- Il triangolo boreale
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Il triangolo boreale è il secondo episodio della saga Minaccia dall'infinito; la storia, scritta da Alessandro Sisti e disegnata da Marco Forcelloni, è stata pubblicata nel maggio 1996 sul numero 16 della rivista GM - Giovani Marmotte.
Trama[]
Le Giovani Marmotte ritornano su un cargo dalla loro avventura polare. Le accompagna il Gran Mogol, che, per l'occasione, è costretto a vincere la sua paura del volo.
Mentre l'aereo sorvola le Isole della Regina Elisabetta (all'estremo Nord del territorio canadese), riceve un messaggio di aiuto da parte di una nave, che sostiene di essere trainata in direzione ignota da una misteriosa luce azzurra. Le GM, generosamente, partono subito al soccorso, ma sul luogo indicato non trovano nulla, neppure dei relitti.
Il guardiano di un faro ordina al velivolo di atterrare sulla sua isoletta, e spiega poi al Gran Mogol la situazione. Nel tratto di mare fra il faro e l'isola di Borden sono spariti, nel giro di pochi giorni, due navi e un aereo, in circostanze simili a quelle del famoso "triangolo delle Bermude".
Qui, Quo e Qua sospettano che dietro le sparizioni ci siano gli alieni incontrati al Polo Nord e decidono di indagare. Poiché sia il guardiano del faro che il Gran Mogol rifiutano di mettere a rischio le loro vite, i tre nipotini propongono di inviare nel "triangolo boreale" un aereo guidato a distanza e la proposta è accettata.
Newton Pitagorico ripara e dota di telecomando un vecchio aereo, prossimo alla demolizione, e lo fa partire verso il mare. A bordo però, al posto della zavorra, vi sono Qui, Quo, Qua e Lardello, saliti all'insaputa del Gran Mogol; Quo porta con sé la sfera di ghiaccio, ereditata dall'avventura precedente.
Appena entra nella zona pericolosa, anche l'aereo è catturato dal raggio di luce azzurra e trascinato sotto il mare. I quattro clandestini lasciano l'aereo e partono in esplorazione (Qui e Qua con le mute da sub, Quo e Lardello a bordo del sottomarino tascabile Sea Quack 2). Subito, scoprono la base sottomarina degli alieni, e intorno ad essa le due navi e l'aereo. Gli equipaggi sono vivi e in buona salute, ma prigionieri della luce azzurra. Qui e Qua, seguiti via radio da Quo, riescono a penetrare all'interno della base, attraverso un condotto d'accesso.
Intanto, nella stessa base, arriva, a bordo di un sottomarino, la dottoressa Zawria, già vista nell'episodio precedente, che fa una lavata di capo all'ufficiale Uargh per aver messo a rischio la segretezza della base. Dal loro dialogo, si capisce che i sequestri delle navi e degli aerei sono stati degli incidenti non voluti, causati dal cattivo funzionamento del raggio azzurro.
Qui e Qua sono scoperti mentre tentano un sabotaggio. Li salva l'improvviso intervento di un branco di capodogli, che si scagliano contro la base e la distruggono. Questo provvidenziale "deus ex machina" è dovuto a Quo che, non potendo intervenire direttamente, ha lanciato nell'acqua il canto d'allarme dei cetacei, di cui ha trovato una registrazione sul Manuale elettronico delle giovani marmotte.
Gli alieni sono costretti ad una seconda evacuazione; Qui e Qua si mettono in salvo sul sottomarino, portando con sé alcuni oggetti presi dalla base; navi e aerei tornano liberi in superfice. Visto l'esito felice della missione, il Gran Mogol perdona i ragazzi per la loro insubordinazione. Tuttavia, i tre nipotini sono consapevoli che la "minaccia dall'infinito" è tutt'altro che svanita.
Edizioni italiane[]
- GM - Giovani Marmotte 16 (1996)
- Il Manuale delle Giovani Marmotte 15 (2021)
- Le Grandi Saghe 18 (2023)
- Raccolta Giovani Marmotte 3
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L'enigma del globo polare | Maggio 1996 | Il tropico ipnotico |