- Pippo Strauss
- Commenti
Pippo Strauss è una storia di Carl Fallberg e Hector Adolfo de Urtiága, del Disney Studio (foreign market stories), pubblicata per la prima volta in Germania nel 1987 e in Italia nella serie Pippoparodie nell’agosto 2000.
Trama[]
Vienna, 1825. Papà Strauss, un salsicciaio, torna festante dalla moglie, perché la sua fabbrica è stata scelta dall'imperatore per le forniture reali. La soddisfazione però dura poco: il piccolo Pippo, prima ancora di camminare, ha sviluppato un notevole senso musicale che rivela pestando con un mestolo e una schiumarola su pentole d'ogni tipo e riproducendo le prime quattro battute della quinta sinfonia di Beethoven.
La mamma è estasiata, ma papà Strauss odia i musicisti: proprio Beethoven non gli ha ancora pagato un conto e Schubert ha saldato il suo in natura, con una sinfonia, poi risultata incompiuta…
Il destino del pargolo è segnato: dovrà fare il salsicciaio e Pippo senior gli strappa via dalle mani gli improvvisati strumenti musicali, provocando il pianto disperato del bebè (che strilla la sonata n. 24 di Mozart). La mamma non si rassegna e, allontanatosi il marito, prende un piccolo violino nascosto in un baule e lo dà al figlio. Inizia così la carriera segreta del giovane Strauss, che suona solo in assenza del padre; in sua presenza finge di esercitarsi ad insaccare salsicce nei calzini. Un giorno però si presenta alla porta degli Strauss un altro giovane violinista vicino di casa, sosia di Topolino, che ha sentito il suono dello strumento e cerca un compagno di sonate. Mamma Strauss gli chiude la porta in faccia ma poi, non vista dal marito, lo insegue in strada e gli spiega la situazione. Topolino propone allora che Pippo si unisca a lui in concerti di strada, a dimostrazione che anche la musica può portare proventi, oltre che bellezza e piacere.
Supportati dalle mamme, i due si esercitano insieme e tentano la carriera dei musicisti di strada, ma la concorrenza è numerosa e agguerrita. Decidono allora di suonare un pezzo difficile per colpire il pubblico e scelgono il concerto numero quattro di Paganini. Caso vuole che, mentre lo eseguono, passi da lì proprio Paganini che, dopo aver rilevato le manchevolezze dell'esecuzione, si abbandona ai suoi famosi virtuosismi e incanta i due giovani. Dopo una tale esibizione, Topolino e Pippo si sentono inadeguati come violinisti e pensano di comporre dei loro pezzi da suonare con un'orchestra, magari dei valzer. Il primo si intitolerà, a seguito di una caduta di Pippo nel fiume, Il bel Danubio blu. L'idea si dimostra efficace: alle note della loro musica la gente si lancia nel ballo entusiasta. Nel frattempo Pippo Strauss senior riceve dall'autoritario imperatore l'ordine di un'enorme salsiccia da cinquecento libbre per i festeggiamenti del suo compleanno.
Il salsicciaio è onorato ma preoccupato: il compito è gravoso e avrà bisogno della piena collaborazione del figlio. E così Il giovane Strauss deve interrompere momentaneamente la sua attività musicale per insaccar salsicce: ma non è un lavoro che ama e spesso combina guai, come dimenticarsi la porta della fabbrica aperta e dare così accesso a una muta di cani e cagnolini ingolositi.
Alcuni giorni dopo il salsiccione è pronto e durante il trasporto Pippo junior deve lanciare salsicce ai cani che seguono il carretto, perché non danneggino l'opera d'arte paterna. Intanto Topolino ha raccolto una scalcinata orchestrina e si presenta a palazzo per festeggiare con la musica l'imperatore. Viene naturalmente respinto, ma non demorde e decide di entrare di nascosto nella reggia con gli orchestrali.
A palazzo si prepara la festa e l'imperatore per l'occasione si pone in capo la pesante e preziosa corona di gala, che indossa per l'ultima volta: dato il suo valore, ritiene meglio custodirla in cassaforte. Tra i suoi servitori però ci sono due ladri che mirano alla corona e aspettano la prima occasione per rubarla.
L'occasione arriva presto: quando gli Strauss recapitano il salsiccione, la porta rimane aperta per la consueta sbadataggine del giovane e una pletora di cagnetti si precipita nella sala, attirata dal profumo della raffinata pietanza. Si crea una gran confusione e i due ladruncoli fanno sparire la corona nel bidone dell'immondizia. Scoperto il furto, l'imperatore fa perquisire tutti e infine sospetta che gli Strauss abbiano addestrato un cane a rubare. I due stanno per essere arrestati, ma Topolino e la sua orchestra, entrati di soppiatto, iniziano a suonare Il bel Danubio blu. Le note del valzer scatenano nei presenti un irrefrenabile desiderio di ballare e tutti, guardie e servi compresi, volteggiano con foga. Ma tra un passo e l'altro di danza, i ladri si scontrano con l'imperatore e il bidone che reggono si rovescia, svelando la corona. Saputo che l'autore della musica risolutrice è il giovane Pippo, il sovrano per decreto reale stabilisce che lui e la sua orchestra eseguano per tutta Vienna i loro brani.
È l'inizio della smagliante carriera di Strauss e dei suoi orchestrali, famosi e richiesti in tutta Europa. Persino babbo Strauss si ricrede sulla musica e, sotto lo sguardo arcigno di un busto di Beethoven, prende lezioni di violino dal figlio.
Analisi[]
I fatti storici della vita di Johann Strauss figlio sono liberamente rielaborati, ma mantengono i dati principali: il padre, anch'egli Johann e musicista, desiderava per il figlio una carriera diversa, da banchiere, mentre la madre assecondava il talento del giovane, che avrebbe formato in seguito una sua orchestra unendola a quella del padre e dei fratelli. Il successo di Strauss quale compositore di valzer e di operette fu (ed è ancora) grande a Vienna, in tutta l'Austria e l'Europa, persino negli Stati Uniti e il musicista fu effettivamente nominato direttore dei balli di corte, anche se in età più avanzata rispetto alla storia Disney.[1]
Impossibile dire se Paganini incontrò effettivamente il giovane Strauss; di certo Strauss padre si ispirò al violinista per una sua opera, il Walzer à la Paganini Op. 11.
Tutta la storia è un grande omaggio alla musica: non solo gli Strauss e Paganini, ma anche Beethoven, Bach, Haydn, Händel e Schubert, con la sua Incompiuta, vengono onorati nel corso della vicenda.
Commovente è inoltre il ricordo di mamma Strauss rivolto a Mozart: al marito che impreca contro i musicisti, la donna replica: «Lascia stare Mozart! È salito nella grande sala di concerto… lassù…». I genitori d Carl Fallberg, lo sceneggiatore, erano entrambi musicisti e il figlio attesta una conoscenza storica e tecnica a proposito che risulta evidente in altre sue creazioni, come Pippo Stradivari.
Da rilevare la ricchezza delle tavole di Urtiàga, ricchezza comune a tutte le storie della serie Disney Goofy Classics, nonché alle Pippoparodie da esse derivate. Alla vicenda principale si affiancano altri episodi minimi rappresentati in secondo piano nelle vignette: incidenti di carrozze, un barcaiolo preso all'amo da un pescatore, un ladro in azione… Particolari stranianti e divertenti sono anche i cappelli di uomini e donne, decorati da animali d'ogni genere, frutta e verdura; c'è anche una gallina che libera nell'aria il suo uovo e persino la corona meno preziosa dell'imperatore è ornata da un boccale di birra. Becattini, nelle pagine introduttive alla Pippoparodia, rileva in questa fantasiosa profusione di particolari la somiglianza con le pagine di Jacovitti, per di più autore anch'egli di un personaggio a nome Pippo.
Curiosità[]
I personaggi di Strauss e Strauss padre compaiono brevemente anche nella storia Zio Paperone e il valzer polivalente, dove però la rivalità tra i due non è edulcorata come qui.
Pubblicazioni italiane[]
- Le Grandi Parodie Disney 75 (2000)