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  • Paperin Sanspeur e l'unicorno d'alabastro
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Paperin Sanspeur e l'unicorno d'alabastro è una storia di Carlo Panaro e Alessia Martusciello, pubblicata sul numero 3330 di Topolino.

Trama[]

A Parigi, durante il regno di Luigi XIV, diversi cavalieri compiono azioni eroiche: uno di essi è Paperin Sanspeur. Purtroppo il papero è sommerso dai debiti e deve nascondersi dai creditori non potendo nemmeno contare su un prestito da parte del ricco zio banchiere Paperonne.

Paperin ritira il suo destriero dal pigro Mastro Ciccio per poter allontanarsi dalla città. Non avendo di che pagare Ciccio, gli regala allora un suo autografo vantando che vale di più del vil denaro. Poco dopo arriva un piccione viaggiatore mandato da Zio Paperonne che ordina al nipote di venire alla sua magione per affidargli la consegna di un pregevole unicorno d'alabastro.

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Paperin saluta Ciccio quando all'improvviso sente la voce di una donzella assalita da due ladri. Paperin li insegue costringendoli a restituire il maltolto e rifiuta una piccola ricompensa spiegando che il codice cavalleresco gli impone di non accettare il vil denaro. Fatta bella figura con la donzella (sebbene recrimini di non aver accettato i soldi), Paperin può partire. Nel frattempo Ciccio va all'osteria e naturalmente l'autografo di Paperin viene rifiutato come pagamento; tre individui mascherati gli offrono però da mangiare e si fanno raccontare della missione del papero: Ciccio ignora che si tratta dei Bassetts, una banda di briganti.

Alla sua magione, Paperonne illustra la nipote la missione di consegnare l'unicorno al marchese Anatroque (che colleziona sculture a tema mitologico) di cui vuole entrare nelle simpatie. Il nobile infatti è in cerca di un fiduciario a cui affidare l'amministrazione delle sue tenute e, grazie all'unicorno, Paperonne potrà battere il rivale Rockerduque. Purtroppo per Paperin l'unica ricompensa è la cancellazione di un piccolo debito.

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I Bassetts nel frattempo hanno origliato tutto e preparano un imboscata piazzando un carretto di fieno ribaltato sulla strada. Preso di sorpresa, Paperin viene messo fuori gioco e legato ad un albero mentre i Bassetts rubano l'unicorno. Svegliatosi, Paperin riesce a liberarsi grazie ad un pezzo di legno ma il suo fioretto è rotto ed il cavallo rubato. Paperin capisce che il carretto è stato rubato da una fattoria vicino e, grazie alle informazioni della proprietaria Madame Elvire ed un cavallo prestatogli, comincia ad inseguire i briganti e li scopre nascosti in un caverna. Il papero stavolta ha la meglio e scopre che i Bassetts hanno venduto l'unicorno a Rockerduque.

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Rockerduque infatti è al castello del marchese Anatroque a cui ha regalato l'unicorno e sta per ottenere l'amministrazione delle tenute. Paperin però irrompe nel castello raccontando che i Bassets hanno confessato tutto ai gendarmi. Rockerduque nega di aver comprato l'unicorno dai briganti e sfida Paperin a duello per stabilire chi sia il bugiardo. Ma a chiarire la situazione è la nipote del marchese che si rivela essere la donzella salvata da Paperin al quale era caduto il messaggio mandatogli dallo zio e che lei ha raccolto. Arrabbiato per l'inganno, il marchese affida il posto a Paperonne e fa ritirare i suoi depositi dalla banca di Rockerduque che viene cacciato.

Il marchese vorrebbe anche premiare Paperin con 1000 luigi d'oro, ma sfortunatamente interviene la nipote ricordando che sarebbe un'offesa verso il cavaliere offrirgli del denaro e così Paperin rimane al verde maledicendo chi ha scritto il codice cavalleresco.

Pubblicazioni italiane[]

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