- Io sono Macchia Nera
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Io sono Macchia Nera è una storia sceneggiata da Marco Nucci e disegnata da Casty, uscita in due puntate su Topolino 3429 - 3430 dell'agosto 2021.
Trama[]
Antefatto[]

Splende la luna piena su un'elegante serra; l'insolito giardiniere è Macchia Nera che ha creato un nuovo fiore, il Pentadelio Bianco, bisognoso di costanti attenzioni. A dispetto della delicata apparenza, il fiore è un innesto di erbe velenose su gigli e crisantemi, unico indizio rimasto della genialità malvagia del criminale: uscendo dalla serra per entrare in un palazzo, imponente ma in rovina, Macchia Nera ammette la decadenza della sua arte delittuosa che un tempo lo faceva il re del male mentre ora è decaduto al rango di un furfantello qualunque… Ma dopo il periodo di pausa trascorso nella villa diroccata, l'antico uomo è tornato, desideroso di rivincita: Macchia sale in soffitta e apre un baule nel quale è conservata la sua uniforme, il mantello nero che lo copre tutto.
Primo episodio[]

Trenta miglia a nord della villa di Macchia Nera, si trova una grande fabbrica all'apparenza abbandonata; il sentiero che conduce all'ingresso è coperto di pentadeli bianchi. Una mano guantata di nero preme un pulsante e attiva le quattro ciminiere.
A Topolinia imperversa una violenta pioggia, ma alla stazione di polizia l'atmosfera è festosa: Topolino riceve il premio per le sue brillanti collaborazioni investigative e inizia un discorso di ringraziamento, ma dopo poche battute esita: si è scordato di ciò che voleva dire. Non è il solo però a avere difficoltà di memoria: anche Petulia la moglie di Basettoni, ha dimenticato la ricetta che stava illustrando a Minni. Intanto Topolino racconta a un giornalista come il giorno prima abbia ricevuto una lettera da uno sconosciuto che intendeva assumerlo: dalle cascate di Mousetrap un certo Jacob Mousley chiede l'aiuto dell'investigatore perché attorno alla propria casa si aggira uno spettro. Arriva il momento di rientrare e Topolino, con Minni e Pippo, cerca l'automobile, ma nessuno dei tre ricorda dove sia stata parcheggiata. Sotto la pioggia implacabile la cercano e infine la trovano: sotto il tergicristallo c'è un fiore bianco con cinque petali e la sua presenza è un mistero.
La tempesta continua e Pippo va a casa dell'amico per vedere con lui un film, ma si è scordato di portarlo con sé: i due ripiegano su una partita a scacchi, Topolino però comincia ad insospettirsi per i troppi episodi di dimenticanza che hanno interessato lui e i suoi amici, tra cui anche Orazio, Clarabella e Basettoni. Anche ora Pippo scorda le corrette mosse dell'alfiere mentre su un mobiletto, in un bicchiere d'acqua, bello e discreto c'è il fiore bianco.
La pioggia non cessa e le amnesie continuano; persino il giornalista del telegiornale si scorda di cosa debba dire. Intanto nella vecchia fabbrica i fiori recisi vengono lavorati in un macchinario, ma l'operazione, dice la voce fuori campo, sarà lunga.

Passano i giorni: Topolino e Minni si scordano del compleanno di lei, Basettoni si dimentica dei casi e Manetta si presenta a Topolino come se non lo conoscesse; Pippo scorda l'indirizzo della propria casa e infine Topolino va a trovare la fidanzata ma i due non si riconoscono, sono divenuti come estranei. Mentre si allontana dalla casa della ragazza, una tetra figura in lungo abito nero si manifesta alle sue spalle e gli dà appuntamento dove il fiume crolla e la luna splende.
Il giorno successivo la pioggia è terminata e la memoria torna negli abitanti di Topolinia, stupiti di aver potuto dimenticare persone e cose. A testimoniare però che la vicenda non si chiude qui è una scritta sul muro del Commissariato: QUESTO È SOLO L'INIZIO.

Topolino relaziona a Basettoni del suo incontro con Macchia Nera, che tutti pensano ormai fuori dal giro della criminalità, ma non è così: Macchia Nera deve aver usato la pioggia come conduttore di una sostanza che annichilisce i ricordi -pensa Topolino- e decide di andare dal signor Mousley per verificare la realtà della sua lettera.
Recupera la lettera da un cassetto (alle sue spalle c'è il pentadelio ormai appassito) e comprende che Mousetrap Falls, la dimora del mittente, è anche il luogo dove Macchia Nera lo aspetta, dove il fiume crolla, cioè presso una cascata. E infatti, sotto uno splendido plenilunio, presso una cascata, il nero personaggio lo sta attendendo…
Secondo episodio[]

Topolino giunge alla casa di Jacob Mousley e gli mostra la lettera, ma l'uomo, pur riconoscendo la propria grafia, non ricorda di averla mai scritta né di aver mai visto un fantasma e neppure sa chi sia Topolino. Macchia Nera ha tolto anche a lui la memoria, facendo arrivare l'acqua contaminata dal fiore nel suo pozzo; Mosley però si ricorda di una vecchia centrale elettrica abbandonata non distante da lì e Topolino, attraverso una grotta interna alle cascate, la raggiunge, percorrendo un viottolo coperto di pentadeli bianchi. Entra e attraversa le sale vuote, mentre una voce da un altoparlante lo accompagna e svela il processo di obnubilamento dei topolinesi; con la turbina nebulizzatrice Macchia ha convertito in pioggia l'acqua mescolata al veleno del fiore. Poi attiva sopra la testa del rivale due docce che riversano su di lui litri di acqua facendogli dimenticare tutto.

In preda all'amnesia, Topolino esce dalla centrale e si aggira nei dintorni, finché si imbatte, sul limite di un precipizio, in una nera e spaventosa apparizione che dice «Io sono Macchia Nera… e posso tenerti sospeso nel vuoto!». Poi la spettrale figura si allontana e Topolino viene raggiunto da Basettoni e Pippo, avvisati da Minni, che confermano l'intuizione dell'amico a proposito della sostanza ipnotica mischiata alla pioggia.
A Topolinia con il bel tempo è arrivata anche la chiarezza sull'accaduto: ora tutti ricordano, anche Mousley, ma nello stesso tempo sono impauriti dalla sparizione del furfante, che non si sa dove sia. Topolino conduce Basettoni alla villa dove Macchia si è nascosto, la stessa villa dove anni prima ha imprigionato il topo nemico. Non trovano nulla ed anche la serra è ormai vuota. Così la vita riprende tranquilla per tutti, ma sulla città incombe ancora la minaccia.
Analisi[]
La storia è la prima di un ciclo che riporta Macchia Nera alla sua originaria spietatezza e ne fa un personaggio ancor più misterioso pure nella resa grafica: interessante a proposito è un'intervista allo sceneggiatore Nucci[1], che dà le direttive fondamentali per questo nuovo corso del personaggio. Nucci ricorda anche due riferimenti letterari che ha abbinato nel toponimo Mousetrap Falls: convivono nel nome sia la commedia di Agatha Christie, Trappola per topi, sia il luogo dove Holmes e Moriarty si incontrano per quella che avrebbe dovuto essere la fida decisiva, le cascate Reichenbach.
Nella storia c'è il riferimento al carretto dei gelati utilizzato da Macchia e Sgrinfia per una poco nobile rapina in La Versione di Gambadilegno - Il Processo del Secolo. L'uso di un espediente tanto prosaico getta nell'umiliazione il Re del crimine e lo porta così ad isolarsi in una cadente villa, forse la stessa in cui tenne prigioniero Topolino, secondo le parole di quest'ultimo (cfr. Topolino e il mistero di Macchia Nera). La citazione del carretto dei gelati è una delle poche note comiche in una storia dalle tinte cupe, in senso sia metaforico sia letterale, con suggestive e inquietanti tavole di Casty. L'episodio successivo, che riprende alcuni temi di questa e ne diviene una sorta di sequel, è Il bianco e il nero, opera ancora della coppia Nucci-Casty.
Curiosità[]
- Il Pentadelio bianco riapparirà nella storia Topolino, Macchia Nera e la modalità random.
- La matricola carceraria sul berretto di Sgrinfia è 30467, il giorno della nascita di Casty è 23/04/67. Solo una coincidenza?
Pubblicazioni italiane[]
Topolino 3478 - 3480 (2022)