- Paperino di Münchhausen
- Commenti
Paperino di Münchhausen è una storia scritta da Guido Martina, disegnata da Pier Lorenzo De Vita e apparsa per la prima volta, in due puntate, su Topolino 180-181 nel febbraio 1958. È la parodia delle Avventure del barone di Münchhausen, di Rudolph Erich Raspe, che raccontano le peripezie (volutamente esagerate e inverosimili) di un aristocratico tedesco settecentesco.
Come in Paperino Don Chisciotte, Martina fa interagire Paperino col protagonista del libro, ma stavolta senza preoccuparsi di dare una spiegazione anche solo apparentemente logica alle assurdità e agli anacronismi della vicenda.
Trama[]
Prima puntata[]
Tornando a casa, Paperino scopre che Qui, Quo e Qua non gli hanno preparato la cena, perché distratti dalla lettura delle Avventure di Münchhausen e perché in casa mancavano le cibarie e i fiammiferi. Irritato per il contrattempo, Paperino si reca all'emporio di Zio Paperone. Per strada, incontra, senza riconoscerlo, il barone di Münchhausen in persona, che, sotto i suoi occhi, si accende la pipa con le scintille prodotte da un pugno sull'occhio.
All'emporio, Paperino vuole ripetere, davanti a Paperone, il gesto del barone; le scintille così prodotte fanno esplodere alcuni palloncini pieni di gas infiammabile e il negozio salta in aria. Anche Paperino è proiettato nel cielo ed evita una disastrosa caduta solo reggendosi in aria per il colletto. Incrocia poi il pallone aerostatico su cui Münchhausen va a pranzo dal re della luna; è portato da una cicogna nella casa di due contadini che prima lo scambiano per il bambino da lungo tempo atteso e poi lo cacciano in malo modo; si trova in mezzo fra un leone e a un coccodrillo affamati, e si salva perché il rettile, dopo aver inghiottito la pelliccia del felino, scoppia di risate per il solletico del pelo. Infine, giunto sulla riva del mare, si addormenta su uno scoglio che in realtà è la balena Filomena.
Le avventure di Paperino sono contrappuntate da quelle del vero Münchhausen, che Qui, Quo e Qua intanto leggono sul loro libro.
Seconda puntata[]
All'interno di Filomena, Paperino incontra Filippo,il servitore del barone di Münchhausen, dotato di una velocità prodigiosa. Il domestico ha l'abitudine di trascorrere le vacanze all'interno del cetaceo, che il suo padrone ha trasformato in una sorta di nave da diporto, dotata di tutte le comodità.
Filippo porta Paperino a riva, correndo sopra le onde; per strada i due fanno uno spuntino su un'isola di panettone. Una volta a terra, i due si separano, perché Filippo deve raggiungere il suo padrone.
Paperino vive nuove avventure in un paesaggio simile al Far West dell’Ottocento. In un'osteria, il corno del postiglione che aveva dato un passaggio a Paperino suona da solo, perché le note, che si erano fuse per il caldo, si riformano quando lo strumento è posto sopra il ghiaccio[1]. Più tardi, Paperino incontra Münchhausen in persona e il suo servitore Genziana, legati a un albero dagli indiani. Genziana, però, grazie al suo potentissimo soffio, riesce a disperdere l'intera tribù.
Per ricompensarlo dell'aiuto fornitogli in quest'occasione, il barone presta a Paperino il suo cavallo da guerra Babele e la sua levriera Gelinda, in modo che possa tornare a Paperopoli. Per strada, Paperino sfugge di misura a un agguato di banditi a cavallo, ma nello scontro Babele perde la testa, staccata da una raffica di mitra. Paperino la ritrova e la riattacca (alla rovescia) e raggiunge Paperopoli, dove ha una baruffa col signor Quaglia, che la cagna, fedele al suo istinto di cacciatrice, ha aggredito a causa del suo cognome.
Dopo che i due animali sono tornati dal barone, Paperino, ormai incapace di distinguere realtà e fantasia, incontra Topolino, che gli dà un passaggio in auto. A casa, dove i nipotini hanno finito per stancarsi delle avventure di Münchhausen, giudicandole troppo stravaganti, Paperino scopre che è passata solo un'ora da quando è uscito a fare spese e si convince che le avventure vissute siano state un semplice sogno. Quando va però all'emporio di Paperone, lo trova effettivamente distrutto. Per sfuggire alla vendetta dello zio, Paperino è costretto, come Münchhausen, a cavalcare una palla di cannone, sparata in un poligono di tiro durante un'esercitazione.
Curiosità[]
- Nel biglietto a pagina 2, Qui, Quo e Qua commettono dei grossolani errori di ortografia, come capita spesso nelle storie di Martina degli anni Cinquanta, prima che si imponesse definitivamente la loro immagine di ragazzi colti e quasi onniscienti.
- Gambadilegno fa un cameo come capo dei banditi a cavallo.
Pubblicazioni[]
Paperino di Münchhausen è stata pubblicata dieci volte in Italia:
- Topolino 180-181 (1958)
- I Classici di Walt Disney (prima serie) 8 - Paperepopea (1962)
- I Classici di Walt Disney (seconda serie) 19 (1978)
- Superclassico 1 - Superclassico - Paperino di Münchhausen (1984)
- Le grandi parodie (Disney) 9 - Paperino di Münchhausen (1993)
- I Maestri Disney 25 - Guido Martina (2003)
- I Classici della Letteratura 10 - Paperino di Münchhausen (2006)
- I Classici della Letteratura (2a edizione) 10 - Paperino di Münchhausen (2013)
- I Grandi Classici Disney 336 (2014)
- Raccolta Le Grandi Parodie (Disney) 3
Inoltre, è stata tradotta e pubblicata in Brasile, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia.
Note[]
- ↑ Nel romanzo, al contrario, le note si congelavano e si scioglievano al calore di un caminetto.