- Paperino sulla rotta di Cristoforo Colombo
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Paperino sulla rotta di Cristoforo Colombo è una storia di Carlo D'Alba e Giuseppe Perego, edita per la prima volta su Topolino 1021 nel giugno 1975.
Trama[]
Qui, Quo, Qua stanno elogiando il coraggio e l'intraprendenza dei grandi navigatori che si sono ricoperti di onore e di ricchezze, primo fra tutti Cristoforo Colombo. Paperino che li sta ascoltando seduto in poltrona, si abbandona a un pisolo con queste immagini nella mente e sogna.
Uno Zio Paperone in abiti di fine '400 ma con le sue peculiari caratteristiche intatte, si lamenta che tutte le potenze intraprendono viaggi in mare alla ricerca di tesori, tranne lui, e poiché non vuole essere da meno decide che il nipote si improvviserà marinaio e guiderà una sua nave verso le ricchezze d'oltre oceano: Paperino cerca di opporre resistenza, ma la consueta lista dei debiti lo zittisce.
Così zio e nipotini si imbarcano e veleggiano verso il nuovo mondo; finalmente giungono ad una terra, un'isola; Paperino monta su una scialuppa, cade in mare, risale sulla scialuppa tra le risa soffocate dell'equipaggio e poi sbarca a riva proclamando la terra proprietà di Paperopoli. Poco dopo però vengono accerchiati dagli indigeni, che parlano una lingua fatta di poche parole: alhoa, bonga, samo e campa. Paperino rassicura i suoi uomini e si reca alla presenza del capo tribù. Nel frattempo i nipotini, cui era stato proibito di scendere dalla nave, raggiungono a nuoto la costa per portare aiuto al parente pasticcione, parente che intanto spiega la funzione del fucile sparando alcuni colpi e terrorizzando la tribù. I nipotini si avvicinano, ma vengono visti e rincorsi da un focoso cavallo con un corno sul muso; Paperino in preda al panico fa partire un colpo che raggiunge e abbatte il corno. A quel punto il cavallo diviene mansuetissimo e Paperino è acclamato come un eroe domatore di belve.
Viene ricoperto di doni, tra i quali casse di preziosissime perle bianche e nere e in più il capo gli offre un dono personale: una sorta di randello istoriato.
Recuperato l'equipaggio e raccolti i tesori, la nave riparte, ma poco dopo viene attaccata dai pirati che prendono le perle senza torcere un capello ai paperi e ai marinai. Tornato in patria, Paperino deve affrontare Paperone, che è molto irritato dalla perdita del tesoro e non lesina sonore randellate al nipote col dono del capo tribù. Ma il bastone si are e lascia cadere uno scritto: è a firma di Colombo che dice di aver preso possesso dell'isola in nome dei Reali di Spagna e che nessuno potrà accampare diritti su quella terra. Così Paperone resta senza perle e Paperopoli senza isola e riprendono le randellate.
Paperino si sveglia imprecando contro Colombo e si rende conto di aver sognato, ma ormai il nome del navigatore gli è ostico e quando i nipotini lo pronunciano arrivano per loro i colpi di battipanni.
Analisi[]
Vicenda semplice e divertente, giocata sull'eterna contrapposizione zii-nipoti, immutata nei secoli. La realtà storica non è più di tanto indagata e rappresentata, anche se citata in modo corretto, e la critica nei confronti degli europei conquistatori e vessatori del nuovo mondo è solo sottintesa nella storia dove prevale la bonomia e persino i pirati sono dei simpatici razziatori, al punto che gli unici atti di violenza sono compiuti dagli zii con randellate e battipanni. Belle le immagini delle navi sul mare.
Curiosità[]
Paperopoli viene data come esistente poco dopo la scoperta di Colombo; in seguito la data della fondazione sarà fissata nel 1579[1], ma resta la singolarità di una città, sia pure fittizia, americana (o no?) già progredita e sviluppata ai tempi di Colombo; c'è persino, sventolante sulla cima dell'albero maestro della caravella, la bandiera con l'insegna del dollaro.
Principali pubblicazioni Italiane[]
- Topolino 1021 (1975) Paperino sulla rotta di Cristoforo Colombo
- I Classici di Walt Disney (seconda serie) 111 - Disney Story (1986)
- Paperino Mese 189 - Paperi sogni e incubi (1996)
- Raccolta Paperino Mese / Paperino 21
Note[]
- ↑ cfr. Paperopoli