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  • Topolino, Macchia Nera e la modalità random
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Topolino, Macchia Nera e la modalità random è una storia sceneggiata da Marco Nucci e disegnata da Stefano Intini, apparsa sul numero 3535 di Topolino nell'agosto 2023. È il quinto episodio della serie Lord Hatequack Presenta: L'ora del terrore.

Trama[]

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Lord Mortimer Hatequack invita i lettori ad avventurarsi sullo «scricchiolante scalone» della sua dimora - tra corvi, ragni e gatti neri - perché sta per scoccare la mezzanotte… oops! La pendola segna le 21.40! Ma niente paura, rassicura il Lord: è solo la pendola magica che perde colpi e la si può capire, data la bizzarria del tempo che a volte scorre lento, a volte velocissimo e talora si ripiega su sé stesso. Poi in compagnia del pipistrello Asmodeo, Hatequack inizia un nuovo racconto.

Il Lord è divenuto amico di Marlin e Zapotec e ha rivelato loro le conclusioni dei suoi libri gialli; in cambio i professori l'hanno informato dell'esistenza della Macchina del tempo e delle sue funzioni, in particolare della modalità random (casuale), sconosciuta persino a Topolino. I professori spiegano tale modalità con queste parole: «innesca una serie di viaggi nel tempo ravvicinati verso epoche casuali, utili a ringalluzzire i sensori della macchina nel corso della manutenzione annuale». Durante l'utilizzo della random, nessuno può salire sulla macchina e neppure può essere presente, data l'imprevedibilità degli esiti sulle persone.

Random1

Il caso vuole che una notte Topolino, Pippo e Basettoni inseguano Macchia Nera nel suo covo e il malandrino, per metterli fuori gioco, li asperga di Pentadelio Bianco, un gas che toglie la memoria degli ultimi eventi. Naturalmente anche Macchia viene irrorato e si ritrovano tutti smemorati e confusi, consapevoli però ancora delle loro identità e ruoli: quindi uno riprende la fuga e gli altri tre l'inseguimento.

Random2

Dopo tortuosi percorsi attraverso cantine e fogne, Macchia Nera apre una porticina sconosciuta e si ritrova nei sotterranei del Museo di Storia e Archeologia, proprio davanti alla Macchina del tempo. Esamina curioso il congegno e ne comprende le funzioni, ma la scritta MODALITA’ RANDOM 43 SECONDI che appare sul monitor lo lascia dubbioso. Intanto i tre inseguitori hanno trovato la porticina e dalla luce che ne traspare capiscono che il fuggitivo si è rintanato li; entrano quindi e Topolino ad alta voce designa il luogo come il laboratorio segreto di Marlin e Zapotec. Basettoni e Macchia Nera nulla sanno della macchina, ma prima che possano chiedere scatta la modalità random.

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L' involontaria tappa iniziale è la preistoria, tra enormi dinosauri. Topolino propone a Macchia Nera una momentanea alleanza per trarsi dai pasticci, ma questi rifiuta e fugge ancora. Arriva uno spaventoso T-Rex ma, prima che si divori i malcapitati, la modalità si avvia un'altra volta e il quartetto raggiunge l'antico Egitto. Mentre Pippo si perde nei ricordi e rammenta un altro viaggio, durante il quale hanno incontrato Cleopatra[1], Topolino cerca di capire da cosa sia provocato l'insolito comportamento della macchina; Macchia Nera intanto raggiunge nella sua fuga la piramide a gradoni proprio nel momento in cui la modalità random si riavvia e trascina tutti quanti nel Medioevo, nel mercato di un villaggio francese. La loro apparizione sconvolge gli abitanti e dà a Macchia la possibilità di una nuova fuga, questa volta a cavallo.

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Pippo riesce a scambiare un pugno di sabbia del deserto con un cavallino macilento, che poco regge il peso dei tre; ma il destriero viene presto liberato dalla pesante soma grazie a un altro spostamento random cui ne seguono altri ancora: la Roma imperiale (e Pippo ricorda di aver incontrato Giulio Cesare[2]), la Grande Muraglia cinese, la Londra ottocentesca, il paleolitico e infine il Far West accolgono per poco i topolinesi sballottati nel tempo. Finalmente, un attimo prima che Macchia e Topolino si sfracellino sulle rocce affioranti di un torrente in un canyon, ecco che si ritrovano tutti a Topolinia accanto al Museo. Ricominciano fuga e inseguimento, che termina nuovamente nel covo di Macchia Nera: lì ancora il furfante spruzza il suo Pentadelio Bianco sui presenti e la vicenda ricomincia.

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Lord Hatequack sancisce la fine della storia, che non è tuttavia una vera fine perché i nostri sono «prigionieri di un loop spaziotemporale che potrebbe ripetersi all'infinito» e nessuno può dire se riusciranno a venirne fuori. A questo punto il Lord, col fido Asmodeo sul dito, va ad aggiustare la pendola magica perché «le conseguenze dei suoi guasti sono spesso imprevedibili e fastidiose, terribilmente fastidiose!». E nell'oscurità della notte, intorno alla tetra villa di Hatequack spuntano brontosauri e vulcani in eruzione e un T-Rex lancia il suo terrificante barrito.

Analisi[]

La storia abbina al consueto noir di Lord Hatequack le possibili complicazioni e incongruenze spaziotemporali che si ritrovano in vari episodi della Macchina del tempo; si creano quindi due differenti intrecci la cui unione porta a un parziale rinnovamento delle convenzioni narrative utizzate comunemente nelle storie delle due serie. Suggestiva pure la composizione ad anello delle vicende dei crononauti, il cui ritorno al punto di partenza potrebbe innescare un processo senza fine.
Il Pentadelio Bianco è una citazione da Io sono Macchia Nera di Marco Nucci e Casty (I TL 3429): un fiore simile al giglio col potere di cancellare i ricordi dei topolinesi.
La casualità dei viaggi atttraverso varie epoche e alcuni dei luoghi visitati (si fa per dire) ricordano un recente volume delle Graphic novels di Glénat: Mickey attraverso i secoli.

Pubblicazioni italiane[]

Note[]

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