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Pippoparodie è il nome dato agli ultimi volumi della serie Le Grandi Parodie Disney; protagonista delle storie è Pippo nei panni di personaggi storici o letterari.


Storia[]

Le Pippoparodie vengono annunciate da Lidia Cannatella sul numero 71 delle Grandi Parodie Disney, uscito nel dicembre 1999; la storia di questo numero, Dick Pipp, è già una sorta di anticipo della collana, così come la precedente sul numero 70, Topolino e gli ammutinati del Daunty. Quest'ultima infatti riprende titolo e soggetto della storia originale americana che ha dato lo spunto per un utilizzo da protagonista di Pippo: nel 1975 il Disney Studio (foreign market stories) inizia a realizzare la serie dei Disney Goofy Classics (in un primo momento chiamati Disney Comedy Classics), il cui episodio d'apertura e ispiratore dei successivi è appunto la parodia Mutiny aboard the H.M.S. Bounty di Howard, Van Osten e Steer (Inducks S 75158), con Topolino e Pippo. Le potenzialità comiche di un Pippo nel ruolo di personaggi storici famosi, o protagonisti di romanzi altrettanto famosi, è subito evidente a Don MacLaughling - direttore artistico e delle Direct Sales allo Studio Disney - che incoraggia nuove produzioni in formati più ampi (44 tavole). Topolino è presente quale comprimario in tutte le storie, mentre molti dei personaggi femminili sono interpretati da Clarabella, ma quasi tutto l'Universo dei topi vi compare. I Goofy Classics verranno affidati a vari sceneggiatori e disegnatori, tra cui Hubbard, Strobl, Steere, Fallberg e il Jaime Diaz Studio e avranno distribuzione mondiale; la Germania ne ha pubblicate trenta tra il 1977 e il 1986 nella serie Das große Goofy Album, con successive riprese.

Secondo Becattini, dalle cui pagine è tratta buona parte delle notizie,[1] i Goofy Classics furono in tutto 34 e l'ultimo pubblicato è Goofy Goethe, edito in Italia prima che altrove (n. 78 delle Pippoparodie). Inducks raccoglie la serie sotto la denominazione Goofy as a famous historic person[2].

Pippoguten

pagina di Pippo Gutenberg

Dice Becattini, a proposito del formato in 44 tavole: «La particolare struttura grafica che caratterizza buona parte di queste storie dà modo agli sceneggiatori di inserire in ciascuna tavola molteplici gag visive, cosicché in alcuni casi le tavole stesse appaiono come dei veri e propri happening grafici».

Tornando alla serie italiana, ogni volume, cartonato, riporta la dicitura Storie inedite, perché tali sono, almeno in Italia. Il primo numero del febbraio 2000 è Don Pippo Chisciotte, definita nell'introduzione della Cannatella, «la prima di una lunga serie di parodie…»; in realtà la serie è stata breve, ma certamente simpatica. Becattini ha curato le schede informative dei personaggi o delle opere di riferimento e ne è uscita una piccola collezione di divertenti riletture storiche alla Pippo.

In Italia alcune storie dei Disney Goofy Classics non comprese nelle Pippoparodie erano state raccolte nel volume Il Grande Pippo, Mondadori 1979 e nelle cinque uscite della collana Pippo il Grande pubblicate dalla Mondadori tra il gennaio e il maggio 1983.

Titoli compresi nella collana[]

Curiosità[]

  • Non si devono confondere queste pubblicazioni con il volume del 2011 Pippoparodie - I grandi romanzi di Pippo, n. 56 della serie Disney Time, che sono invece una raccolta de I mercoledì di Pippo.
  • Altre serie ispirate a Pippo sono Goofy Adventures[3] e A Goofy Look at…, il Professor Pippo in Italia, in alcune delle quali vengono riprese storie dei Goofy Classics.[4]

Note[]

  1. [Alberto Becattini, Disney a fumetti, Reggio Emilia, Anafi 2019, pp. 138 s,]
  2. [1]
  3. [2]
  4. [3]
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