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"Ormai ha toccato il fondo: di notte si alza e corre verso la stazione!"
Qui, Quo, Qua su Paperino

Paperino pendolare è una storia del 1977, scritta e disegnata da Marco Rota.

Trama[]

Paperino, ammirando il viavai di gente alla stazione centrale di Paperopoli, non può fare a meno di sentirsi a disagio: trova la metropoli troppo caotica e alienante, e desidera un cambiamento radicale. Di lì a poco il papero passa davanti a un'agenzia immobiliare: grazie anche alla dialettica del furbo impiegato, il nostro eroe si convince a trasferirsi in una villetta nel tranquillo paesino di Tuttotace. Malgrado lo scarso entusiasmo dei nipotini, il trasloco avviene immediatamente e Paperino si deve adattare alla nuova vita di pendolare.

Come dovevasi dimostrare, la vita in campagna non è affatto rose e fiori per il simpatico papero: ogni mattina deve alzarsi prestissimo per raggiungere la stazione, viaggiare in treni affollatissimi (e spesso in ritardo o soppressi) e, una volta a Paperopoli, destreggiarsi fra i mezzi pubblici per raggiungere la sede della ditta Precisini in cui lavora. Inoltre, rimane ben poco tempo per godere della quiete campagnola: l'unica volta che, approfittando di un giorno di chiusura della ditta, Paperino e nipoti decidono di fare una scampagnata, vengono colti da un nubifragio.

Malgrado le difficoltà, Paperino si appassiona al suo nuovo ruolo, e i continui sforzi fatti per arrivare sul posto di lavoro in orario lo inorgogliscono, tanto che prende a suo modello tale Slim Traversina, un pendolare talmente preciso e assiduo negli spostamenti da aver ricevuto numerosi premi. Nel frattempo è arrivato l'inverno e in un giorno di particolare avversità climatica, malgrado la soppressione del suo treno, Paperino riesce quasi miracolosamente ad avere la meglio su tutte le difficoltà e ad arrivare in ufficio in orario servendosi di vari mezzi di fortuna: inoltre, durante il tragitto compie varie imprese fra cui contribuire all'arresto di una banda di fuorilegge.

Il giornale "Il Pendolare", di cui il nostro papero è assiduo lettore, è venuto a conoscenza della fortunosa vicenda e decide di premiare Paperino con un ricco premio in denaro, a suo tempo già attribuito a Slim Traversina. Purtroppo, il premio sfuma in quanto nell'ultimo tratto del tragitto il papero si era servito di una mongolfiera appartenente allo stesso giornale, il che invalida la correttezza del suo operato.

Paperino, del tutto esasperato, abbandona per sempre la sua vita di pendolare e ritorna a Paperopoli, licenziandosi anche dalla ditta Precisini, che ora giudica troppo lontana: il suo nuovo lavoro sarà lustrare monete per lo zio Paperone, impiego sottopagato e frustrante, ma a due passi da casa.

Analisi[]

Paperino pendolare si può annoverare fra le storie di Paperino più belle di sempre (è stata a lungo fra le prime 100 della graduatoria INDUCKS), soprattutto se si considera il ruolo di protagonista assoluto - Qui, Quo, Qua hanno una funzione secondaria; Paperon de' Paperoni è solo nominato nell'ultima vignetta; nessuno dei numerosi altri personaggi riesce ad acquisire una fisionomia a tutto tondo - svolto dal simpatico papero, che ribadisce la sua condizione di antieroe in un modo piuttosto originale, a metà strada fra la caratterizzazione barksiana di cittadino medio, privo di qualità di spicco ma onesto e intraprendente, e quella più tipicamente italiana di personaggio perseguitato senza motivi logici dalla sfortuna. Un punto di forza della storia è l'inserimento delle pur paradossali vicende di Paperino in un contesto quotidiano e credibile, in cui i lettori possono identificarsi o identificare persone note.

Anche i luoghi, disegnati con perizia e abbondanza di dettagli da Rota, si possono considerare elementi importanti della storia: si noti soprattutto la rappresentazione del caos e della dimensione quasi disumana di Paperopoli, simbolo della metropoli tentacolare del tardo Novecento, che l'autore, rende molto simile a Milano (in particolare la stazione centrale è omonima e identica a quella del capoluogo lombardo). Meno appariscente, ma altrettanto interessante, è la raffigurazione del paesino di Tuttotace, luogo apparentemente tranquillo, ma in realtà di una desolazione quasi spettrale - praticamente privo com'è di presenze umane se si eccettua un apatico e rassegnato capostazione - e, in definitiva, non meno inquietante della grande metropoli.

Curiosità[]

  • Paperino pendolare è considerata la migliore storia Disney realizzata nel 1977 secondo il giudizio dei lettori del sito INDUCKS (luglio 2020)[1].

Pubblicazioni[]

Paperino pendolare è stata pubblicata otto volte in Italia:

inoltre ha goduto di un buon successo sul mercato estero, essendo stata tradotta e pubblicata in Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna e Svezia.

Note[]

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