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  • Indiana Pipps e l'isola perduta
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Indiana Pipps e l'isola perduta è una storia in due parti di Bruno Sarda e Massimo De Vita, pubblicata per la prima volta nel numero 1912 di Topolino.

Trama[]

Prima parte[]

Dopo aver passato una serata al cinema con Minni, Topolino torna a casa e vede una figura entrare di nascosto dalla finestra. Topolino lo segue per coglierlo di sorpresa ed ha una colluttazione con l'intruso che si rivela essere Indiana Pipps, armato di una pistola spara-negritas. L'archeologo spiega che voleva saggiare le capacità di Topolino per arruolarlo nella sua prossima missione. Indiana vuole trova la misteriosa isola di Paxos di cui parlano alcuni storici dell'antichità. Dalla strana forma biconica, l'isola aveva rapporti con popoli diversi come greci ed egiziani riuscendo ad avvicinarsi alle loro coste e poi sparì nel nulla secoli fa. Nel corso degli anni ci sono stati stati degli avvisatementi in tutti gli oceani; l'ultimo il mese prima al largo della costa messicana da parte di un pescatore che dice di aver visto delle costruzioni finchè una nebbia non ha avvolto l'isola ed è scomparsa.

Topolino 1912 - 023

Nonostante lo scetticismo di Topolino, Indiana lo convince a venire in Messico a parlare col pescatore che conferma la sua testimonianza ed indica loro le coordinate del punto d'avvistamento. Per trovare un imbarcazione consiglia di rivolgersi a Perez, proprietario dell'"Esmeralda". Topolino ed Indiana vanno a pranzare per poi andare a incontrare Perez (che Topolino nota portare una sciarpa che copre tutto il viso nonostante l'estate) ed affittare la sua barca. Un paio di giorni dopo, la ricerca in mare non ha dato ancora i suoi frutti ed Indiana comincia a preoccuparsi. Continuano così a navigare finchè verso sera non si scatena un temporale. Perez afferma che la nave reggerà, ma un onda enorme la travolge mandandola sottosopra e "Perez" si rivela essere il Dottor Kranz che li aveva seguiti e si era sostituito al vero padrone dell'"Esmeralda". Mentre Kranz ed Indiana cominciano ad azzuffarsi, la nave si dirige verso un banco di nebbia fitta e si sfracella contro delle rocce.

Topolino, Indiana e Kranz si risvegliano scoprendo di essere finiti proprio su Paxos, l'isola della pace. Soccorsi da alcuni abitanti, vengono portati al cospetto del Grande Saggio. Questi racconta loro che più di 3000 anni fa, Paxos era una penisola legata alla Grecia da una minuscola striscia di terra. I loro antenati erano laboriosi e pacifici; quando cominciarono ad arrivare degli invasori tagliarono il lembo di terra trasformando Paxos in un isola e dotandola di un grande timone e remi per muoverla. In questo modo hanno avuto contatti con tutto il Mediterraneo, ma non sentendosi al sicuro passarono le Colonne D'Ercole[1] e vagarono nell'oceano. Per evitare pericoli, i loro scienziati crearono una barriera di nebbia. Lo scienziato Demetrios mostra come i loro sistemi si siano evoluti col tempo potendo realizzare nuvole artificiali e barriere magnetiche contro i radar; infatti hanno contatti segreti col mondo esterno importando le conoscenze necessarie. Ma, dovendo pulire i filtri per la nebbia ogni tanto, capita che Paxos venga avvistata in maniera sporadica. Purtroppo, proprio per mantenere il segreto, il Grande Saggio dice a Topolino ed i suoi amici che dovranno rimanere lì per sempre. Un abitante intanto dà l'allarme.

Seconda parte[]

Topolino 1912 - 041

Un ape gigante sta attaccando le persone e rapisce un bambino. Indiana e Topolino intervengono e l'ape scompare nel nulla all'improvviso. Il Grande Saggio dice che questi eventi stanno capitando da un mese e nessuno ne conosce le origine. Poco dopo sopraggiunge una formica gigante ed anche questa scompare. Topolino scopre che in realtà è semplicemente tornata alla sua dimensioni normali e così anche l'ape che aveva visto ronzare quando sembrava scomparsa. Il Grande Saggio ringrazia i suoi ospiti a cui mostra come potranno vivere in mezzo a loro e fornisce anche della liquirizia locale per Indiana.

Più tardi, i tre si trovano nel loro alloggio e Kranz ed Indiana ricominciano a litigare. Topolino li riporta alla calma proponendo un piano di fuga. I tre si calano dal palazzo e raggiungono un barca incustodita. Scoprono che non ci sono guardie perchè c'è una barriera magnetica (nascosta nella nebbia) che impedisce a chiunque di lasciare l'isola o entrare. Tornati indietro per non destare sospetti, vedono Demetrios allontanarsi con fare sospetto. Cominciano a seguirlo e lo vedono entrare in un laboratorio sotterraneo nascosto nella radura. Scoprono che è lo scienziato il responsabile delle mutazioni temporanee degli insetti grazie ad un siero che ha inventato. Demetrios vuole infatti spodestare il Grande Saggio con un esercito di insetti giganti. Viene catturato e, in cambio della libertà, offre loro un modo di lasciare l'isola. Topolino ed Indiana si rifiutano e vanno a riferire l'accaduto al Grande Saggio lasciando lo scienziato a Kranz.

Topolino 1912 - 063

Il Grande Saggio è molto deluso che anche sulla sua isola si siano sviluppate cupidigia e odio. Mentre si recano al laboratorio, avvistano Demetrios e Kranz scappare. I due si sono messi daccordo e lo scienziato ha fornito a Kranz un apparecchio per fare breccia nella nebbia. Indiana interviene per fermarlo e, quando Kranz dice che rivelerà dell'isola al mondo, lo stesso Demetrios lo mette fuori gioco. Lo scienziato punta poi la pistola che gli ha sottratto contro Indiana, ma è solo la sua spara-negritas. Catturati i due criminali, a Topolino ed Indiana viene concesso di lasciare l'isola come ringraziamento e segno di fiducia. Kranz invece viene condannato a restare lì sperando che il lavoro e l'aria pacifica ne cambi l'animo. Topolino ed Indiana partono e l'archeologo è contento di aver svelato il mistero ed esseri liberato del suo peggior nemico, ma Kranz promette che si rivedranno prima di quanto creda.

Curiosità[]

Pubblicazioni italiane[]

Note[]

  1. le Colonne D'Ercole nell'antichità erano un punto immaginario che indicava il limite estremo del mondo conosciuto e che solitamente vengono collocate in corrispondenza della Rocca di Gibilterra.
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