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  • Paperino e l'intrepido Paper-Tarzan
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Paperino e l'intrepido Paper-Tarzan è una storia del 1978 scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi, pubblicata per la prima volta sul numero 1158 di Topolino, parodia del classico della letteratura Tarzan di E. R. Burroughs. È anche la prima rappresentante della serie di Paper-Tarzan.

Trama[]

Zio Paperone ha invitato Paperino e Qui, Quo, Qua al Deposito, e, dopo aver offerto al nipote un bicchiere di champagne (di pessima qualità in quanto ha comprato un'intera partita a un fallimento), gli propone un incarico lavorativo: dovrà accompagnarlo in Africa per catturare l'araba fenice, misterioso uccello di cui pare si siano trovate tracce e a cui sarebbe interessato anche Rockerduck.

In breve, Paperone e nipoti partono in aereo privato alla volta dell'Africa, dove il multimiliardario porta con sé solo il carburante necessario per l'andata e il carico di casse di champagne, che pensa di poter rivendere agli indigeni in cambio di vettovaglie e del carburante da usare per il ritorno. Tuttavia, dato che l'araba fenice sarebbe stata avvistata in "alta Africa", Paperone è convinto di dover atterrare nella parte settentrionale del continente, mentre, come spiegano i nipotini, si tratta della zona più montuosa, nel cuore dell'Africa: il carburante quindi è drammaticamente insufficiente ad arrivare sul posto, e i cinque sono costretti a un atterraggio di fortuna in una zona imprecisata nel cuore della foresta.

Di lì a poco si sente forzare il portello dell'aeroplano distrutto: si tratta di un gorilla dall'apparenza minacciosa, che i paperi paragonano al cinematografico King Kong. Paperino cerca di spaventare l'animale stappando una bottiglia di champagne e spruzzandolo con il liquido, ma il gorilla apprezza moltissimo il vino a lui sconosciuto, e, credendo che Paperino gliel'abbia offerto, lo prende immediatamente in simpatia. Anzi, lo scimmione preleva un'altra bottiglia, insieme alla tuba di Paperone e a Paperino stesso, e scompare nel folto della foresta.

Qui, Quo e Qua cercano di seguire il gorilla, che ormai è stato battezzato King, per salvare lo zio; in effetti però lo scimmione non ha intenzioni cattive, e, dopo aver tracannato il contenuto dell'altra bottiglia, si addormenta per smaltire la sbornia. Paperino cerca allora di fuggire, e in breve si adatta alla vita della foresta, seppure con qualche difficoltà, e si sente sempre più un emulo del famoso Tarzan, tanto che si autoproclama Paper-Tarzan. Dopo salti da un albero all'altro aggrappato alle liane e confronti con varie belve, Paperino finisce però in una trappola predisposta da due loschi cacciatori di frodo.

I due figuri si avvicinano pensando di aver catturato Tarzan in persona, e si dichiarano soddisfatti in quanto potranno procedere nel loro piano: catturare una gran quantità di belve nel momento in cui si avvicineranno al fiume per abbeverarsi. Qui, Quo e Qua, di nascosto, sentono tutto e attuano un loro piano per salvare gli animali: per prima cosa, allontanatisi i cacciatori, liberano lo zio, poi tornano all'aereo per prelevare numerose bottiglie di champagne, malgrado le proteste di Paperone.

Una volta che gli animali sono vicini al fiume e possono diventare facili bersagli, i ragazzini stappano tutte le bottiglie, spaventando gli animali con il rumore e facendoli allontanare. I cacciatori tentano di reagire, ma Paper-Tarzan e King, intervenuti, riescono a metterli fuori combattimento, tanto che i due scappano terrorizzati abbandonando per sempre l'Africa. Lo champagne rimanente viene lasciato dai paperi a King, che del resto sembra l'unico veramente in grado di apprezzarlo.

Paperino e nipoti tornano finalmente all'aereo, dove Paperone si consola per la perdita dello champagne rivedendo la sua tuba. Il ricco papero non ha affatto rinunciato allo strampalato progetto di trovare l'araba fenice e decide di prelevare un uovo, secondo lui del mitico uccello: però si tratta di un semplice uovo di struzzo, la cui madre reagisce violentemente inseguendo Paperone per la foresta, con un certo compiacimento di Paperino e di Qui, Quo e Qua, che in questa avventura hanno imparato a conoscere e a rispettare l'ambiente naturale dell'Africa nera.

Analisi[]

Paperino e l'intrepido Paper-Tarzan nasce come una parodia "nel presente", ossia in cui si rappresentano i personaggi consueti degli universi a fumetti Disney nel loro contesto, che però vivono avventure che ricordano grandi vicende letterarie: genere piuttosto comune soprattutto in realizzazioni di Guido Martina degli anni '60[1], ma più raro in seguito.

Il popolare personaggio di Tarzan, creato letterariamente nel 1915 ma che presumibilmente proprio nei tardi anni '70 conobbe un notevole successo[2], e che per la sua particolare natura (dotato di intelligenza umana, ma estraneo alle convenzioni del mondo civilizzato) si presta a essere facilmente rivisitato in forma comica, trovò una valida controparte in Paper-Tarzan, personaggio determinato e coraggioso ma pur sempre caratterizzato dai limiti del papero disneyano. Anzi, la fortuna di Paper-Tarzan fu tale che fra il 1978 e il 1981 su Topolino apparvero altre sette storie basate su questo alter ego di Paperino, inserito nel contesto africano insieme al gorilla King e ad altri personaggi.

Più debole è il pretesto narrativo del viaggio in Africa dei paperi, motivato dalla ricerca della mitica araba fenice da parte di un Paperone forse troppo ingenuo (con accenno a una competizione con Rockerduck molto comune nelle storie italiane, benché il rivale sia solo nominato).

Curiosità[]

  • Si tratta forse di una delle ultime storie in cui viene raffigurato il consumo di alcolici (benché non ad alta gradazione, come lo champagne), con la rappresentazione diretta e relativamente realistica della dipendenza e dell'ubriachezza nel caso del gorilla King. A partire dagli anni '80 il tema divenne incompatibile con i Canoni Disney poi invalsi e gli alcolici di qualunque tipo sono stati gradualmente rimossi dalle storie.
  • L'ultima vignetta presenta l'incongruenza di Paperone, inseguito dallo struzzo inferocito, che fugge a bordo di un'automobile: eppure stando alla trama i paperi non dispongono di alcun mezzo di trasporto, se non l'aereo fracassato tempo prima.

Pubblicazioni[]

La storia è stata pubblicata sette volte in Italia:

Inoltre è stata tradotta e pubblicata in altri dieci paesi, tutti europei (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia).

Note[]

  1. Cfr. ad esempio Paperodissea o Paperopoli liberata.
  2. Un indizio della temporanea fortuna del personaggio è dato dal fatto che alcuni dei massimi comici italiani dell'epoca si prestarono a rivisitazioni parodistiche: della stagione 1977-78 è la sigla televisiva Ma quant'è forte Tarzan, cantata da Sandra Mondaini e interpretata dalla stessa Mondaini con un imbranato Raimondo Vianello nel ruolo di Tarzan; sempre nel 1978 Nino Manfredi interpretò la canzone per bambini Ma Tarzan lo fa.
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