- L'Inferno di Topolino
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- "Io son nomato Pippo e son poeta / or per l'inferno ce ne andremo a spasso / verso un'oscura e dolorosa meta."
- ―Pippo (Virgilio)
L'Inferno di Topolino è una parodia a fumetti Disney della celebre Divina Commedia di Dante Alighieri.
Si tratta di un vero e proprio poema in terzine dantesche formate da endecasillabi a rima incatenata, il medesimo metro utilizzato dal Sommo Poeta nell'opera originale, ma in questo caso i protagonisti del viaggio attraverso l'inferno sono Topolino (Dante) e Pippo (Virgilio).
La storia è stata sceneggiata e versificata da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto.
L'inferno di Topolino, oltre ad esser considerato uno dei capolavori di Martina, è stata anche la prima delle Grandi Parodie Disney italiana che ha inaugurato questo importante genere del fumetto Disney.
La storia viene pubblicata per la prima volta in sei episodi, a partire da Topolino (libretto) 7 del 10 Ottobre 1949, per poi finire su Topolino (libretto) 12 del 10 Marzo 1950.
Trama[]
La storia si apre con Topolino e Pippo che recitano a teatro il finale de La Divina Commedia, il primo nella parte di Dante, il secondo nella parte di Virgilio. Geloso del successo, Gambadilegno, fa ipnotizzare i due da un suo complice che stava assistendo anche lui allo spettacolo, cosicché credano di essere realmente i personaggi che interpretavano. Dopo una sfuriata di Minni, presa da Topolino per Beatrice, i due si recano in biblioteca per saperne di più sulla Commedia, ma durante la lettura si addormenteranno e Topolino (e probabilmente anche Pippo) viene catturato da un albero che, dalle immagini illustrative dell'opera prende vita e trascina lo sfortunato eroe all'interno del volume, nei pressi della Selva Oscura che fa da anticamera all'Inferno.
Qui incontra Pippo (Virgilio), e con lui comincia il lungo viaggio per cercare di tornare al mondo dei viventi.
Struttura[]
Il viaggio di Topolino è diviso in canti sul modello della Divina Commedia.
- Canto I-II: Il primo Canto non è presente, visto che la storia inizia dalla selva oscura.
- Canto III: Topolino e Pippo non incontrano né la lupa né la lonza, in compenso vi è un leone con le mansioni di vigile che tenta di multarli per l'assenza di fanale e catarifrangente sulla loro bicicletta. Topolino si libera del leone con un pugno e i due giungono alla porta dell'Inferno. Essi si presentano al cospetto di Caronte che all'inizio cerca di mandarli via ma poi accetta d'imbarcali dopo che gli hanno detto che sono poeti.
- Canto IV: I due entrano nel Limbo, dove gli studenti si vendicano di quelli che "che fanno tristi gli anni della scuola". Lì trovano Orazio, Platone, Cicerone nonché la personificazione dell'Aritmetica. Poi incontrano (come Dante) Omero e Giulio Cesare, ma anche la personificazione della Filosofia e del Sofisma.
- Canto V: Topolino e Pippo scendono nel cerchio secondo, dove nel salone di bellezza di Minosse vengono puniti quelli che "in testa non avevano cervello ma solo brillantina sui capelli" (cit. dal fumetto)
- Canto VI: I due protagonisti si trovano ora nel "cerchio dei golosi", e scampano per poco a Cerbero (il cane a tre teste); Pippo cade nella padella di un diavolo che lo dà a Qui, Quo, Qua a mo' di cappone. I tre fratelli però salvano Pippo e ritornano in terra grazie a questa buona azione. Nel fumetto (come nella Commedia) il canto di conclude con il verso "Qui vi trovammo Pluto, il gran nemico".
- Canto VII: Topolino e Pippo incontrano il cane Pluto, che Pippo riesce a distrarre con un osso di seppia per canarini. Come nella Divina Commedia si trovano gli avari e i prodighi: incontrano l'usuraio Eli Squick che "sol godeva udendo fare click / nel chiudere il portello del forziere".
- Canto VIII: I due poeti entrano nella barca di Flegias (come Dante) per attraversare la palude Stigia, dove sono puniti i litigiosi. Pippo viene aggredito da un professore che pretende di dargli zero in tutte le materie. Dopo esser scesi dalla barca giungono infine alle porte della città di Dite, ma come nella Commedia una guardia di diavoli gli impedisce di entrare. Arriva Dumbo in loro aiuto che grazie al volo, sorvola la pattuglia. Quando l'elefantino perde le forze, il gruppetto si fa trasportare a reazione grazie alle furie volanti Eulalia ed Enza.
- Canto IX: Topolino e Pippo sorvolano l'area degli "scoperchiati avelli".
- Canto X: Qui Topolino trova Gambadilegno, che lo sfida ad un incontro di lotta, che prende le sembianze di un vero e proprio evento sportivo: una svampita Clarabella funge da madrina e Cucciolo, benché non sappia parlare, si occupa della radiocronaca. L'incontro finisce in un gran guazzabuglio senza vincitori né vinti; infine da un'arca spunta Paperino che vorrebbe fuggire ma viene rinchiuso a forza da Topolino e Pippo. Egli perciò scaglia contro di loro una maledizione "Vi seguirò per tutto l'Inferno!" (dal fumetto).
- Canto XI: Viene saltato per permettere ai nostri eroi di sfuggire a Paperino.
- Canto XII: Nella Commedia di Dante compare il guardiano infernale del Minotauro, sostituito nella parodia da Toro Seduto in motocicletta. Poi Topolino e Pippo trovano i Tre Caballeros su un tappeto volante: Paperino, José Carioca e Panchito. Paperino, nel tentativo di mettere in atto la sua maledizione, viene congedato da Topolino con un calcione.
- Canto XIII: Analogamente a quanto avviene nella Commedia, Topolino e Pippo si addentrano in una selva. Essi riescono a salire su un minuscolo treno in transito ma la corsa termina quasi subito contro un albero. I due vengono assaliti dalle Arpie, che inizialmente hanno le sembianze della strega di Biancaneve e poi si rivelano essere tanti Paperini arrabbiati. Per scacciarli Topolino stacca un ramo da un albero ma si accorge di aver lacerato un peccatore trasformato in albero, esso è Cosimo, il cugino di Clarabella, che spiega come nella selva si è puniti. Tutti gli alberi della selva da vivi furono monelli che per espiare la loro pena vennero tramutati in alberi e sono costretti ad essere abbattuti e lavorati per essere trasformati in banchi scolastici per una classe di asinelli che puntualmente distrugge l'aula cosicché i banchi debbano ritornare alberi; si notano due brevissimi camei di Geppetto nei panni del falegname che costruisce i banchi e di Dotto come insegnante degli asinelli. Mentre Topolino sta ascoltando il triste racconto appare una visione: la Fata Turchina (erroneamente chiamata Biancaneve nelle prime versioni) salva i poveri monelli dalle pene dell'Inferno, ma ammonisce anche Paperino a comportarsi bene con Topolino. Il papero risponde con una battuta molto significativa ("lo prometto e SPERO di mantenere la promessa").
- Canto XIV: Non viene parodiato nel fumetto ed è assente.
- Canto XV: Topolino, trovandosi in un deserto su cui piovono fiamme, incontra il suo vecchio maestro di scuola: egli è punito per aver "predicato bene" e "razzolato male".
- Canto XVI: Saltato perché, come spiega Martina, contiene gli stessi peccatori del Canto XV.
- Canto XVII: Topolino e Pippo sfruttano il servizio del drago riluttante (Gerione nell'originale dantesco) per le Malebolgie e così a bordo del mostro sputafuoco si dirigono "nella parte più terribile di tutto l'inferno!".
- Canto XIX: Non è presente. Nella Divina Commedia sono condannati coloro che in vita si macchiarono di simonia, ovvero la compravendita di cariche ecclesiastiche.
- Canto XX: I due qui incontrano gli indovini (introdotti da Eta Beta), costretti a girare come trottole con un sacco sulla testa.
- Canti XXI-XXII: Non sono presenti.
- Canto XXIII: Topolino e Pippo assistono alle pene dei suggeritori e degli alunni che a scuola durante interrogazioni e compiti in classe suggerivano le risposte ai compagni.
- Canti XXIV-XXV: Come esempio del castigo imposto ai ladri, i due poeti incontrano Ezechiele Lupo alle prese con i Tre Porcellini. Dopo il fallito tentativo di catturarli e mangiarseli, il lupo subisce diverse pene.
- Canto XXVI: Topolino e Pippo incontrano Flip, l'animale da compagnia di Eta Beta, qui vengono puniti i giornalisti costretti a leccare con la lingua la terra e obbligati a scrivere nella polvere io fui bugiardo. Poco più in là incontrano una fiamma in cui spiccano i volti di Paperino: uno arrabbiato, l'altro felice e gentile. I due riescono a spegnere la fiamma cattiva e così la parte buona li accompagna alla "Gelateria della Giudecca", dove sono immersi nel ghiaccio coloro che si macchiarono dei peccati più gravi.
- Canti XXVII-XXXII: Non sono presenti.
- Canto XXXIII: Topolino incontra l'arbitro di calcio Ugolino, parodia del noto Conte Ugolino della Gherardesca che gli racconta la sua fine. Egli morì per gli accidenti lanciati dai tifosi, quando si erano resi conto che si era venduto alla squadra avversaria. Ugolino, riprendendo la colpa del suo omonimo letterario, che è costretto a divorare un teschio umano, morde continuamente un pallone da calcio, che all'improvviso scoppia, catapultando Topolino e Pippo nel punto più basso dell'Inferno.
- Canto XXXIV: Topolino incontra lo stesso Dante, che punzecchia con una gigantesca penna i "traditori massimi", cioè gli autori della storia, ovvero Martina e Bioletto.
Loro confessano di aver tradito la letteratura italiana scrivendo e disegnando la parodia dell'Inferno e accettano la punizione che il Sommo Poeta infligge loro. Topolino, tuttavia, ferma Dante e gli fa sentire il coro dei ragazzi felici per aver letto la storia. Alle richieste di perdono, Dante assolve i due autori, che lo ringraziano e promettono di non tradirlo più. Dante lascia un ultimo messaggio: "Ahi, serva Italia, di dolore ostello!", concludendo il canto con: "Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiararti ancor la via. Sì che tu possa riveder le stelle! Dio ti protegga, Italia. Così sia!" (si ricordi che quando la storia fu scritta l'Italia era appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale).
Analisi[]
L'Inferno di Topolino è un capolavoro assoluto della letteratura Disney, la storia più ristampata in Italia e, malgrado le difficoltà tecniche della traduzione in altre lingue, una tra le più apprezzate all'estero. Martina si distinse immediatamente per la brillante verseggiatura, che fu molto apprezzata dallo stesso Walt Disney. Ogni vignetta contiene una didascalia in terzine con versi endecasillabi in rima incatenata (ABA/ BCB), proprio come nell'opera originale dantesca. Martina, forte degli studi classici fatti in gioventù, si sforzò di ricercare le rime, che non sono mai banali o ripetitive. Inoltre l'autore torinese ricreò in chiave umoristica le punizioni dei dannati, riuscendo a mantenere la legge del contrappasso dell'Alighieri.
La prima grande parodia Disney presenta già tutte le caratteristiche del Martina che verrà: le "monellerie" che distinguono alcuni personaggi, la feroce critica al sistema scolastico e la satira sociale. L'opera inoltre è ricca di riferimenti alla società italiana dell'epoca (il Totocalcio, la modesta qualità dei programmi radiofonici - la televisione ancora non esisteva - , i fiammiferi del monopolio statale che non si accendono mai...) e alla guerra appena conclusa. È il 1949 e un'Italia sconfitta e in rovina era appena uscita dalla guerra. Divisioni interne, la nuova repubblica, una situazione politica precaria e pronta ad esplodere, un clima di cui Martina non può essere indifferente, avendo lui stesso preso parte al conflitto come Ufficiale di Cavalleria. Gli ultimi versi della storia sono dedicati proprio all'Italia intera affinché riesca a superare le proprie divisioni interne, superi le difficoltà e possa tornare a gioire come un tempo.
- "O patria mia, solleva il capo affranto,
Sorridi ancora o bella fra le belle,
O madre delle madri asciuga il pianto,
Il ciel per te s'accenda di fiammelle
Splendenti a rischiararti ancor la via,
Sì che tu possa riveder le stelle!
Dio ti protegga, Italia. Così sia!"
- ―versi conclusivi de L'inferno di Topolino
Guido Martina anticipò di qualche anno Marcello Toninelli, autore di una Divina commedia a fumetti in chiave umoristica, ma per il "Giornalino". Tuttavia la storia scritta dall'autore toscano è decisamente più moderna e fin troppo fedele al testo originale.
Personaggi[]
Principali[]
Secondari[]
Comparse[]
- Angelo Bioletto
- Clarabella
- Compare Orso
- Compare Volpone
- Cosimo
- Cucciolo
- Dante Alighieri
- Dotto
- Dumbo
- Il drago riluttante
- Eli Squick
- Eta Beta
- Eulalia ed Enza
- Ezechiele Lupo
- Fata Turchina
- Flip
- Fratel Coniglietto
- Il Gatto e la Volpe di Pinocchio
- Geppetto
- Grillo Parlante
- José Carioca
- Lupetto
- Maestro di Topolino
- Guido Martina
- Panchito
- Pluto
- Qui, Quo, Qua
- Tre Porcellini
Fra i non molti personaggi ricorrenti dell'universo Disney dell'epoca a non figurare mai nell'opera, si possono citare Paperina, Orazio, Paperon de' Paperoni (la cui caratterizzazione era peraltro ancora in fase di abbozzo nel 1949), ma anche Biancaneve e Pinocchio, questi ultimi malgrado la presenza di numerosi personaggi appartenenti ai rispettivi universi.
Curiosità[]
- Sino alla fine degli anni ottanta L'Inferno di Topolino è stata l'unica storia a riportare in via del tutto eccezionale l'autore. A Guido Martina venne infatti indicato il ruolo di sceneggiatore, mentre il nome di Angelo Bioletto non viene indicato. Infatti l'unica firma permessa per le sceneggiature e disegni di tutte le storie Disney era quella di Walt Disney.
- Le furie volanti, Eulalia ed Enza, che compaiono nell'ottavo canto sono la trasfigurazione di due impiegate della redazione di Topolino, che Martina si divertiva spesso a prendere in giro persino durante le riunioni redazionali.
- Il 27 gennaio 1980 Guido Martina, con la cooperazione del disegnatore Giovan Battista Carpi, scrisse la storia Paolino Pocatesta e la bella Franceschina, parodia dedicata ai personaggi forse più famosi di tutto l'Inferno dantesco (Paolo e Francesca), che non hanno trovato spazio nell'Inferno di Topolino.
- Nelle edizioni più recenti la storia appare priva di due vignette in cui il naso di Pippo viene fatto a fettine. L'edizione non censurata più recente è quella apparsa nel 2005 nei primi due volumi di Topolino Story, una serie di allegati al Corriere della Sera.
- A causa delle evidenti difficoltà di traduzione di una simile storia essa è stata pubblicata in pochi altri Paesi, tra l'altro solo molto recentemente: solo in Grecia è stata pubblicata nel 1982, per altre pubblicazioni estere bisogna infatti attendere il Terzo Millennio con edizioni in Germania nel 2001, negli Stati Uniti nel 2006, in Spagna nel 2008, in Brasile nel 2010 ed in Finlandia nel 2013. L'unica ripubblicazione estera esistente è una greca del 1984.
- Si noti che tutte le edizioni estere, tranne quelle greche, riportano la versione censurata.
- Benché la storia sia poco nota fuori d'Italia (e comunque difficile da apprezzare al meglio in versioni tradotte), risulta spesso fra le prime 100 della graduatoria INDUCKS. In data 8 novembre 2016 ha raggiunto il 19° posto della stessa graduatoria, con un punteggio medio di 8,06/10, posizione e punteggio singolarmente alti per una storia italiana.
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 7-12 (1949-1950)
- Il libro di Topolino 1 (1950)
- Albi d'oro 31 - L'Inferno di Topolino (1955)
- I Classici di Walt Disney (prima serie) 3 (1959)
- Cartonati Disney 2 - L'inferno di Topolino (1971)
- I Classici di Walt Disney (Seconda Serie) 1 (1977)
- Topolino (ristampe Nerbini) 17 (1989)
- Topolino (ristampe Nerbini) 27 (1990)
- Le Grandi Parodie (rilegate) 2 (1992)
- Le Grandi Parodie Disney 4 (1992)
- Speciale Topolino 2000 1 (1994)
- Le Grandi Parodie (Disney) 65 (1998)
- Super Miti Mondadori 13 - Paperodissea (1999)
- Topolino (Ristampa Disney) 7 (2002)
- Topolino Story (Corriere della Sera) 1 (2005)
- I Classici della Letteratura 3 - L'Inferno di Topolino (2006)
- Supplementi a Topolino (libretto) 2808 (2009)
- Topolino (ristampa Lo Scarabeo) 7 (2010)
- Topolino (ristampa Corriere della Sera) 7 (2010)
- I Classici della Letteratura (Seconda Edizione) 7 (2013)
- I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) 1 (2016)
- Capolavori della Letteratura 6 (2016)
- Capolavori della Letteratura (Terza Edizione) 2 (2020)
- Capolavori della Letteratura 16 - PaperDante (2021)
- Best Sellers Mondadori 1243 - Paperodissea
- Raccolta le Grandi Parodie Disney 2