- Il romanzo di un papero povero
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Il romanzo di un papero povero è una storia del 1967, parodia dell'opera della letteratura popolare Il romanzo di un giovane povero di Octave Feuillet. La parodia, scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi, è ambientata per la maggior parte a Paperopoli e dintorni, e vede agire personaggi dell'universo dei paperi del presente.
Trama[]
Prima parte[]
Paperina convoca Paperino a casa sua per comunicargli una grande notizia: grazie alle figurine dei detersivi Lava-lava ha vinto un soggiorno in Europa di un mese per due persone. Paperino crede di potersi unire a lei nel viaggio, ma la fidanzata intende semplicemente affidargli la custodia della casa e di un pacco di azioni della ditta SSSSS in cui ha investito tutti i suoi risparmi, dietro consiglio di Paperino stesso; lasciato il papero con i titoli azionari e un'amara delusione, Paperina parte poco dopo con Clarabella, a cui ha offerto il secondo posto utile per il viaggio.
Alla rabbia per non essere stato scelto come accompagnatore Paperino unisce subito l'ansia di dover rispondere delle azioni per un mese. Tornando a casa, combina una serie di guai fino a essere fermato dalla polizia, che gli contesta un limite di velocità; non potendo pagare la multa, il papero deve subire una singolare sanzione (viene verniciato di verde con una pistola a spruzzo).
Di ritorno a casa, Paperino è sempre più sulle spine e sfoga il suo nervosismo su Qui, Quo, Qua, che non capiscono cosa gli sia successo. La notte stessa, in preda al terrore di perdere le azioni, il papero si reca dallo zio Paperone sperando che possa custodire lui i titoli nella sua cassaforte: lo zio rifiuta sdegnosamente, e chiarisce che le azioni della ditta SSSSS sono crollate, in seguito a movimenti di borsa gestiti da lui stesso. Sempre più irritato, Paperino torna a casa e si sfoga bruciando le azioni; i nipotini, messi al corrente della situazione, paragonano lo zio al Massimo Odiot protagonista dell'opera Il romanzo di un giovane povero, e poi lo esortano a cercarsi un lavoro per risarcire Paperina.
Nella ricerca di un impiego facile e ben retribuito, Paperino crede di aver trovato quel che fa al caso suo presso i gemelli Geremia e Gertrude McPiffer, che sono in partenza per la nativa Scozia e intendono affidare al papero la sorveglianza del loro nonno Corsaro, che dicono sordomuto e innocuo. Paperino accetta, ma si rende conto ben presto che il vecchio parla e sente benissimo ed è tutt'altro che benevolo: anzi, essendo stato in passato socio di Paperon de' Paperoni in un affare legato al commercio d'oppio ed essendosi salvato per miracolo da un raggiro dello stesso Paperone, intende vendicarsi su Paperino, che scambia per lo zio senza riflettere sulla differenza di età. Corsaro droga quindi il papero con l'oppio conservato dopo tanti anni e lo abbandona su un natante ancorato al largo.
Seconda parte[]
Paperino si ritrova abbandonato in mare finché, grazie a una tromba d'aria, viene trasportato nei pressi del Polo Nord, dove incontra l'indigeno Mamuk, sindaco nonché unico abitante della zona, a parte una foca addomesticata che vive con lui. L'autoctono appare simpatico, ma Paperino desidera tornare a Paperopoli, anche perché ha trovato in una bottiglia un messaggio mezzo cancellato che secondo lui dovrebbe essere la mappa di un favoloso tesoro, e intende sottoporre ad Archimede lo scritto per ricostruirlo.
Paperino e Mamuk, insieme all'inseparabile foca, si imbarcano alla volta della California in un viaggio quasi disperato, ma viene in loro soccorso un aviatore che approfitta della benzina messa da parte da Mamuk e consente ai due di volare con lui a Paperopoli. Qui, Archimede chiarisce che non si tratta di una mappa di un tesoro, ma di una circolare del ministero della Marina di molti anni prima; recatosi al ministero, Paperino si sente dire che il messaggio non ha nessun valore e, indispettito, scaglia la bottiglia in cui era contenuto dalla finestra, colpendo inavvertitamente Gastone.
Gastone viene soccorso dal direttore del museo di scienze naturali, che si interessa molto a una conchiglia rarissima tuttora incrostata sulla bottiglia, e pur di averla offre al papero mille dollari: naturalmente Gastone accetta e si prepara a una vacanza alle Hawaii. Nel frattempo, lo sconosciuto che aveva accompagnato Paperino e Mamuk a Paperopoli spiega di essere tale Sam Salamoia, dell'azienda SSSSS, che nel frattempo si era rimessa in sesto, a danno della rivale TTTT, di proprietà di Paperone: come premio per la benzina offre a Paperino un pacco di azioni equivalente a quelle affidategli dalla fidanzata.
Tutto finisce bene per quasi tutti: Paperina crede che Paperino abbia custodito con cura i suoi titoli e, per ringraziarlo, ne fa il suo cavaliere al successivo ballo; Mamuk e la sua amica foca combattono la nostalgia del Polo facendosi ospitare nel settore dello zoo di Paperopoli dedicato alle specie polari; Gastone si gode la sua vacanza alle Hawaii, e solo Paperone esce in perdita dalla storia, tanto che quando Qui, Quo, Qua gli fanno visita per regalargli una copia del romanzo di Feuillet li scaccia con violenza.
Analisi[]
Il romanzo di un papero povero presenta molte caratteristiche della produzione di parodie Disney degli anni '50-'60, dovute generalmente a Guido Martina: ispirazione non a un capolavoro riconosciuto bensì a un'opera di letteratura popolare (ma abbastanza nota ai lettori italiani del Novecento, grazie anche a varie rivisitazioni cinematografiche e televisive), ambientazione nel mondo dei fumetti Disney del presente, commistione di personaggi ricorrenti (anche di vari universi, nella fattispecie Clarabella a Paperopoli) e di figure originali, intreccio scarsamente logico e ricco di trovate bizzarre, quasi onirico più che fiabesco.
I riferimenti diretti al romanzo di Feuillet sono in effetti limitati: a parte la perdita delle azioni, che riduce il protagonista in povertà, e la sua occupazione presso una bizzarra dimora in cui abita un anziano corsaro, le disavventure di Paperino sono in gran parte originali. Non mancano neppure agganci all'attualità dell'epoca (i premi vinti con le figurine dei detersivi ricordano la reale promozione commerciale della ditta Miralanza, un vero e proprio fenomeno di costume nell'Italia degli anni '60).
Pubblicazioni[]
La storia è stata edita otto volte in Italia:
- Topolino 586-587 (1967)
- I Classici di Walt Disney (prima serie) 43 - Paperopoli (1972)
- Paperino Mese 168 (1994)
- I Grandi Classici Disney 198 (2003)
- I Classici della Letteratura (2a edizione) 24 - Il principe e il povero (2013)
- I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) 25 (2018)
- Capolavori della Letteratura (3a edizione) 23 - Topolino in... Il principe e il povero (2020)
- Raccolta Paperino Mese / Paperino 17
inoltre è stata tradotta e pubblicata in Cile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia e Svezia.