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Le Sirene sono creature mezze umane e mezze pesce che abitano il mondo della saga fantasy Wizards of Mickey. Appaiono per la prima volta nell'episodio Il labirinto delle cascate scritto da Stefano Ambrosio e disegnato da Lorenzo Pastrovicchio.

Aspetto e Carattere[]

Le Sirene sono creature ricoperte di squame con una folta e lunga capigliatura arancione, occhi di color giallo e una lunga pinna biforcuta, grazie alla quale possono nuotare, verde. La loro Regina era un tempo una donna umana bellissima dai lunghi capelli neri che fu trasfigurata in volto divenendo come le altre sue simili come punizione per aver evocato il mostro Oblivion.

All'apparenza cattive e aggressive le sirene nascondono un lato nobile e sanno riconoscere coloro che agiscono con buone intenzioni.

Storia[]

Si narra che un tempo le Sirene fossero esseri solari e bellissime e che vivano in armonia nel lussuosissimo castello di vetro denominato Caer Crystal finché un giorno i Talporchi non misero a fuoco e fiamme il castello penetrando attraverso delle gallerie sotterranee. La Regina provò a difendere il castello invocando Oblivion, una mostruosa creatura, per punire gli usurpatori rinunciando per sempre alla sua bellezza e anche a quella delle sue simili. Tuttavia nonostante ciò furono costrette ad abbandonare il castello lanciandolo in balia della creatura invocata.

Successivamente le Sirene trovano nuova dimora nelle Cascate di Durlan, formatesi secondo delle leggende proprio dalle loro lacrime, e dove all'interno custodiscono gli Stivali di Gertus, uno dei pezzi necessari a ricomporre La grande armatura. Le sirene concedono subito la possibilità di prelevare gli Stivali ai Wizards of Mickey ma svelano anche che il draghetto Fafnir non potrà abbandonare le cascate poiché ha rubato un diamante. Le creature si ricrederanno quando i Wizards of Mickey sconfiggeranno con grande valore e coraggio Pyranar, uno dei Draghi Antichi, permettendo cosi anche a Fafnir di lasciare le cascate riconoscendo che il piccolo Drago era spinto da buone intenzioni poiché voleva rubarlo solo per ripagare i debiti di Paperino.


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