- Mickey e i mille Gambadilegno
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Mickey e i mille Gambadilegno è una storia scritta da Jean-Luc Cornette e Thierry Martin per la pubblicazione francese Disney by Glénat dell'ottobre 2021 e uscita successivamente nella serie Disney Collection nell'aprile 2022.
Trama[]
Nell'inverno di un imprecisato medioevo, Topolino vive con Pluto in una casupola nel mezzo del bosco e riceve le visite della fidanzata Minni. Durante una di queste, la ragazza organizza un picnic e i tre si concedono un momento di tranquillità nella natura. Pluto abbaia a qualcosa di invisibile e Minni si allontana a raccogliere fiori, seguita da un'ombra misteriosa; trova una grotta sconosciuta e vi entra, per uscirne a precipizio subito dopo poiché l'antro è abitato da un drago. Infine capita presso la casa del mago Clodomiro, in una solitaria radura, e decide di fargli visita.
La casa però è vuota e il disordine impressionante: la volonterosa fanciulla si mette all'opera per rassettare ma, cercando un detersivo, si rovescia addosso un vasetto di polvere bianca e subito appare un'altra Minni identica alla prima. Intanto Topolino ha recuperato Pluto che abbaiava a una famiglia di puzzole e, accortosi dell'assenza della fidanzata, si mette alla sua ricerca. Quando arriva alla casa del mago, vi trova non una ma decine di Minni che bisticciano tra di loro e non può capire quale sia la vera. Nel trambusto si rovescia anche lui addosso la polvere ed iniziano così le sue moltiplicazioni, ma fortunatamente arriva Clodomiro che, adirato per lo sconquasso, si rifiuta di rimettere le cose a posto. Viene però convinto da Topolino che gli prospetta un numero moltiplicato di guai quante più saranno le copie di lui e di Minni e il mago procede all'annullamento del sortilegio.
Tornati al loro picnic, gli amici scoprono però che le puzzole hanno pasteggiato con le loro vivande. Intanto un'ombra si avvicina alla grotta del drago e minaccia che tornerà a rubare il tesoro che vi è custodito.
Stesso bosco, stessa casupola: questa volta l'ospite è Pippo che informa l'amico del torneo indetto dal re Ladislao il Goloso; per premio ci sono dieci pezzi d'oro, una polvere anti età del mago Clodomiro e una torta di Minni. Pippo è convinto di vincere e vuole Topolino come suo scudiero. Il giorno del torneo Topolino si reca al campo e vi trova l'aspirante vincitore in una tenda rattoppata, con Topinambur, il cavallo del lattaio, e con indosso un'armatura decisamente stretta, prestata dall'ortolano.
Nel tentativo di montare a cavallo, però, Pippo cade e rimane a terra immobilizzato dal mal di schiena; prega quindi l'amico di gareggiare al posto suo col nome di Pippo il Pippide contro il Cavalier Mistero (che ha una bellissima tenda, uno splendido cavallo e un'armatura perfettamente calzante). Allora Topolino indossa l'armatura che è per lui troppo grande e vi scompare dentro. Intanto dei bambinelli, attratti dal fasto del Cavalier Mistero, gli chiedono qualche spicciolo, ma vengono sgarbatamente allontanati.
Inizia il torneo e il Cavalier Mistero sbaraglia tutti i rivali, ma anche Topolino, seppure goffamente, ne vince molti e si ritrova in finale contro il forte avversario. Al primo colpo di lancia però l'elmo di Topolino salta via e sembra così che abbia perso la testa; in realtà l'elmo era vuoto e non indossato, ma basta a disorientare pubblico e Cavaliere che, condotto dal cavallo imbizzarrito per il campo, si scontra col mago Clodomiro, arrivato in groppa ad Aladaino a portare la polvere ringiovanente.
Il vasetto della polvere finisce addosso al Cavaliere, ma il mago per errore ha preso la pozione moltiplicante e si creano tre copie del guerriero. Nel frattempo Topolino rivela la sua reale identità e viene proclamato vincitore in assenza del Cavaliere; ma questi ricompare subito, lui con l'elmo in testa e i suoi tre cloni a viso scoperto: è la faccia di Pietro Gambadilegno, che rivendica la vittoria e con le sue copie si porta via oro e torta. Come consolazione, il re invita Topolino, Pippo, che si è ripreso, Minni e i tre bambinelli nelle sue cucine dove Minni preparerà un altro dolce. Ma Topolino già medita vendetta…
Ancora la capanna di Topolino. Al suo rientro il padrone trova le riserve di cibo sparite e la stanza devastata e, con Pluto, si mette alla ricerca dei ladri. Scopre però che tutte le case e le botteghe del villaggio sono state saccheggiate e allora fa annusare a Pluto un ortaggio lasciato dai furfanti perché trovi una traccia. Il cane lo porta direttamente alla casa di Gambadilegno: la porta è aperta e ci sono avanzi di cibo dappertutto. Sempre seguendo Pluto, Topolino arriva in un bosco dove sono radunati tutti i cloni di Pietro, non più solo tre, ma varie decine… Gambadilegno li ha raccolti per vincere il drago a guardia della grotta -era lui l'ombra furtiva che seguiva Minni- e ora vuole il tesoro sul quale è acciambellato l'animale.
Le sue maldestre copie agiscono scoordinatamente, ma infine riescono a legare il drago e a sottrargli il denaro; insieme con le monete c'è anche un uovo e uno dei Pietro se lo porta via. Sopraggiungono Topolino e Pluto a liberare la draghessa, inferocita per il furto del suo uovo, e poi vanno alla ricerca di Clodomiro perché annulli l'effetto moltiplicatore della polvere. Ma nella sua casa ci sono solo i bambinelli, Pollice, Mirtillo e Licomede, che il mago ha deciso di ospitare; lui è andato a un convegno e non si sa quando rientrerà. Topolino allora cerca la polvere giusta per raddoppiarsi e dare la caccia ai Gambadilegno, ma la prima pozione sperimentata lo fa invecchiare e la seconda lo rimpicciolisce. Intanto i Gambadilegno festeggiano e dall'uovo rapito nasce un draghetto.
Minni giunge alla casetta del fidanzato, lo trova in poltrona, vecchio e ridotto a minime dimensioni, e lo invita ad andare da Clodomiro che nel frattempo è rientrato.
I Gambadilegno stanno ancora estorcendo viveri agli abitanti del paese ed in particolare uno di essi vuole latte di draghessa per il suo cucciolo, Torcia, che tiene al guinzaglio come un cagnolino.
Il lattaio gli offre allora latte di mucca “rinforzato” da peperoncino. Poi i malandrini occupano il palazzo del re e si fanno beffe di una donna che era andata lì per denunciarli. Ma la draghessa furiosa vola sopra il castello e lancia fiamme contro gli abusivi occupanti. I compagni chiedono al Pietro col cucciolo di restituire il piccolo alla madre, ma questi si rifiuta.
Topolino in groppa a Pluto torna dal mago, che si altera, ma poi acconsente a farlo tornare normale; Topolino chiede anche una polvere che annulli i mille Gambadilegno, ma Clodomiro l'ha terminata e bisognerà aspettare la primavera perché sboccino i fiori adatti. Però la polvere moltiplicante è molto instabile e basterebbe uno starnuto della copia per farla scomparire. Topolino coi bambinelli, Pippo e Pluto va allora a disturbare il drago per stanarlo, mentre Minni, in paese, annuncia ai Gambadilegno una pioggia d'oro prevista da Clodomiro per quella mattina. Prende quindi parte del tesoro rubato e glielo getta, poi fugge col resto dei preziosi sul cavallo (Topinambur naturalmente) di Topolino. I cloni capiscono che si tratta del loro bottino e inseguono la ragazza.
A questo punto tutti i personaggi della storia si ritrovano su un lago ghiacciato; Minni getta il resto del tesoro e i Gambadilegno litigano tra loro cercando di afferrare qualcosa; ricompare il drago che getta una sua bruciante sfiatata sui ladri: questi fuggono, ma il calore dell'alito dell'animale scoglie il ghiaccio e i Gambadilegno cadono in acqua, si buscano un raffreddore e al primo starnuto si dileguano. Rimane solo il Pietro col cucciolo di drago: è quindi lui il vero Gambadilegno e deve restituire il piccolino alla madre, cosa che lo rattrista al punto da lasciarlo indifferente davanti al re e alle guardie che lo arrestano.
Tutto è finito bene, il drago e il suo cucciolo, ora mansueti, dormono vicino alla capanna di Topolino; giunge anche il re a restituire al drago il suo tesoro e a portare i dieci pezzi d'oro del torneo ai legittimi vincitori, oro che Topolino e Pippo donano ai bambini. Ladislao il Goloso adocchia poi degli invitanti dolcetti e ne mangia uno: ma sono i dolcetti per i draghi confezionati col latte al peperoncino e il re si esibisce in un poco regale sbuffo infuocato.
Analisi[]
La critica ha da subito messo in luce "il puro stile fantasy" di questa storia, ambientata in un luogo e in un tempo indefiniti, popolata di maghi, draghi, incantesimi, singolari tenzoni, malvagi da sconfiggere e damigelle da proteggere. Ma il mago è maldestro e sbaglia le pozioni, gli incantesimi somigliano alle moderne clonazioni, il torneo è vinto da una coppia di cavalieri ben poco eroici, i ribaldi sono debellati da un raffreddore e la damigella si sa difenere bene anche da sola. In questa umoristica lettura del genere si inserisce bene la particolare trattazione grafica dei personaggi, vicina a quella delle origini disneyane, ma con tratti estremamente personali. Ci sono poi le superbe tavole naturalistiche o architettoniche, che offrono al lettore nella momentanea sospensione degli eventi una pausa di appagamento visivo.
Da notare anche la presenza di una critica sociale nelle persone dei tre bambinelli orfani, gli immancabili poverelli delle storie edificanti, qui resi con simpatia e anche un po' di ironia.
Principali Pubblicazioni italiane[]
- Disney Collection 5 Iniziativa - Mickey e i mille Gambadilegno (2022)