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  • Paperinik e il dramma ciclico
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"Questa sarà la notte brava di Paperinik!"
Paperinik


Paperinik e il dramma ciclico è una storia, scritta da Guido Martina, disegnata da Massimo De Vita e apparsa per la prima volta sull’Almanacco Topolino 214 nell’ottobre 1974 ; fu la prima apparizione di Paperinik sullle pagine del mensile. Il titolo fa riferimento all’archiciclo, una bicicletta volante inventata da Archimede, che in questa storia l'eroe usa come mezzo di locomozione, al posto della consueta 313.

Trama[]

Paperino e Qui, Quo e Qua si sfidano in una gara ciclistica, a chi arriverà primo sulla ripida cima di Collevento. Dapprima beffato dai nipotini per le sue “gambe di ricotta”, Paperino raggiunge il traguardo prima di loro, utilizzando l’archiciclo.

Il giorno dopo, Paperino dovrebbe accompagnare Paperone all’asta per Montecocuzzolo, un’altura dove un tempo si trovava una miniera d’oro. Quella notte stessa, però il miliardario è rapito dai Bassotti ed è il nipote a scoprire il fatto, la mattina dopo. Paperino decide allora di entrare in azione come Paperinik.

All’asta, Rockerduck, accompagnato dal suo segretario Lusky,[1] in mancanza di competitori, sta già per farsi aggiudicare Montecocuzzolo; ma è battuto dall’arrivo improvviso di Paperone (in realtà Paperinik travestito). L’eroe mascherato, prima nei panni di Paperone, poi in quelli di un operaio della linea elettrica, ascolta coi tappetti-radio le conversazioni tra Rockerduck e il segretario. Scopre così che i due hanno organizzato il sequestro e che, a mezzanotte, Rockerduck si recherà nella prigione di Paperone per fargli firmare la cessione del monte.

Giunta la notte, Paperinik utilizzando, per dar meno nell’occhio, l’archiclo, segue Rockerduck, fino al casolare sperduto, dove si trova Paperone, narcotizzato e sotto la sorveglianza di Lusky e di due Bassotti. Dopo aver addormentato i quattro criminali con una bomba soporifera buttata nel camino, Paperinik penetra nel covo.

La mattina dopo, una telefonata anonima informa la polizia della presenza di un “miliardario rapito” in un vecchio casolare. Al suono delle sirene, Lusky e i due Bassotti si svegliano e si danno alla fuga, ma, grazie all’intervento di Paperinik, sono ugualmente arrestati. Rockerduck, invece, è trovato legato alla stessa sedia dove era stato tenuto prigioniero Paperone. Per tenere nascosto il suo coinvolgimento nell'azione criminosa, Rockerduck finge che la chiamata alla polizia fosse un semplice scherzo, il che gli costa una multa di cinquemila dollari.

Paperone, liberato e padrone di Montecocuzzolo, spiega ai nipoti che la montagna in realtà è priva di valore materiale, ma che desiderava acquistarla per l’odore di oro rimastovi dai tempi della miniera.

Analisi[]

Salimbeti, nel suo sito sul Paperinik classico, giudica la storia ben congegnata e con un’efficace sequenza d’azione, ma poco originale; in effetti, molti elementi (l’asta, il rapimento di Paperone, l’alleanza fra Rockerduck e i Bassotti) erano già stati utilizzati dallo stesso Martina l’anno precedente in Paperinik e le intercettazioni telefoniche e saranno poi a loro volta ripresi nelle storie successive.[2]

Edizioni italiane[]

Note[]

  1. Il personaggio qui è ancora anonimo e con un aspetto fisico diverso da quello definitivo.
  2. Paperinik e il dramma ciclico.
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