadde in un crepaccio e rimase aggrappato ad un ramo d'albero.

A risolvere la situazione giunse il santone che mise in fuga i briganti e salvò Jay. Questi, per riconoscenza, cambiò vita e divenne la guardia del tempio. Ma un mattino si accorse che la statuetta era sparita e, credendola rubata, si mise sulle sue tracce e arrivò a Torino; al museo, si nascose nel sarcofago è il resto è noto. Jay accusa quindi Boom del furto, ma lo studioso gli dice che il reperto è stato regolarmente dato in prestito dal governo indiano; tuttavia, vista la mortificazione dell'uomo e dato che è grazie al suo furto della statua che sono stati scoperti i falsari, Boom gli promette di farlo diventare guida e custode del museo che in India ospiterà la statuetta. Tutto finisce bene; solo Minni ha un rammarico: lasciata sola al ristorante da Topolino impegnato nelle indagini, ha fatto onore alla tavola ed è ingrassata…
Analisi e riferimenti[]

IL bassorilievo di Ramesse
Il professor Oscar Boom cela in realtà il sanscritista-orientalista Oscar Botto che fu professore di sanscrito, appunto, dello sceneggiatore Gianfranco Goria e la storia attesta la sua conoscenza dell'arte egizia e mediorientale. Da qui le numerose immagini che riproducono realisticamente i reperti, a partire dalla statuetta di Shiva[1] fino alla statua di Ramses (o Ramesse) II, collocata al museo egizio di Torino o al bassorilievo in cui il faraone tiene i nemici per i capelli, situato invece al museo del Cairo[2]. Ma anche la religiosità orientale trapela dalle pagine nella citazione del Ka, lo spirito vitale del sovrano, e nella presenza del forzuto santone indiano; altre informazioni e lo storyboard si trovano sul blog di Goria[3]. Al di là di questi aspetti didattici, c'è la storia vera e propria, con un occhio di riguardo ai gianduiotti per i quali Pippo si entusiasma e consente così lo svelamento dei due ladri. Sempre a Pippo sono riconducibili le scene più comiche dell'episodio, dai saluti unilaterali a statue e mummie al suo disappunto per la scomparsa dei gianduiotti - non per quella della statuetta.
Curiosità[]
- Il direttore del museo avrebbe dovuto ispirarsi a Silvio Curto[4], ma poi divenne il più anonimo Alarico de Osiridi; in realtà direttore del museo nell'anno della storia è Anna Maria Donadoni Roveri, moglie dell'egittologo Sergio Donadoni.
- Oscar Botto ricomparirà nella storia, sempre di Goria, Indiana Pipps e il Sigillo Vallindo.
Note[]
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 1941 (1993)
- Disney BIG 54 (2012)
- Scienza Papera 21 - Indiana Pipps e l’archeologia … e altre storie (2016)
- Topomystery Panini 2 (2019)
- La grande scienza Disney 11 - Indiana Pipps e l'archeologia (2021)
- Topolino in Giallo 10 (2024)
- Raccolta Topolino (libretto) 115