- Kim Don-Ling, Chen Dai-Lem Story
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- "Quando si hanno o si cercano tanti soldi, una cosa la si perde di sicuro: il sonno."
- ―Paperino
Kim Don-Ling, Chen Dai-Lem story è una storia scritta e disegnata da Romano Scarpa e apparsa per la prima volta su Topolino 1708 del 14 agosto 1988. È il terzo episodio della serie Paperolimpiadi, pubblicata in occasione delle Olimpiadi di Seoul.
Trama[]
Qui, Quo e Qua assistono divertiti all’inseguimento che chiude l’episodio precedente e lo commentano assieme a Paperino. Il giorno dopo, i nipotini parlano delle Olimpiadi con il loro amico Kim Don-Ling, il ragazzo di origini coreane che distribuisce il Papersera agli abbonati. Il giovane, studente di medicina e nazionale paperopolese di pallavolo, è molto rattristato alla notizia che la Corea del Nord boicotterà le Olimpiadi di Seul. Mentre Qui, Quo e Qua accompagnano Kim nella sua corsa di allenamento, Quo inciampa e si procura una contusione all’occhio ma Kim lo guarisce all’istante con una strana polverina azzurra. Ai tre piccoli paperi, incuriositi, Kim racconta la storia della sua vita e della polvere miracolosa.
La storia di Kim[]
Kim è cresciuto nella Corea divisa in due dalla guerra fredda, proprio nelle vicinanze del confine fra i due stati. Nonostante le guardie di frontiera, da un lato e dall’altro, impedissero con la forza ogni comunicazione fra le due parti, Kim era riuscito a stringere amicizia con una bambina del Nord, Chen Dai-Lem. Attraverso una cortina di bambù che segnava il confine[1], i due fanciulli parlavano, si scambiavano doni e giocavano a pallavolo, lanciando la palla sopra la cima delle piante, pur senza essersi mai visti in faccia. Altra amica di Kim era Mae Wang, un’anziana sciamana che viveva da eremita in cima alla montagna chiamata Cranio di Falco. Insieme, la vecchia e il bambino assistettero alla caduta di un meteorite, proprio dentro il pentolone, dove Mae Wang stava preparando la zuppa.
Un giorno Kim riuscì a scavalcare la cortina di bambù. Finalmente, egli poté vedere in viso Chen, regalarle un braccialetto di giada appartenuto a sua madre e trascorrere un pomeriggio felice gareggiando con lei in ogni tipo di sport. L’arrivo delle guardie confinarie costrinse Kim a scavalcare precipitosamente la cortina di bambù, ferendosi anche a una zampa su uno spuntone. Mae Wing, tuttavia, curò la ferita con la polvere cosmica, residuo della caduta del meteorite, e regalò a Kim un sacchetto della prodigiosa sostanza.
Nei giorni successivi, Kim apprese dalle guardie confinarie, che Chen era stata trasferita per sempre lontano dalla frontiera. Anche dopo essere andato a vivere a Paperopoli con la sua famiglia, Kim non ha mai dimenticato la sua terra natale e l’amata Chen.
Analisi[]
Dopo una lunga introduzione, le Olimpiadi e la Corea diventano finalmente il centro della storia. In contrasto con la comicità satirica dei primi due episodi, l’idillio infranto tra Kim e Chem è una delle storie d'amore più delicate e poetiche di tutto il fumetto disneyano (che in genere tende a evitare l'argomento, o a trattarlo in chiave comica)..Coraggiosa è anche la scelta da parte di Scarpa, di affrontare un argomento politico senza il consueto schermo dell’ambientazione in un paese immaginario. L’artista dà un’immagine caricaturale, ma sostanzialmente veritiera, del conflitto fra le due Coree, senza schierarsi da una parte o dall’altra ma condannando tutte le barriere che dividono i popoli.
Nel flash-back narrato da Kim, Scarpa fa un uso massiccio del rosso e del blu, i due colori simboli dello ying e dello yang sulla barriera sud-coreana. Il blu rappresenta lo stato del Nord e il rosso quello del Sud, ma le due tinte sono spesso accostate (ad esempio, nei fiori di una stessa siepe) a suggerire che il popolo coreano, nonostante l’artificiale divisione imposta dalla politica, è in realtà uno.
Note[]
- ↑ Citazione dalla leggenda di Piramo e Tisbe, i due giovani innamorati, figli di famiglie rivali, che potevano comunicare solo attraverso un buco in un muro.
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La silice viola del deserto | 14 agosto 1988 | La video camera "premonitor" |