- Mac Paperin - Il grande amore vichingo
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Mac Paperin - Il grande amore vichingo è una storia scritta da Marco Rota per la rivista danese Anders And & Co, pubblicata per la prima volta in Italia su Zio Paperone #104 nel maggio 1998. Si tratta del quarto episodio della saga di Mac Paperin
Trama[]
Mac Paperin, al solito vittima delle involontarie brutalità di Piccolo Krack che gli casca addosso con la sua immensa stazza, raduna i suoi uomini e annuncia loro di voler fare una sortita nel più vicino villaggio vichingo per distruggerne le navi; alla richiesta di volontari, però, si dileguano tutti tranne Piccolo Krack; così i due, indossati abiti anonimi, salpano alla volta della terra nemica, ma vengono sorpresi da una tempesta.

La tempesta
Mac Paperin è sbalzato fuori dalla barca e si risveglia ore dopo su una spiaggia, accudito amorevolmente da una graziosa fanciulla, bionda e snella. Secondo l'usanza del luogo - spiega la fanciulla - quando le ragazze nubili trovano sulla spiaggia un naufrago di loro gradimento, lo danno in fidanzamento alle loro sorelle; se il naufrago rifiuta, viene sonoramente pestato.

Le sorelle
La sorella della salvatrice di Mac Paperin è un donnone massiccio e sgraziato che si dimostra subito entusiasta del fidanzato appena acquisito. Prima del fidanzamento ufficiale però, l'aspirante sposo deve superare tre prove: se le fallirà sarà libero di andare.
Mac Paperin, dopo una notte passata nella Casa dell'Attesa, affronta la prima prova: viene posto sotto una campana che il donnone colpisce con una mazza. Mac Paperin ne esce stordito e incapace di replicare e la prova viene considerata valida.

Prima prova
Anche le prove successive hanno lo stesso risultato: il naufrago deve colpire con l'ascia un cuore di legno e non consumare tutto il cibo che c'è sulla tavola imbandita per lui; Mac Paperin tenta di sbagliare, ma le sue prove vengono sempre covalidate.
Mentre la fidanzata danza felice, Mac Paperin si abbandona alla tristezza quando all’improvviso appare disteso sulla spiaggia un enorme essere umano: è Piccolo Krack, anche lui spinto dalla tempesta sul litorale. Il donnone è lieta che Mac Paperin abbia trovato un amico e, secondo la tradizione, darà a sua volta Piccolo Krack in fidanzamento alla sorella.

Il riconoscimento
Mentre il comandante caledone pensa a una via d'uscita, arriva l'ora del pranzo: vichinghi e naufraghi si rovano alla stessa tavola e Picccolo Krack comincia ad abbuffarsi; uno dei vichinghi, che già aveva visto in Mac Paperin un volto noto, senza individuarlo, racconta di Malcot, delle guardie caledoni e del loro ridicolo comandante; questi, punto sul vivo, con un gesto avventato fa saltare un piatto che gli finisce sulla testa. Grazie a quel copricapo somigliante al suo elmo, Mac Paperin è definitivamente riconosciuto e parte una rissa furiosa, ma a dare una mano al meschino papero arriva la corpulenta fidanzata, che prende a pugni e sberle i suoi compaesani insieme con Piccolo Krack.

Il drakkar della fuga
Messi fuori gioco i vichinghi, i due caledoni compiono la loro missione distruggendo le navi; poi si imbarcano su un drakkar e salpano, rincorsi dalla vichinga che vuole partire con Mac Paperin e salta sull'imbarcazione, demolendola in parte e finendo in mare coi rottami. Il comandante, mentre si allontana, la tranquillizza promettendo di tornare, dopo che avrà allestito la loro casa. Pur mezza sfondata, la barca procede verso Malcot ma Piccolo Krack non ha ancora capito nulla e crede davvero che Mac Paperin abbia una seconda fidanzata.
Analisi[]
Questa storia è focalizzata sui vichinghi più che sui caledoni e Rota ha modo di rappresentarne i costumi e alcune usanze, sia pure filtrate attraverso il suo sguardo umoristico; gli abiti e le decorazioni sono quelli tradizionali così come l'uso dell’ascia e i giochi con essa; la brutalità del popolo qui è addolcita e resa con le consuete risse e bevute che si trovano frequenti nella serie di Mac Paperin.

Gli scoiattolini
Si notano inoltre, non immediatamente visibili, alcuni particolari dei disegni: nella vignetta d'apertura, un bellissimo scorcio di Malcot, in basso a destra uno scoiattolino in vesti vichinghe corteggia una sua vezzosa simile; la prua del drakkar sul quale prendono la fuga i due eroi è decorata con l'effigie di Pippo; nella prova della campana, un vichingo regge una lastra di pietra con inciso in caratteri runici il nome di Rota e sulle pietre delle successive prove sembra di leggere Milano e Stefano (ma le serie runiche differiscono l’una dall’altra).
Rota non è nuovo a questa sorta di crittografia: anche in Paperino e la notte del saraceno un anziano interprete, dal significativo nome di Menzognin, si rivolge a Paperone con parole in apparenti caratteri arabi, ma che celano frasi in dialetto milanese.
Principali Pubblicazioni italiane[]
- Zio Paperone # 104 (1998)
- La Storia Universale Disney # 12 (2011)
- Tesori International # 10 (2017)
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