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L’Italia è un paese dell’Europa meridionale, presente in alcune storie dell’universo dei paperi e in misura minore nell'universo dei topi.

Geografia[]

L’Italia occupa tutto il territorio a sud della catena delle Alpi, per la maggior parte in forma di penisola protesa al centro del Mar Mediterraneo; inoltre comprende due grandi isole, la Sicilia e la Sardegna, e molte altre più piccole (la maggior parte racchiuse in arcipelaghi) Il territorio è in gran parte montuoso, comprendendo oltre alle Alpi, la catena degli Appennini. Il clima, tranne che in alta montagna, è generalmente caldo e molto soleggiato in estate, e abbastanza mite anche nelle altre stagioni.

Storia[]

La complessa vicenda storica dell'Italia - dalle glorie dell'Impero Romano, alle raffinate civiltà medievali e rinascimentali, allo stato unificato odierno - si intreccia in maniera altrettanto complessa con la storia dei paperi e dei topi. Benché uno solo dei personaggi maggiori (Amelia) sia dichiaratamente italiano, si hanno numerosi indizi della presenza di personaggi affini a quelli moderni, e presumibilmente loro antenati, nelle varie fasi della storia della penisola. Alcuni personaggi italiani, presenti nella storia Paperino fornaretto di Venezia, sono stati inclusi nell'albero genealogico di Gilles Maurice[1]. Fra i paesi europei moderni, l'Italia è quello più frequentato dai paperi e dai topi del presente.

Le prime apparizioni[]

L'Italia è uno dei paesi europei più ricorrenti nell'universo dei fumetti Disney. Probabilmente la prima occasione in cui in una storia si parla esplicitamente dell'Italia è la conclusione della parodia L'Inferno di Topolino, in cui lo sceneggiatore Guido Martina fa pronunciare a Dante Alighieri dei bellissimi versi di amore e di speranza per il suo Paese (all'epoca della pubblicazione della storia, ancora sulla strada della ricostruzione dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale)[2].

Non è certissimo a quando datano le prime storie raffiguranti l'Italia: sono comunque precoci, e forse precedenti all'utilizzo del Bel Paese da parte degli autori italiani, sia il viaggio nel tempo di Topolino (che si ritrova fra l'altro nella Roma antica) in Topolino e la macchina Toc Toc (di Bill Walsh e Floyd Gottfredson, 1951), sia l'ambientazione italiana ideata da Carl Barks in Zio Paperone e la favolosa pietra filosofale (1954), in cui i paperi, nelle loro peregrinazioni, si trovano a passare per Roma e per la Sicilia. Nella scuola italiana una delle primissime rappresentazioni del Paese è in Paperino e la scoperta dell'Italia, di Guido Martina e Luciano Bottaro (1956); molto precoce è anche l'ambientazione italiana nella parodia del 1958 Paperin Meschino, che si svolge parzialmente in Puglia[3].

Apparizioni in storie di autori statunitensi[]

Sono parzialmente ambientate in Italia altre storie di Carl Barks: in Zio Paperone e la fattucchiera (1961) Paperone, Paperino e Qui, Quo, Qua inseguono Amelia - che fa la sua prima apparizione proprio in questa storia - prima a Roma e poi alle pendici del Vesuvio (si apprende nell'occasione che Paperopoli è collegata a Roma con un volo di linea diretto). Abbastanza simile lo schema narrativo di Zio Paperone novello Ulisse (1963), in cui i nostri eroi sono attirati dalla strega nell’antro di Circe (che è considerata un’antenata di Amelia stessa), quindi l'ambientazione è da supporre nell'attuale Lazio meridionale. In entrambe le storie - come in Zio Paperone e la favolosa pietra filosofale - la raffigurazione dell'Italia non presenta caratteristiche particolari. Del resto, benché ufficialmente Amelia sia italiana e residente alle pendici del Vesuvio, l'ambientazione campana non è mai stata molto sfruttata nelle storie.

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Uno scorcio di Venezia in Paperino e il turismo veloce.

Di tono più leggero Paperino e il turismo veloce (1963), in cui Paperino, Qui, Quo e Qua (senza il loro ricco zio) si lasciano coinvolgere in un massacrante quanto esilarante viaggio organizzato per l'Europa all'insegna del "mordi e fuggi": la prima parte della storia è ambientata a Venezia, meta turistica fra le più tipiche e apprezzate. Da notare che in questa storia i personaggi si muovono con pullman, auto a noleggio e aerei, come avviene comunemente negli Stati Uniti, mentre il treno, il cui uso sarebbe ben più realistico in un contesto europeo, sembra non esistere neppure.

L'Italia, al contrario di molti altri paesi del mondo, è assente dalla Saga di Paperon de' Paperoni di Don Rosa. Il Maestro del Kentucky ha però ambientato a Venezia parte della storia Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta (1993), nella quale Paperone e Qui, Quo, Qua si recano in varie località del mondo per cercare i testi contenuti nell'antica biblioteca di Alessandria; inoltre ha incluso due brevi apparizioni del paese (Pisa e il Vesuvio) in Zio Paperone e il tesoro di Creso (1995).

Apparizioni in storie di autori italiani[]

L'Italia è apparsa abbastanza spesso nelle storie di autori italiani: si tratta, per lo più, di vicende ambientate nel passato, in cui si ammette che alcuni antenati dei personaggi del presente abbiano vissuto nella penisola; relativamente numerose, naturalmente, le parodie, soprattutto quelle tratte da opere di autori italiani. L'Italia contemporanea, tradizionalmente meno ricorrente, è stata spesso presa in considerazione da autori degli ultimi anni, soprattutto nella Saga di Doubleduck. La città più rappresentata è probabilmente Venezia, che come si è visto presenta significative apparizioni anche in storie della scuola statunitense.

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Il Castello Sforzesco e l'intera metropoli meneghina assoggettati all'impero P.d.P.: Zio Paperone Duca di Milano.

Segue una lista, necessariamente incompleta, di storie di produzione italiana totalmente o parzialmente ambientate in Italia (si vedano anche le voci Roma, Venezia e Milano per queste città in particolare):

Note[]

  1. Secondo questa interpretazione, i veneziani Paperon de' Pantaloni e Brigitta sarebbero i nonni materni di Dingo de' Paperoni e di Patrizio de' Paperoni, quindi i trisnonni di Paperone.
  2. A dire il vero in alcune traduzioni italiane di Paperino e il terrore di Golasecca (1946; 1947 in Italia) si immagina che Paperino e i nipotini navighino sul fiume Ticino intendendo raggiungere Venezia, tuttavia l'ambientazione italiana è introdotta arbitrariamente dai traduttori e non riflette la volontà dall'autore Carl Barks.
  3. Non è molto chiaro se l'isola toscana di Montecristo sia effettivamente raffigurata nella prima tavola della parodia Paperino e il conte di Montecristo del 1957; tuttavia è certo che la maggior parte della storia si svolge nel continente americano.
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