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Il professor Kappa (in originale professor Doublex) è uno scienziato malvagio appartenente all'universo dei topi, il quale lavora con Acca e Zeta. Egli esordisce nel 1932, con la storia Topolino e Orazio nel castello incantato di Floyd Gottfredson e Webb Smith.
Informazioni generali[]
Kappa è un perfido inventore che utilizza la propria grande mente per attuare i suoi terribili piani: intende arricchirsi e dominare il mondo, e per i suoi fini è disposto a sacrificare vittime innocenti. Egli collabora con il professor Acca ma, mentre quest'ultimo si lascia spesso pervadere dalle emozioni, il primo ha una natura più taciturna, pacata, fredda e controllata (caratteristiche che viene enfatizzate dal particolare aspetto degli occhi). Tuttavia, a volte anche Kappa si fa coinvolgere dall'esultanza del collega, alternando quindi momenti di riflessiva lucidità ad attimi di pura follia.
Con Acca mantiene un rapporto cortese mentre prova una sorte di timore reverenziale verso il professor Zeta, che il personaggio riconosce come il più intelligente dei tre.
Aspetto[]
Il personaggio possiede le fattezze di una scimmia antropomorfa alta, magra e marrone (grigia sulle strisce originali). La caratteristica fisica che più si nota sono i particolari occhi, piccoli, senza pupille e cerchiati di nero; ciò contribuisce a rendere le sue espressioni impenetrabili. Le disordinate e lunghe sopracciglia bianche segnano il confine della parte nera del volto. Egli ha inoltre un piccolo naso a tartufo e lunghe basette arruffate e bianche, le quali sono poste appena sotto le orecchie.
Abbigliamento[]
Il professore si veste esattamente come il collega Acca: indossa un lungo camice bianco da scienziato dotato di bavero, maniche arrotolate e una fila di bottoni. Kappa porta inoltre lunghi guanti neri ed un paio di occhiali (retti da un elastico) sopra la testa.
Ispirazione[]
L'idea di creare un trio di inquietanti scienziati pazzi venne a Gottfredson vedendo un cortometraggio di Topolino intitolato The Mad Doctor, al quale l'intera vicenda a fumetti è vagamente ispirata.