- Paperino e la scoperta dell'Italia
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- "Andiamo a restituire la visita a Cristoforo Colombo"
- ―Zio Paperone
- "Io maledico il momento in cui ho accettato di fare questo viaggio."
- ―Frase ricorrente di Paperino
Paperino e la scoperta dell’Italia (o Paperino alla scoperta dell’Italia) è una storia scritta da Guido Martina, disegnata da Luciano Bottaro e apparsa per la prima volta in quattro puntate su Topolino 139-142, dal 25 maggio al 10 luglio 1956. È la prima occasione in cui gli autori della scuola italiana fanno visitare ai personaggi Disney il nostro paese (sebbene ci fossero già stati alcuni precedenti in storie americane, come Zio Paperone e la favolosa pietra filosofale).
Trama[]
Prima puntata[]
Zio Paperone caccia da casa un inquilino moroso, il sarto disoccupato Beppe Turano, talmente al verde che la sua unica ricchezza è un sacchetto di terra portato come ricordo dalla natia Calabria. Il fiuto finissimo di Paperone sente il sacchetto odorare di petrolio, e le analisi di laboratorio confermano la presenza del prezioso liquido. Intanto, però, il poveraccio è già ripartito per l’Italia, lasciando come unica traccia una cartolina da Reggio Calabria, inviatagli dal fratello Salvatore.
Paperone decide allora di recarsi in Italia (di cui fino allora ignorava la stessa esistenza), assieme ai nipoti, per acquistare dai due fratelli il terreno petrolifero a un prezzo irrisorio. I paperi attraversano l’oceano su una vecchia carretta, l' Ermengarda, pilotata da Paperino e, dopo 45 giorni di navigazione, approdano nel Belpaese.
- (Prima tappa: Venezia – Comacchio). Paperino ha però portato la barca a Venezia, anziché alla meta prevista, Genova. Resisi conto dell'errore, i paperi ridiscendono l'Adriatico ma incappano in una tempesta. L'Ermengarda affonda e i suoi passeggeri finiscono nella rete di un peschereccio. Scambiati per ladri dai pescatori, i paperi riescono comunque a fuggire su una scialuppa e a raggiungere la laguna di Comacchio.
- (Seconda tappa: Comacchio-Reggio Emilia). Dapprima spaventati dall'insolito ambiente delle Valli, i paperi apprendono da un pescatore di anguille di non essere in realtà troppo lontani da Reggio. A piedi, raggiungono Modena e Reggio Emilia, ma una volta nella città emiliana un vigile spiega a Paperone che la cartolina proveniva in realtà da Reggio Calabria. Paperone deve confessare a Paperino il vero motivo del suo viaggio in Italia, e promettergli la metà dei guadagni dell’affare, in cambio del suo aiuto.
- (Terza tappa: Reggio Emilia-Milano). I paperi salgono con l'autostop su un camion carico di farina, credendolo diretto a Reggio Calabria; in realtà il mezzo è di ritorno dal Sud, e diretto a Milano.
Seconda puntata[]
- (Quarta tappa: Milano-Torino). I nostri eroi scendono in Piazza Duomo, dove la farina di cui sono cosparsi attira l'attenzione dei piccioni. Paperone acchiappa uno degli uccelli, con l’intenzione di farne il suo pranzo, ed è multato per maltrattamento di animali. Ne deriva una baruffa con il vigile e un inseguimento generale. I paperi si rifugiano nel bagagliaio della sfarzosa auto di un turista americano e dentro di esso viaggiano, senza saperlo, fino a Torino.
- (Quinta tappa: Torino-Genova). In piazza san Carlo, il guidatore apre il bagagliaio per cambiare una gomma e vi trova al suo interno i paperi, ormai quasi asfissiati. I viaggiatori, realizzato di essere nuovamente finiti fuori strada, si recano alla stazione, ma lì Paperone si accorge di aver perduto il portafoglio con tutti i suoi soldi. Pur di proseguire verso Reggio, accetta la proposta di un losco individuo e, in cambio di mille lire, arruola sé stesso, Paperino e Qui, Quo e Qua nella legione straniera, con l'intenzione di fuggire alla prima occasione.
A Genova l'arruolatore, dopo aver bloccato sul nascere la fuga di Paperone, affida le sue "reclute" a un complice. I paperi sono caricati su un camion di pollame diretto a Civitavecchia, dove li aspetta la nave che li porterà in Corsica.
Terza puntata[]
- (Sesta tappa: Genova-Pisa). Durante lo scomodo viaggio, Paperino, per una volta, può rifarsi delle angherie subite dallo zio prendendolo a pugni. A Pisa i due gangster concedono ai prigionieri di scendere in Piazza dei Miracoli per mangiare, ma tenendoli sotto tiro. Qui, Quo e Qua, vedendo la torre pendente, cominciano allora a chiedere aiuto, perché il monumento sta per crollare e, una volta intervenuta la polizia, si lasciano docilmente arrestare assieme agli zii per disturbo alla quiete pubblica.
- (Settima tappa: Pisa-Roma). I paperi, travestiti da fachiri mangiafuoco, lasciano il commissariato, rubano il camion ai due gangster e sfuggono al loro inseguimento. Hanno però dovuto spendere tutte le loro mille lire per procurarsi il camuffamento e, di lì a poco, perdono anche il camion a causa di un incidente. Raggiungono comunque a piedi Roma, dove, dopo aver cercato dapprima rifugio al Colosseo, si addormentano in una cassa su un treno merci alla stazione Termini.
Quarta puntata[]
- (Ottava tappa: Roma-Napoli-Reggio Calabria). Mentre i nostri eroi dormono, la loro cassa è portata dal treno al porto di Napoli e lì caricata su una nave. Al loro risveglio, scoprono nella stiva un carico di panettoni milanesi e possono così saziare la fame arretrata. Meglio ancora, Paperino trova, in uno dei panettoni, il portafoglio di Paperone, che evidentemente era andato perso nella farina con cui erano poi stati confezionati i dolci.
La nave approda a Reggio Calabria e Paperone, che sembrava già incline a rinunciare all’affare, si reca di corsa all'indirizzo dei Turano; compra per mille dollari casa e terreni da Salvatore e inizia a scavare con i nipoti alla ricerca del petrolio. Dopo una settimana di ricerche infruttuose, un passante lo informa che quello nella terra dei Turano era petrolio da drogheria, proveniente da una damigiana frantumatasi accidentalmente; e che i due fratelli, ormai ricchi, sono partiti entrambi per l'America.
Ai paperi non resta altro che contrattare un passaggio per casa da una nave americana al porto, in cambio di lavoro. Paperone però sviene quando sente, nella stiva del bastimento, odore di petrolio.
Analisi[]
La storia è ancor oggi gradevole grazie ai disegni di Bottaro, abilissimo sia nel sottolineare le situazioni grottesche in cui i paperi incappano sia nell'evocare con pochi tratti le città italiane attraversate (memorabile soprattutto la tavola che rappresenta i quartieri popolari di Genova).
Meno convincente è la sceneggiatura di Martina, che non sfrutta a fondo le possibilità comiche dell'incontro fra i paperi e l'Italia. In effetti, Paperone, Paperino e perfino Qui, Quo e Qua appaiono qui dei tipici "turisti per caso", incredibilmente ignoranti riguardo al paese che visitano e del tutto indifferenti alle sue bellezze artistiche.
La storia è interessante dal punto di vista storico. Se nel prologo americano l’Italia appare ancora come un paese povero e segnato dall'emigrazione, durante il viaggio dei paperi appaiono i primi segni del miracolo economico: la motorizzazione, le autostrade, il commercio dei panettoni, e perfino il boom del petrolio (negli anni Cinquanta, fu molto pubblicizzata la scoperta di giacimenti di greggio sul territorio nazionale da parte dell'ENI, anche se il loro valore si sarebbe rivelato presto irrisorio).
Curiosità[]
- Come risulta dall'indirizzo sulla cartolina che dà il via a tutta la vicenda, in questa storia i paperi vivono ad Hollywood anziché a Paperopoli.
- Una (rara) incongruenza di Martina nel rappresentare la cultura italiana è data dal nome dell'emigrante Beppe Turano: infatti Beppe è un ipocoristico di Giuseppe prevalente nel Nord Italia - e quindi da supporre familiare allo sceneggiatore piemontese, come alla redazione Disney italiana nel suo complesso, tradizionalmente radicata nelle regioni settentrionali - e in Toscana, ma del tutto sconosciuto più a sud (dove è in uso semmai Peppe o, fra Calabria e Sicilia, Pippo) e di fatto incongruo per designare un personaggio calabrese.
Edizioni italiane[]
- Topolino 139-142 (1956)
- I Classici di Walt Disney (prima serie) 4 - Paperino alle Olimpiadi (1960) (la storia è presentata come un film proiettato da Paperino ai nipotini, per ricordare il precedente viaggio prima di ritornare in Italia in occasione delle Olimpiadi di Roma)
- I Classici di Walt Disney (seconda serie) 91 - Classico olimpiadi (1984) - Alla scoperta dell'Italia (La storia è ridotta ad appena quaranta pagine; è eliminato l'intero episodio pisano, per evitare problemi di continuità con la storia Zio Paperone e la torre di Pisa, apparsa quasi contemporaneamente su Topolino).
- I Maestri Disney 16 - Luciano Bottaro (1999)
- I Grandi Classici Disney 248 (2007)
Nella storia 60 anni insieme con Topolino, gli autori Alessandro Perina e Luca Boschi inseriscono, sotto forma di flash-back raccontato da Paperone, un breve remake della storia di Martina e Bottaro.