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  • Macchia Nera e il buon vicinato
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"Sigh"
Macchia Nera

Macchia Nera e il buon vicinato è una storia scritta da Alberto Savini e disegnata da Giorgio Cavazzano, pubblicata per la prima volta il 3 febbraio 2004 su Topolino 2514. In quest'avventura si crea un'insolita amicizia tra Zia Topolinda e il suo nuovo vicino di casa: il famigerato Macchia Nera.

Trama[]

Macchia Nera, sotto lo pseudonimo di Ian Macacher, scrittore di gialli, affitta una casa in un borgo rurale vicino a quella di Miss De Topey, un'anziana ma molto vivace signora, per elaborare un nuovo furto a un furgone blindato contenenti banconote usurate destinate alla distruzione. Durante l'elaborazione del piano però verrà disturbato un sacco di volte da Miss De Topey e dal proprietario di casa e cercherà di inventargli delle scuse per non farsi scoprire cercando di portare il piano a termine con successo. Tra un ospite non desiderato e l'altro Macchia Nera fa dei sopralluoghi ai posti dove passa il furgone blindato ma dopo aver trovato finalmente un luogo isolato nel tragitto del blindato gli manca ancora un'idea su come fermarlo.

Un sabato Miss De Topey invita Macchia Nera ad andare con lui poichè la vicina invidiosa del suo bucato bianchissimo a detta sua da tre sabati gli getta del fango sul suo bucato. Macchia Nera dopo dei primi dubbi costata che effettivamente è stata proprio la vicina e con delle piccole modifiche alla trappola fatta ai danni della povera De Topey riversa tutto il fango nel salotto della vicina invidiosa. Questo piccolo inconveniente porta però a Macchia Nera un idea grandiosa che dopo essersi procurato tutto l'occorrente da inizio al suo piano fermando il blindato con una valanga di fango riusciendo a svaligiare facilmente il furgone.

Da lontanto scorge Topolino che suona alla sua casa e si domanda come possa aver gia scoperto del furto ma non c'è tempo di pensare che il proprietario che gli aveva affittato la casa lo tampona facendo volare i sacchi coi soldi appena rubati vicino a una ruspa che li trancia via e salta cosi l'abile furto messo in atto. Un ultimissimo scambio di battute tra il topo detective e l'ormai ex-vicina di Macchia rivela la verità sulla presenza di Topolino: Miss De Topey non è altri che sua zia Topolinda, la quale, visto che la loro amicizia si sta solidificando, desiderava presentare il suo amico a suo nipote (che veniva citato di continuo nella storia, ma mai per nome).

Analisi[]

La storia è una delle rare apparizioni di Macchia Nera come protagonista solitario, inusuale data la sua predisposizione a toni seri e piuttosto maturi, necessitanti di un contraltare positivo (a differenza di Pietro Gambadilegno, che coi suoi tratti comici risulta più simpatico al pubblico). La storia racconta di un colpo diverso dai soliti perpetrati dallo scaltro delinquente, senza tecnologie all'avanguardia e piani complessi, ma il lettore ha comunque l'occasione di vedere Macchia dietro le quinte, sfatando quell'aura di perfezione che spesso lo circonda e "umanizzandolo", mostrandolo come semplicemente estremamente bravo a prevedere e superare intoppi e imprevisti.

Per renderlo più simpatico al lettore, stavolta Macchia Nera è protagonista di scenette comiche a cui di solito è estraneo, in cui si ritrova suo discapito a causa del "buon vicinato" del titolo.

Un occhio di riguardo è meritato dal colpo di scena finale: il lettore abitudinario sa che zia Topolinda esiste a causa delle continue citazioni, ma le sue scarsissime apparizioni rendono difficile collegarla a miss De Topey, soprattutto per coloro che non ne conoscevano l'aspetto. Ciò causa anche una sorta di "espansione del punto di vista": alla prima lettura, il lettore è portato a simpatizzare, e in un certo senso immedesimarsi, con Macchia Nera, unico personaggio regolare presente e quindi punto di riferimento obbligato, e considerare i personaggi comprimari come mere figure destinate a scomparire dopo l'ultima vignetta; così facendo, viene naturale considerare i discorsi dei vicini e le menzioni al nipote senza nome di miss De Topey come senza importanza, finché non viene rivelata alla fine la vera natura della vicina, il che di fatto colloca l'ameno paesino fuori dal mondo, assieme a tutti i suoi abitanti, come una parte concreta e attiva, seppur "fuori dai riflettori", dell'Universo dei Topi.

Ristampe in Italia[]

La storia è stata stampata ben 4 volte e si puo trovare sui seguenti volumi:

Curiosità[]

  • Macchia Nera non ha la sua macchina piena di trappole, ma una Jeep molto simile a quella di Indiana Pipps.
  • Questa è l'unica storia in cui compare l'insopportabile vicina Miss De Topeis.
  • Ian Macacher, come menzionato da Macchia all'inizio della storia, non è altro che l'anagramma del suo nome.
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