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  • Topolino e il fantasma di Cleopatra
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"Ah, Cleo! Come vorrei averti conosciuto di persona!"
Indiana Pipps

Topolino e il fantasma di Cleopatra è una storia di Casty e Silvio Camboni, pubblicata per la prima volta sul numero 2801 di Topolino nell'agosto 2009.

Trama[]

Stravolti

Indiana Pipps si presenta a Pyr Amid, soprintendente alla cultura di Alessandria d'Egitto, con Topolino e Pluto, arrampicandosi sulle mura dell'edificio: impresa facile per lui ma gravosa per i suoi due amici.

Pyr Amid ha convocato Indiana perché indaghi su episodi misteriosi, non meglio specificati, legati alle ricerche del palazzo di Cleopatra.

Archeologi

Vengono quindi fatte le presentazioni: gli archeologi, il professor Scavereau e il suo assistente, professor Bacheque, stanno conducendo scavi sottomarini e hanno individuato il luogo dove si troverebbe la reggia sull'isola sommersa di Antirodi. Indiana, appassionato di Cleopatra, spende parole di ammirazione per la regina, ricordando continuamente la sua bellezza e racconta di come il suo palazzo si sia inabissato nel 300 d. C. e sia rimasto dimenticato fino alla campagna d'Egitto di Napoleone. Il gruppo raggiunge poi la zona marina delle ricerche, ma al loro arrivo un sommozzatore salta fuori dall'acqua terrorizzato, urlando «Il fantasma di Cleopatra!». Pyr Amid rivela allora ciò che disturba il lavoro: da una decina di giorni compare improvvisamente dal nulla una sagoma inquietante che ha l'aspetto della regina; è stata anche ripresa da una telecamera, ma questa è andata distrutta poco dopo il suo posizionamento e resta solo una foto dell'apparizione. Oltre a ciò, si sono verificati altri fatti incomprensibili e gli uomini dell'equipaggio, impauriti, se ne stanno andando.

Cleospettro

Indiana e Topolino decidono di immergersi il giorno successivo per verificare e vanno a dormire. Ma durante la notte il professor Bacheque sveglia tutti con le sue urla: il fantasma, bello e spaventoso insieme, è comparso nella sua stanza! Mentre gli archeologi discutono animatamente, alla luce della luna, non visto, un essere misterioso si immerge nel mare.

Alfondo

Il giorno successivo, Indiana, Topolino e Pluto in un batiscafo si immergono e si avvicinano alle splendide rovine del palazzo, ma all'improvviso compare lo spettro e per inseguirlo i tre si addentrano tra colonne pericolanti, che per poco non si abbattono su di loro in quello che pare un agguato. Nel frattempo gli ultimi marinai rimasti hanno recuperato una stele con una frase minacciosa; tanto basta a farli fuggire e i professori rimangono così senza mano d'opera.

Trudycleo

La notte successiva ricompare il fantasma, questa volta nella stanza di Scavereau, ma sembra diverso: anziché la snella silhouette della regina, si presenta un donnone robusto e sgraziato, che svanisce come sempre, lasciando però questa volta una pozza d'acqua.

Scavereau è esasperato e decide di abbandonare le ricerche. Ma Indiana e Topolino non demordono; scoprono anche, grazie a Pluto, che le tracce d'acqua lasciate dal presunto spettro sono di acqua dolce e non salata e capiscono che c'è una macchinazione. Per scoprire le trame degli ignoti malfattori, fingono quindi di partire; in realtà riprendono il batiscafo e tornano ad immergersi; vedono un altro natante e lo seguono: scoprono allora nelle vicinanze della reggia il relitto di un veliero: è l'Orient, la nave ammiraglia di Napoleone, affondata nella battaglia di Abukir con tutti i suoi tesori.

Napocassa

L'altro batiscafo afferra un forziere col simbolo di Napoleone e si allontana, sempre seguito dai nostri. Emerge presso un vecchio capannone e finalmente Indiana e Topolino scoprono l'identità dei rivali: sono Pietro Gambadilegno e Trudy, che hanno utilizzato una sagoma animata della regina per spaventare i ricercatori e avere il veliero con i tesori tutto per loro. Trudy poi ha vestito in albergo anche i panni di Cleopatra. Si arriva allo scontro, Gambadilegno e signora vengono immobilizzati e fatti arrestare, ma ancora qualcosa non è chiaro: come poteva un ignorantone come Pietro scrivere in geroglifico l'iscrizione minacciosa? Perché Cleopatra era divenuta, da elegante e affascinante, nerboruta e bruttina? Topolino spiega allora che Bacheque è in realtà complice di Gambadilegno: ha inciso lui la falsa iscrizione e si è inventato la prima apparizione di Cleopatra, così diversa dalla «trudesca» e goffa seconda apparizione. Vengono quindi puniti i colpevoli e riabilitata Cleopatra, estranea alle trame malvagie.

Cleodelonh

Ma Indiana è malinconico e scruta dal balcone l'orizzonte: una leggenda dice che in certe notti si possa vedere il palazzo della regina e, se si è fortunati, la regina stessa. Topolino tenta di riportare il pensieroso amico alla razionalità ma, avvolta nella nebbia, a infinita distanza, Cleopatra ha visto un «bel giovanotto» che la fissava…


Analisi e riferimenti[]

L'isola sommersa di Antirodi e il palazzo inabissato esistono realmente[1]; Strabone li ricorda (Geografia C 794) con ammirazione.  Così pure sono reali la vicenda della nave Orient[2] e l'impulso dato agli studi di egittologia dalla campagna napoleonica, studi che sono culminati nel ritrovamento e nella successiva decifrazione da parte di Champollion della Stele di Rosetta.

Ci sono varie altre storie Disney che vedono Cleopatra quale protagonista o comunque quale significativa comparsa, ma la storia di Casty, suggestivamente disegnata da Camboni, oltre alla veridicità di alcuni fatti ci propone un'avventura a metà tra l'indagine e il sogno, con un Indiana al solito ammaliato da una figura femminile; questa volta però la donna non vive nel presente, ma emerge dalla «nebbia dei secoli» e in lontananza, da un Egitto perso nel tempo, vede Indiana affacciato al suo mondo e sembra provare un brivido di rimpianto.

Curiosità[]

Iscrizione

La falsa iscrizione in geroglifici è falsa appunto in tutti i sensi: non solo è stata incisa da Bacheque, ma utilizza un divertente linguaggio ideografico che nulla ha a che vedere con la scrittura egizia. La frase «Andatevene o verrò a tirarvi i piedi nel lettooo!» è formulata con le immagini di due individui che scappano, di due piedi e un letto.

Principali pubblicazioni italiane[]

Note[]