- Topolino e gli ammutinati del Daunty
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- "Be', come potete vedere, ho avuto dei solerti discepoli nella Nobile Arte!"
- ―Pipp Blower
Topolino e gli ammutinati del Daunty è una storia di Giorgio Ferrari e Sergio Asteriti, pubblicata per la prima volta sul numero 1501 di Topolino.
Trama[]
Topolino capita a casa di Pippo e lo trova indaffaratissimo a rassettare la soffitta; si offre di dargli una mano e insieme riescono a mettere un po' di ordine. Come ultimo atto, tentano di spostare un voluminoso baule, ma questo è tanto vecchio e carico che il suo fondo cede e rivela tutto il contenuto. Tra le altre cose, c'è il diario di bordo del guardiamarina Pipp Blower, uno dei bis-bis, e i due amici si concedono una pausa e leggono le parole di Blower.
Il 14 giugno 1789 il tre alberi Daunty approda a Derby, in Australia, per imbarcare un carico destinato all'Inghilterra; ma è un carico particolare, quarantadue canguri che il comandante vuole vendere a circhi e zoo. Blower ha funzioni di medico di bordo, barbiere e veterinario e dovrà accudire gli animali lungo il viaggio. Partito il veliero, Blower passa in rassegna i canguri e poi, per non annoiarsi, si dedica al suo sport preferito, il pugilato.
Mentre si allena con un rudimentale punching-bag, i marsupiali lo osservano e, poiché sono animali combattivi, iniziano anche loro a tirare pugni, finché la stiva della nave dove alloggiano diventa una palestra e Pipp Blower l'allenatore di una inconsueta squadra di pugili.
Una notte scoppia una violenta tempesta, a causa della quale i barili di acqua dolce e parte dei viveri finiscono in mare e la nave, malridotta e con le vele a lacerti, è deviata dalla sua rotta. Nonostante ciò, il comandante si preoccupa che l'equipaggio non abbia a soffrirne più di tanto e fa anche prendere a bordo alcuni malconci naufraghi scampati alla tempesta. Ma i naufraghi sono in realtà dei pirati che fanno leva sullo lo scontento di alcuni marinai, disturbati dal razionamento dell'acqua a favore dei canguri, per provocare un ammutinamento e, benché un porto d'approdo sia vicino, la rivolta scoppia e il comandante, il cambusiere e il nostromo vengono calati su una scialuppa e abbandonati in mare. Pipp Blower è invece trattenuto sul veliero perché si occupi dei canguri: il pirata ha promesso all'equipaggio ammutinato di vendere gli animali e dare loro parte del ricavato.
Fortunatamente il comandante e i marinai fedeli approdano su un'isoletta ricca di piante da frutto e di acqua dolce che permette loro la sopravvivenza. Non altrettanto bene se la passano invece sul Daunty, dove le scorte di acqua e viveri sono ormai scarse e il capo dei pirati, pessimo navigatore, ha nuovamente perso la rotta perché ha letto le carte nautiche al contrario. Si tenta un rifornimento su un'isola, ma i marinai sbarcati vengono accolti dalle lance dei nativi e tornano a mani vuote. Il malcontento serpeggia nuovamente tra gli uomini del Daunty, cui sono state ulteriormente ridotte le razioni.
Pipp Blower intanto sta addestrando i suoi canguri alla riscossa; giunto il momento opportuno, li fa uscire dalla stiva e gli animali, come se fosse un divertimento, prendono a pugni tutto l'equipaggio, mettendolo fuori gioco. I ribelli pentiti passano dalla parte di Blower e i pirati vengono immobilizzati; l'acqua recuperata durante un temporale viene equamente distribuita e i canguri sono ricompensati con abbondanti razioni di zucchero. Ora però si devono recuperare il comandante e i marinai, finiti chissà dove. Ma questi avevano acceso un falò su un promontorio dell'isola e vengono così individuati dal Daunty.
Pipp Blower con alcuni uomini e un canguro raggiunge il comandante e vuole dargli una dimostrazione di come ha sconfitto i pirati. Ma il forzuto marsupiale, ancora convinto di giocare, tira a Pipp un sonoro pugno che lo tramortisce: ha avuto davvero -riconoscono tutti- un buon maestro!
Analisi e riferimenti[]
La storia prende le mosse dalle vicende reali del navigatore britannico William Bligh, ma soprattutto dai romanzi, dalle cronache e dalla filmografia ispirate a quei fatti.[1] Interessanti annotazioni a tal proposito si trovano nell'introduzione di Becattini al volume de Le Grandi Parodie Disney 70, dove sono segnalate inoltre alcune citazioni dall'universo Disney.
Ad esempio, il falò acceso sull'isola riproporrebbe analoga scena della storia Topolino e Robinson Crusoe (1939) di Floyd Gottfredson e sempre di Gottfredson è Topolino e il canguro (1935) da cui possono essere derivati i simpatici boxeurs, anche lì fustigatori di Gambadilegno. E si potrebbe andare avanti…
La storia ripropone comunque i tratti tipici dei personaggi Disney: il comandante Topolino, diversamente dal vero Bligh, è attento e preoccupato per il suo equipaggio, anche dopo l'ammutinamento; Gambadilegno è il solito furfante, Basettoni l'onesto nostromo e Pipp Blower (l'Horatio Hornblower di romanzi e film[2]) il candido e inaspettato deus ex machina.
Curiosità[]
To daunt in inglese significa sconfortare; Bounty[3], il nome della vera nave, significa generosità, ma anche ricompensa, premio d'arruolamento o taglia su un bandito.
Principali pubblicazioni italiane[]
- Topolino 1501 (1984)
- I Classici Disney (seconda serie) 175 - Fanta Disney (1991)
- Le Grandi Parodie Disney 70 (1999)
- Disney Libri a fumetti 200403 - Paperi & Pirati (2004)
- Disney Time 36 - Paperi & Pirati (2004)
- Supplementi a Topolino 2777 - TopoOscar 1 (2009)
- I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) 19 (2017)