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  • Pippo della Francesca e il ritratto del complotto
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Pippo della Francesca e il ritratto del complotto è una storia pubblicata su Topolino n° 2926 di Dicembre 2011, scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Paolo De Lorenzi. Si tratta del quinto capitolo della serie La storia dell'arte di Topolino.

Trama[]

Urbino, 1460. Il capitano Topolin Degli Astuti è molto impegnato nel proteggere il duca Federico Da Topofeltro dai molteplici attentati alla sua vita poiché il duca, a causa del suo brutto carattere, si è fatto molti nemici. Ma egli non intende cambiare atteggiamento e presenta a Topolin il nuovo pittore di corte Pippo della Francesca a cui vuole commissionarie un particolare lavoro: un doppio ritratto di lui e sua moglie Topesia Sforza che donerà a sua moglie quando ritornerà da una visita alle sue zie. Topolin viene nominato guida e aiutante di Pippo.

Tempo dopo Pippo, che si distrae molto facilmente ed ha una fissazione per i nasi grandi come quello di Topolin, non è riuscito a trovare la giusta ispirazione. Lui e Topolin fanno un giro al mercato e si imbattono in Macchia Dalle Bande Nere, un complottatore. Pippo accidentalmente gli fa cadere il suo cappuccio nero rivelando il suo volto e ne disegna subito un ritratto. Macchia si trova così nella situazione di doversi sbarazzare dei due che vengono convocati a palazzo. Qualche giorno dopo, mentre Pippo è al lavoro, il duca Federico irrompe accusandolo di essere una spia e l'accusa è partita dal nuovo consigliere Neri Della Macchiola. Topolin interviene a difendere l'amico e i due sono costretti a fuggire dal castello col pittore che riesce a portare i suoi schizzi con sé. Neri Della Macchiola è naturalmente Macchia che consiglia al duca di incontrarsi fuori Urbino con un dignitario del Re di Francia che lo aiuterà contro i suoi nemici. Nel frattempo, nella foresta, Topolin riconosce il criminale dal ritratto e racconta che ha rubato il tesoro dei precedenti duchi.

Giorni dopo, la duchessa Topesia è sulla via di ritorno quando viene attaccata da Macchia che vuole prenderla prigioniera ed usarla come ostaggio per conto dei nemici del duca che arriverà (avendo creduto alla storia del dignitario francese) e dovrà dargli per il riscatto l'intero Palazzo Ducale. Mentre Macchia torna a Urbino, Topolin ne approfitta per liberare la duchessa ed idea un piano per smascherare Macchia. Lui e Pippo si fanno catturare da un nemico del duca, Rancoroso Da Bisticci e gli spiega che Macchia sta facendo il doppio gioco ed intende catturare tutti i nemici del duca per consegnarglieli. Topolin racconta la stessa storia a tutti gli altri signorotti. Quando Macchia così accompagna il duca Federico al luogo dell'appuntamento, i signorotti attaccano lui invece del duca che viene però accidentalmente ferito al naso dalla spada di Macchia durante la colluttazione. Alla fine il duca Federico si scusa con Topolin e Pippo e fa anche pace con i suoi ex-nemici. Pippo, ispirato dal "nuovo naso" del duca, riesce a realizzare il doppio ritratto di lui e sua moglie Topesia di profilo.

Tratti storici[]

  • Il personaggio di Pippo della Francesca è ispirato al pittore rinascimentale Piero della Francesca, la cui opera più famosa è il doppio ritratto dei duchi di Urbino: Federico da Montefeltro e Battista Sforza (oggi uniti in unica cornice ed esposti alla Galleria degli Uffizi di Firenze).
  • Il duca da Montefeltro si faceva ritrarre di profilo a sinistra poiché durante uno scontro perse l'occhio destro e in un altro un pezzo di naso. Quest'ultimo evento viene citato nella storia Disney seppur in maniera edulcorata.

Pubblicazioni italiane[]

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Mastro Topolinius e il portale rivelatore

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27 dicembre 2011 Paperin Monet e il salon De'Paperon

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