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  • Moby Duck e il vascello fantasma di Capitan Crook
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Moby Duck e il vascello fantasma di Capitan Crook è una storia di Vic Lockman, Tony Strobl e Steve Steere pubblicata per la prima volta in Italia sul numero 641 di Topolino.

Trama[]

Moby Duck e Paperino, seguiti dal fido Porpy, solcano i mari a caccia di balene; Paperino è di guardia dall’alba al tramonto sulla coffa per avvistare qualche preda e una sera, distrutto dalla stanchezza, finisce in acqua, recuperato da Porpy. Dopo la disavventura, si addormenta profondamente sulla sua amaca quando, a mezzanotte, è svegliato dal verso di Porpy: a poche decine di metri da loro avanza un vascello abbandonato e malridotto.

Moby Duck decide di salirvi a bordo alla ricerca di qualche tesoro, ma ciò che i due trovano sono solo un vecchio giornale di bordo e lo stemma del famoso bucaniere Capitan Crook. Moby decide di affondare la nave che, senza guida, può rappresentare un pericolo per le altre imbarcazioni, ma Paperino vuole prendere per ricordo, con il giornale, lo stemma del capitano. Sul giornale di bordo Paperino trova la notizia che il bucaniere ha smarrito nel deserto, durante una tempesta di sabbia, un bauletto colmo di preziosi che stava portando alla nave; le pessime condizioni del diario però non consentono di individuare il luogo dello smarrimento.

Paperino e Moby fanno scalo per rifornirsi ad Haifa, nel Mediterraneo, dove trovano un distinto signore che chiede un passaggio per New York: è il professor Badile, archeologo, che deve trasportare oltre oceano delle preziose tavolette. Sulle tavolette che il professore mostra loro compaiono incisioni rappresentanti Capitan Crook, il suo stemma e i suoi predoni che derubano il re Melek presso la città di Ha-ber: dopo aver portato Badile a New York, i due ripartono per Haifa, primo riferimento per ritrovare il tesoro. Si riforniscono di cibo e cammelli e iniziano la traversata del deserto. Durante una tempesta di sabbia, il vento scopre il baule di Crook, ma alcuni predoni, che hanno ascoltato i discorsi dei paperi e li hanno seguiti nella speranza del bottino, li assalgono e si impadroniscono dello scrigno: questo però è pieno non di preziosi, ma di sabbia perché negli anni i topi ne hanno razziato il contenuto e appunto un roditore sta fuggendo con uno smeraldo tra le zampette. I predoni inseguono il topo e a Moby e Paperino non resta che il baule vuoto; questo però è un prezioso manufatto di legno antico, che gli amici vendono per una cospicua somma. Moby deposita la sua parte in banca, ma Paperino acquista una super coffa, attrezzata di TV, mobile bar e poltrona, dove si rilassa mentre una balena si allontana indisturbata.

Curiosità[]

  • Nonostante il titolo, il vascello fantasma, che è invece un reale veliero, ha poco a che fare con altre storie dal titolo simile e ispirate alla vicenda dell'Olandese Volante. Può essere però interessante perché è una delle prime storie di Moby Duck tradotte in Italia; la prima è dell'ottobre 1967 su Topolino 620, Paperino con Moby Duck (sulla scia d'una balena). C'è però nella serie, questa volta italiana, dedicata a Moby, Le storie della Baia, un ben più inquietante vascello, la misteriosa Saetta che porta sventura in La ballata della saetta.
  • Questa storia, la terza che vede Moby come personaggio, inaugura una serie di albi intitolati a lui.
  • Haifa è una città israeliana e anche Melek è il nome dato al re nelle lingue semitiche.
  • Porpy è definito focena nella prima storia, coerentemente col nome inglese della specie, vale a dire porpoise, ma qui viene chiamato delfinotto.

Pubblicazioni italiane[]