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  • Paperogate di Creta e l'eroico turlupinante
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Paperogate di Creta e l'eroico Turlupinante è una storia di Roberto Gagnor e Alessio Coppola pubblicata per la prima volta sul numero 2862 di Topolino. E' il terzo episodio della saga di Paperogate di Creta, e si ispira al culto degli eroi diffuso nell'antica Grecia.

Trama[]

Paperogate di Creta, che abita a Paperopolis nella Grecia Papera, spiega al suo amico Ciccios di Salamina il motivo della rivalità tra la sua città e quella di Okopolis, che dalla prima è divisa solo da un braccio di mare: da Okopolis è transitato il grande eroe Paperercole, mentre a Paperopolis non è mai accaduto nulla di notevole. Compare Paperonios che, desideroso di creare un merchandising a tema eroico, ha promesso mille dracme a chi presenterà testimonianze del glorioso passato della città.

Paperogate fruga in soffitta e trova il diario dell’antenato Paperostrato detto lo Sfracellide, autore di grandi imprese quali far cadere rumorosamente l’armatura mentre era all’interno del cavallo di Troia o cercare la via del ritorno in Grecia con una cartina della Norvegia (impiegò vent'anni). Ma anche Ciccios vanta un illustre progenitore: Panzerottide che rubò la merenda ad Achille. I due si rendono però conto che le imprese dei loro antenati non sono abbastanza fulgide e si mettono alla ricerca di altri eroi. Vengono loro proposti dagli abitanti di Paperopolis il famoso Bugiardonios, che tentava di vendere il Partenone, o Scomoodonte, che rimase avviluppato in un piatto di spaghetti: ne esiste ancora la statua che però Ciccios manda in frantumi.

Marzullos

I Bassottoi

I due amici sono scoraggiati, ma si presentano i Bassottoi, travestiti e sotto i falsi nomi di Marzullos, Truffos e Buggeros e propongono loro i preziosi cimeli dell'eroe Turlupinante, che salvò la città dal Tassotauro, un mostro metà uomo e metà commercialista; i furfanti ne hanno trovato il nome su un vecchio numero di una rivista.
Tutta Paperopolis accoglie con entusiasmo la scoperta del suo mitico salvatore e Paperonios mette in commercio gadgets, cibarie e capi d'abbigliamento ispirati al ritrovato eroe.

Turlupinante

Turlupinante

Ma Pikos il Quadrisapiente, di ritorno dalla Secchionia, dimostra che i cimeli sono clamorosi falsi: la città si infuria con Paperonios, Paperogate e Ciccios che si mettono in salvo montando sul carro di Pikos, trainato dall’asino Socrates. Si imbattono poi nei Bassottoi, fermi ad un "kasellos" per mancanza di spiccioli e inizia un furibondo inseguimento, che finisce però contro un muro, con gran rovina dei carri, dei personaggi e del muro stesso.
Ma avviene un inatteso colpo di scena: mentre ancora le due parti litigano, compare il vero Turlupinante, da gran tempo assente, e dimenticato, a causa della mappa sbagliata di Paperostrato. Il vero Turlupinante è presentato in pubblico e rinasce l'entusiasmo cittadino, ma la gioia per Paperonios dura poco: Turlupinante gli chiede una cospicua parte degli utili sul "merchandising", come suggeritogli da Paperogate. Paperonios, furente, insegue Paperogate con uno spadone, mentre Ciccios divora forme di feta e Pikos compone un poema tragicomico.

Riferimenti storici ed artistici[]

  • La statua di Scomodoonte prigioniero degli spaghetti con i figli è una citazione del gruppo marmoreo del Laocoonte, il sacerdote troiano che tentò di smascherare l'inganno del cavallo e fu per questo punito dagli dèi che volevano la sconfitta di Troia. Il destino di Laocoonte è ben più tragico di quello di Scomodoonte: non gli spaghetti, ma due feroci serpenti usciti dal mare lo stritolano con i suoi due figli giovinetti.
  • La mappa della Norvegia di Paperostrato potrebbe richiamare uno studio di Felice Vinci nel quale l'autore, con qualche plausibilità, ipotizza che le peregrinazioni di Ulisse non si siano svolte all'interno del Mar Mediterraneo, ma nel Mar Baltico e in effetti la geografia omerica del viaggio dell’eroe è estremamente incerta.

Curiosità[]

  • Okopolis e Paperopolis separate da uno stretto e in perenne lite, sembrano ispirate dalla posizione geografica e dalla nota rivalità tra le attuali Messina e Reggio Calabria.
  • Bugiardonios tenta di vendere il Partenone così come Totò, nel film Totò truffa 62, offrì in vendita la Fontana di Trevi.
  • Il nome di uno dei Bassottoi, Marzullos, potrebbe alludere al conduttore televisivo Gigi Marzullo e alle sue marzullate o anche alla sua chioma, imitata nel travestimento del bassotto.

Pubblicazioni italiane[]

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