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  • Paperin di Tarascona
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Paperin di Tarascona è una parodia Disney scritta da Guido Martina e disegnata da Luciano Bottaro, ispirata da Tartarino di Tarascona. La storia è stata pubblicata per la prima volta su Topolino n. 156 e 157 del 10 e 25 febbraio 1957.

Trama[]

Zio Paperone è disperato perché non sa più come trovare altri metodi per guadagnare sempre più soldi. Pensando che produrre farmaci potrebbe essere un'idea interessante, va da Archimede chiedendogli di inventare un prodotto chimico del quale l'umanità non potrebbe fare più a meno; l'inventore lo accontenta proponendogli delle pillole contro la paura: l'invenzione sarebbe geniale, ma le pillole non sono ancora state sperimentate e potrebbero presentare effetti collaterali anche gravi.

Paperone accetta, e decide di usare Paperino come cavia per le pillole. L'esperimento funziona: Paperino diventa improvvisamente coraggiosissimo, prende le difese di Qui, Quo, Qua - che si erano intrufolati sotto il tendone del circo senza pagare, perché sprovvisti dei soldi del biglietto - e malmena il personale del circo; inoltre, entrato a sua volta sotto il tendone, si infila nella gabbia dei leoni e doma un esemplare ferocissimo.

Paperino è ammirato da tutti per il suo coraggio e viene scortato fino a casa dai paperopolesi entusiasti; Paperone è altrettanto entusiasta perché le pillole appaiono efficaci e in grado di garantirgli cospicui guadagni. Se non che, appena arriva la notte Paperino si spaventa vedendo un semplice gatto; il ricco zio chiede spiegazioni ad Archimede, il quale conclude che le pillole hanno effetto solo con la luce del giorno, il che le rende di fatto inutili, dato che la gente tende ad avere più paura di notte. Lo scienziato avrebbe bisogno di esaminare il farmaco per modificarne la composizione, ma Paperino, scappato di casa e resosi irreperibile, ha portato tutte le pillole con sé.

Durante la sua fuga, il papero finisce al porto e si nasconde in una cassa, che poco dopo viene caricata su una nave diretta in Algeria. Dopo aver viaggiato al buio nella stiva, Paperino riprende coraggio non appena esce all'aria aperta e riesce ad avere la meglio sui marinai che, scopertolo, intendono denunciarlo come clandestino. Messo piede in Africa, ancora armato del fucile che aveva con sé da Paperopoli e sempre sotto l'effetto del ritrovato di Archimede, il nostro eroe sogna di coprirsi di gloria andando a caccia di animali ferocissimi. Tuttavia, il primo leone a cui spara è un esemplare cieco e inoffensivo, e sacro per il sentimento religioso dei locali: resosi colpevole di sacrilegio, il papero deve fuggire fuori città per sfuggire al linciaggio della folla. Una volta in campagna, la sua successiva vittima è un semplice asinello: il padrone dell'animale, furioso per averlo perso, prende Paperino prigioniero e lo costringe a girare la pompa del pozzo come prima faceva l'asino.

Nel frattempo Paperone ha avuto notizie della presenza del nipote in Africa e si reca a sua volta là per farsi restituire le pillole e consegnarle ad Archimede: Paperino, nel frattempo fuggito nel deserto, non è più sotto l'effetto - limitato nel tempo - dell'invenzione e per di più ha perso le pillole (che sono state ingerite casualmente da alcune pecore diventate immediatamente ferocissime). Dopo un lungo inseguimento, Paperone raggiunge il nipote che ha trovato scampo arrampicandosi in cima a una palma, e decide rifarsi dello sfumato affare delle pillole per il coraggio mostrando a pagamento Paperino stesso ai visitatori, presentandolo come un eremita che da tempo vive sulla cima di un albero senza cibo.

Commento[]

Paperin di Tarascona è un esempio di parodia Disney ambientata nel presente e con solo vaghe somiglianze con l'opera a cui si ispira, sottogenere piuttosto comune negli anni '50 e '60: in pratica, chi conosce il romanzo Tartarin di Tarascona di Alphonse Daudet può scorgere nella storia a fumetti dei precisi riferimenti, ma per qualunque altro lettore la storia può apparire come una normale vicenda ambientata nel consueto universo dei paperi. L'espediente delle pillole per il coraggio è il motore di tutta l'azione, mancando qualunque riferimento alla caratterizzazione di Tartarino di Daudet, personaggio mediocre insofferente della vita in una monotona cittadina di provincia francese e desideroso, benché solo a parole, di avventure in paesi esotici.

La storia, penalizzata anche da un atteggiamento verso gli animali che sarebbe apparso totalmente censurabile alcuni decenni dopo - Paperino non esita a sparare per puro passatempo e al di là di una possibile autodifesa - non appare in generale fra le più memorabili del filone parodia, e non gode di un particolare apprezzamento da parte dei lettori (si trova oltre la 1800esima posizione della graduatoria INDUCKS nel marzo 2024).

Curiosità[]

  • Il titolo della storia è un semplice richiamo ai lettori all'opera parodiata: infatti, nella vicenda la cittadina francese di Tarascona non trova nessuno spazio.

Pubblicazioni[]

Paperin di Tarascona è stata pubblicata tredici volte in Italia:

  • Topolino 156-157 (1957)
  • I Classici di Walt Disney (prima serie) 1 - I Classici di Walt Disney (1957)
  • Cartonati Disney 5 - Paperin di Tarascona (1972)
  • I Classici di Walt Disney (seconda serie) 3 - I classici di Walt Disney (1977)
  • Le grandi parodie (Disney) 7 - Paperin di Tarascona (1993)
  • Le grandi parodie (rilegate) 4 - Paperino e il Conte di Montecristo - Paperino barbiere di Siviglia - Paperin di Tarascona (1993)
  • I Classici della Letteratura 19 - Il mistero dei candelabri (2006)
  • I Maestri Disney 37 - Luciano Bottaro (2009)
  • I Classici della Letteratura (2a edizione) 9 - Il mistero dei candelabri (2013)
  • I Grandi Classici Disney 346 (2015)
  • Capolavori della Letteratura (3a edizione) 12 - Zio Paperone e il mistero dei candelabri (2020)
  • Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition (2020)
  • Raccolta Le Grandi Parodie (Disney) 3

Inoltre è stata tradotta e pubblicata in numerosi altri paesi (Belgio, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia e Turchia).

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